Ristampa Vinile

«Star Bright» di Dizzy Reece, dove ogni nota è la sillaba di un idioma che parla direttamente al corpo (Blue Note, 1960)

«Star Bright» emerge con le sembianze di un'impalcatura estetica compiuta, un flusso sonoro che sguazza nel mare magnum dell’hard bop...

Claudio Fasoli con «Lido»: un album che non si chiude in una forma, ma si propaga (Soul Note, 1983)

Nel complesso, l'album si radica in una geografia sonora capace di assorbire influenze e trasformarle. La presenza di Kenny Drew...

Ombre armoniche: Brad Mehldau e il lirismo di Smith e Drake nel nuovo «Ride Into The Sun» (Nonesuch Records, 2025)

«Ride Into The Sun» si presenta come l’ennesima tappa di un itinerario artistico che, pur attraversando territori eterogenei, mantiene una...

Claudio Fasoli / Kenny Wheeler con «Welcome»: quando il jazz diventa pensiero, veicolo poetico e sparizione controllata (Soul Note, 1986)

«Welcome» non è un disco a tema, né un lotto di prove solistiche, bensì un organismo vivente, articolato attorno ad...

«New York Days» di Enrico Rava, un classico contemporaneo, tra forma e deforma mentis (ECM, 2009)

Lungi dall'essere un disco che sorprende per innovazione, esso rivela una forma di classicismo contemporaneo, dove la misura diviene criterio...

Claudio Fasoli Quartet & Quintet con «Input»: una rigorosa sintassi musicale progressiva priva di esibizionismi fini a se stessi (Bull Records, 1985)

L'attività compositiva di Fasoli si sposta con naturalezza tra riferimenti al bebop ed al jazz modale, lasciando che il sax...

«Eskimo Fakiro» di Claudio Fasoli Jazz Trio: nel solco di un ascolto pensante, fra geometrie timbriche e visioni interiori (Carosello, 1978)

Il jazz proposto da Fasoli e compagni non pensa minimamente a conciliare, ma ma connettere tradizioni e prospettive, dove le...

«Duets» di Maurizio Brunod, incontri al vertice per un modulo espressivo svincolato dai cliché (Caligola Records, 2013)

Maurizio Brunod non cerca di dimostrare, di distinguersi o di sorprendere. La sua chitarra non si definisce per stile, ma...

«You’re Exaggerating!» di Paul Cornish: la liturgia evolutiva del jazz contemporaneo (Blue Note, 2025)

Cornish agisce costantemente con oculatezza e ponderatezza, quasi alla medesima stregua di un indagatore del suono, tanto che nel suo...

«The Forest And The Zoo»: l’arte dell’improvvisazione collettiva nel capolavoro di Steve Lacy (Base Records, 1967)

Lungi dal perseguire la spiritualità liberatoria, cara a molto free jazz, l'unità di Lacy si mantiene leggera e fantasiosa, pur...

«Hinterland» del Claudio Fasoli Jazz Group: le architetture della libertà ed il suono come spazio critico

La scelta di articolare le composizioni secondo logiche non convenzionali - mediante modulazioni inattese, sovrapposizioni timbriche e contrappunti mobili -...

Strutture in movimento: armonia ed interazione in «Historicity del Vijay Iyer Trio (ACT, 2009)

«Historicity» non propone una sintesi, ma una riflessione, in cui il trio non appare mai alla ricerca di attestati merito....

A volte ritornano. Tom Harrell con «Light On»: la misura del suono e l’arte della discrezione (Black Hawk Records, 1986)

La voce di Harrell si colloca nel tracciato di un pensiero musicale che privilegia la profondità strutturale, la coerenza interna...

Da Detroit a Montreaux, passando per l’Umbria, disponibile in edizione audiofila il vinile di Roland Hanna, «Perugia – Live At Montreux 74» (ORG Music, 2025)

«American Garage» del Pat Metheny Group. Una meditazione musicale sull’America e i suoi paesaggi interiori (ECM, 1979)

«American Garage» non rappresenta soltanto un album, ma scaturisce dalle corde come una sosta, un luogo mentale in cui rifugiarsi...

«Love Bug» di Reuben Wilson: l’evoluzione del soul jazz nella Blue Note e l’estetica dell’hard bop tardivo

Nell’insieme, «Love Bug» non va letto come una raccolta di episodi disgiunti, bensì come un affresco urbano, dove le progressioni...

Il testamento cromatico di Miles Davis: «Aura» dieci colori una sola anima

«Aura» si rivela non soltanto come un’opera di sintesi stilistica, ma come un atto testamentario in cui Davis affida alla...

Beatles, 6 agosto 1965: sessant’anni dalla svolta di «Help!», fra innovazione musicale e nuove geografie interne

«Help!» rappresenta un’opera di transizione in cui la forma-canzone pop inizia a liberarsi dal vincolo della struttura «strofa-ritornello-ponte», per accogliere...

«Kind Of Blue» di Miles Davis. Radiografia di un fenomeno, fra strutture modali, tensioni latenti e sospensioni temporali

Davis non orchestra i suoi musicisti come un compositore novecentesco che distribuisce parti prestabilite, ma come un demiurgo che pone...

«Landslide» di Dexter Gordon, a volte ritornano (Blue Note, 2025)

Il suo modus operandi, pur radicato nel vernacolo jazzistico, si distingue per una peculiare sensibilità melodica, propedeutica ad un successivo...

Alessandro Bianchini con «My Space 24». Ascolto e costruzione: una grammatica timbrica tra vibrafono e silenzio (Bird Box Records, 2025)

L'album non si articola come una raccolta episodica, ma si srotola alla medesima stregua di vera e propria sequenza. Ogni...

La misura dell’invisibile: il tempo lirico di Enrico Rava in «The Pilgrim And The Stars» (ECM, 1975)

Siamo alle prese con un costrutto di alta tensione estetica, un documento esistenziale che si colloca in quella zona liminale...

Art Ensemble Of Chicago con «The Third Decade»: una svolta stilistica tra sintesi e frammentazione sonora (ECM, 1984)

«The Third Decade», pur collocandosi sulla linea evolutiva dell’avanguardia afro-americana, si distingue per la sua tensione verso l’eclettismo consapevole. In...

«Twins» di Ornette Coleman. Il laboratorio dell’invisibile: appunti sonori da un’utopia incompiuta

Pur non essendo un lettore esperto del pentagramma, Coleman seppe elaborare un linguaggio personale che sfidava le convenzioni accademiche. La...

«Who’s Crazy? / La Clef Des Champs 1&2» di Ornette Coleman: l’estetica dell’improvvisazione radicale

Miles Davis, tra silenzio e dissonanza: l’estetica della transizione in «We Want Miles»

L’album, lungi dal proporsi come una rassicurante ripresa delle forme canoniche del jazz, si presenta invece come un laboratorio sonoro...

«The Stardust Session»: elegia lirica di un Coltrane in transizione (Prestige, 1958)

...l’unità estetica che emerge da queste sessioni smentisce ogni sospetto di casualità: vi è coerenza, vi è un’intenzione poetica che...

Rino Gaetano «Ma il cielo è sempre più blu»: per il cantautore calabrese, un anniversario tra memoria e mito

La sua scrittura nasce dall'ibridazione: è una scrittura che rifugge la linearità, che si nutre di accumulazioni, di elenchi, di...

«Move!»: bebop che passione, Dexter Gordon e gli altri in un’antologia di registrazioni storiche del 1947-48 (Spotlite Records, 1980)

Ogni passaggio sonoro è la tessera di un mosaico più ampio, in cui i diversi stili, approcci e personalità coabitano...

Crystal Silence». Le architetture dell’istante: la poetica condivisa di Corea e Burton tra forma e improvvisazione

Il pianoforte di Chick ed il vibrafono di Gary condividono una natura percussiva ma al contempo lirica, che consente un’interazione...

L’inenarrabile e le sue formule sonore, ossia le parole non basteranno: «Words Fall Short» di Joshua Redman (Blue Note Records, 2025)

«Words Fall Short» s'impone quale opera dall’assetto espressivo misurato ed, al contempo, audace, che travalica l’ambito della mera collezione di...

«Solid Jackson» di MTB, un discorso musicale dove ogni nota pesa quanto una parola in un trattato filosofico (Criss Cross, 2024)

Non si esce da questo ascolto appagati nel senso più immediato del termine: ci si scopre, invece, lievemente modificati, come...

Austin Peralta: il genio precoce del jazz, fra tradizione e sperimentazione, morto a soli 22 anni

Il jazz, in fondo, non è mai un semplice genere musicale: è un linguaggio, una filosofia, un modo di esplorare...

Fuori i secondi! «Tenor For The Times»: un album fra equilibrio ed intensità, tutto da scoprire (Muse Records, 1981)

«Tenor For The Times» si sostanzia si come un lavoro robusto, capace di tenere testa a certi piccoli gioielli di...

«Shades Of Chet»: un affresco sonoro bakeriano nella lente d’ingrandimento di cinque maggiorenti del jazz italiano: Rava, Fresu, Bollani, Pietropaoli e Gatto

Un’opera imprescindibile non solo per i cultori del jazz, ma anche per chi intende comprendere l’evoluzione del linguaggio jazzistico italiano...

Gillespie con «Dizzy In Greece», un capolavoro poco celebrato dai libri di storia (Verve Records, 1957)

Sul piano storico, «Dizzy In Greece» si configura come testimonianza preziosa del ruolo assegnato al jazz nella diplomazia culturale statunitense...

Dischi sfuggiti agli archivisti di regime: «From Vienna With Art» dell’Art Farmer Quintet (MPS, 1970)

La consolidata tecnica esperienziale ed il mestiere accumulato negli anni non si traducono mai in mero virtuosismo o sensazionalismo impressionistico,...

Un disco da riscoprire: Hal McKusick Quintet Featuring Art Farmer, l’arte del dialogo sonoro

Lungi dall’essere confinato all’anonimato di una carriera da sideman, il contributo Hal McKusick alla scena jazzistica newyorkese meriterebbe una più...

Eric Scott Reed con «Out Late», cento sfumature notturne di jazz a presa rapida (Smoke Sessions Records, 2025)

Nel contesto del jazz contemporaneo, «Out Late» si colloca tra quelle produzioni una tantum - frutto di una sorta di...

Courtney Pine con «Closer To Home», un ponte tra Europa, USA e Giamaica (Island Records,1990)

Nel complesso, «Closer To Home» è un album jazz suonato in levare, uno scandaglio esecutivo multidirezionale e fitto di sfumature...

Tony Fruscella Feat. Chick Maures con «Debut», un documento storico che ci restituisce il mood di un’epoca e di un luogo

Quella sera Tony strinse la tromba con forza, mentre il vento di East Harlem portava con sé l'odore della pasta...

Finalmente fuori dal dimenticatoio: «Altissimo» di Lee Konitz, Jackie McLean, Gary Bartz & Charlie Mariano

L'album diventa un ascolto imprescindibile, ma anche un unicum: una lezione di virtuosismo, interplay e sperimentazione sonora... frutto di eccellenza...

«Meditation» (o «Dynamic Duo») di George Coleman e Tete Montoliu, un incontro sorprendente (Timeless, 1977)

Coleman e Montoliu si presentano al top della loro condizione, reduci da un tour europeo che ne aveva affinato l'intesa....

The George Coleman Octet con «Big George», un classico degli anni Settanta disperso fra le nebbie dell’oblio e ritrovato

Se da un lato il virtuosismo soggettivo appare evidente, dall’altro alcuni individualismi, naturalmente competitivi, tendono a dilatare gli assoli a...

Gary Burton & Keith Jarrett, tra musica per ambienti ed armonie divergenti (Atlantic, 1971)

«Gary Burton & Keith Jarrett», pur considerato un album jazz-fusion, può essere apprezzato sia come musica da sottofondo, che modello...

Keith Jarrett con «Shades»: una dichiarazione audace e non convenzionale che testimonia la superiorità del quintetto americano (Impulse! Records, 1975)

La perlustrazione sonora è essenzialmente basata sulla telepatia di gruppo, infatti la compagine americana di Jarrett, geneticamente diversa – ma...

Sonny Criss con «I’ll Catch The Sun», un piccolo capolavoro sfuggito al controllo dei radar (Prestige, 1969)

L’album in oggetto cattura Criss al climax della maturità musicale. Il timbro cristallino e vibrante riflette una notevole crescita interpretativa...

«Live At Woodstock Town Hall» di Stu Martin & John Surman, tra avant-jazz e sperimentazione rock (Dawn, 1975)

Bastano solo trentasei minuti – questa la durata del disco – per essere risucchiati in una spirale di sonorità abrasive,...

Il grande alchimista André Previn e la sua «West (Other) Side Story» (Contemporary Records, 1960)

La rivisitazione di brani iconici come «Maria» e «Something's Coming» potrebbe apparire estraniante, ma suggerisce una nuova prospettiva in merito...

La suite di «West Side Story» è una storia che si ripete, ma quella di Buddy Rich forse ha una marcia in più (Pacific Jazz, 1966)

In questa rilettura di taluni tratti di «West Side Story» di Bernstein colpisce la conoscenza mnemonica dell’arrangiamento, che il batterista...

«The Ellington Suites», l’album postumo di Duke Ellington che contiene l’inedita «The Queen’s Suite» ispirata dalla Regina Elisabetta

La prima suite dell'album, fu scritta in segno di gratitudine per la calorosa accoglienza da parte della regina Elisabetta in...

Il disco ideale per il 1° maggio: «Liberation Music Orchestra» di Charlie Haden del 1969

Un'opera discografica adatta a un giorno in cui antimilitarismo e diritto al lavoro, alla libertà, alla diversità e all'inclusione si...

Steve Lehman Trio + Mark Turner con «The Music Of Anthony Braxton», come un corpo umano vivo e pulsante nello spazio e nel tempo (Pi Recordings, 2025)

Si tratta di pagine che definiscono il legame idiomatico fra il compositore-strumentista e il Canone improvvisativo africano-americano, senza disperdersi nelle...

Come per il nostro 25 Aprile, non tutti accettano il significato della «Freedom Suite» di Sonny Rollins (Riverside, 1958)

«Freedom Suite» fu il primo concept di protesta strumentale in grado di documentare emotivamente ciò che la libertà potesse significare...

«The World Of Cecil Taylor» di Cecil Taylor, un mondo aperto sul cambiamento (Candid, 1960)

L'unicità della musica di Cecil Taylor nasce dalla costante capacità di strutturare e destrutturare lo scibile sonoro sotto le sue...

The Cannonball Adderley Quintet, un indimenticabile album live registrato «At Lighthouse» (Riverside, 1960)

L'eredità di Charlie Parker rimane sempre molto ingombrante, mentre la sua ombra si solidifica e pesa come un macigno, ogni...

Chico Hamilton Quintet con «Featuring Buddy Collette & Jim Hall», un album visionario ed anticipatore, 1955

Una piccola storia di ordinaria follia... per un album grazioso, adagiato su una piacevole quiete interiore ed esplorativa, consigliato a...

«Maiden Voyage» il nuovo album del turco Hakan Başar, astro nascente del pianismo jazz mondiale (Red Records, 2025)

Il disco immesso sul mercato dalla Red mostra i prodromi di una maturità esecutiva ed interpretativa ancora in fieri, ma...

Enrico Intra & Gerry Mulligan con «Gerry Mulligan Meets Enrico Intra», un capolavoro mondiale partito dall’Italia, 1975

I due titolari del progetto parlavano il comune linguaggio del jazz, lo conoscevano nelle minime sfaccettature, condividevano la passione per...

«Standards – Lost And Found», l’inedito di Gato Barbieri, personaggio iconico del jazz mondiale: perduto, ritrovato, ma mai domo (Red Records, 2025)

..pur guardando nello specchietto retrovisore, ascoltando «Standards Lost And Found 2», riusciamo a cogliere la bellezza di interpretazioni difficilmente geo-localizzabili,...

Gerry Mulligan con «Nocturne», l’inedito doppio vinile che riaccende i riflettori su una delle figure più emblematiche del jazz moderno (Red Records, 2025)

Branford Marsalis Quartet con «Belonging», il jazz fra corsi e ricorsi storici

Il quartetto di Branford espande il linguaggio jazzistico con una rimodulazione che non si limita alla riproposizione scolastica, ma la...

«The Ellington Suites», il disco postumo di Ellington nato sulla scia dell’incontro con la Regina Elisabetta, forse un treno da prendere al volo (Pablo Records, 1976)

«Ornithology: The Best Of Bird» di Charlie Parker: storia di un disco imperfetto

Il Charlie Parker risolutore anche nelle condizioni più disparate, capace di prodezze, perfino quando tutto sembrava perduto (...) Chi tra...

Joshua Redman, Brad Mehldau, Christian McBride, Brian Blade con «RoundAgain»: tutti per uno, uno per tutti (Nonesuch Record Inc. 2020)

Brano dopo brano i quattro musicisti si passarono la staffetta, accogliendo le idee l'uno dell'altro senza soluzione di continuità, alla...

Dall’Olanda i Nausyqa con «Punq», sintesi perfetta fra jazz, rock, psichedelia, prog ed elettronica

Dopo aver frantumato i legami ritmico-armonici dei singoli moduli espressivi ed averli frullati in un contenitore di forte impatto magnetico...

Un personaggio da scoprire o da riscoprire: Bennie Green con «The 45 Session», (Blue Note, 1958 /1975)

L'essenza strumentale di Bennie Green va cercata nel suono che riusciva a riprodurre: più ampio, più «grasso» e più naturale...

«Gargano Blues» di Andrea Marchesino, un’escursione fra terra e mare, sogni e speranze, America e Puglia (Controra Records, 2025)

...un disco fuori dal comune e dal quel diffuso senso della ridondanza che caratterizza l’era del Web 4.0, suonato con...

«That’s Where It’s At» di Stanley Turrentine, il jazz con l’anima (Blue Note, 1962)

Il sassofono di Turrentine corre a tutto campo ed a pieni polmoni per tutto l'album, condividendo spesso la scena con...

«We Are Sent Here By History» di Shabaka & The Ancestors, l’attualità del pensiero oltre la musica (Impulse! Records, 2020)

L'apocalisse non mostra gli effetti e le sembianze di quella biblica o di quella raccontata dai griot, ma si manifesta...

Oltre a «The Sidewinder» c’è di più: Lee Morgan con «City Lights», 1957

Nel corso di questa sessione il trombettista di Filadelfia intercettò alcune intuizioni che saranno sviluppate, purtroppo in un futuro tardivo,...

«Deciphering The Message» di Makaya McCraven, l’uomo che guida la macchina del tempo del jazz (Blue Note, 2022)

Seduto al centro della sua orbita e attorniato da musicisti contemporanei, McCraven concepisce gran parte dell'album dialogando con i (defunti)...