Francesco Cataldo Verrina

Il 17 luglio del 1959 moriva Billie Holiday: voce tragica della coscienza africano-americana

Billie Holiday può essere letta come una figura pre-politica o proto-militante: non un’attivista in senso organizzativo, ma una testimone e...

«Suite n. 1» per Orchestra» di Riccardo Catria. Contrappunto del pensiero in un viaggio immaginifico (Encore Records, 2025)

Il disco, nel suo sviluppo, afferma una compiuta visione estetica: l’assenza di concatenazione formale non genera dispersione, ma intensifica la...

La misura dell’invisibile: il tempo lirico di Enrico Rava in «The Pilgrim And The Stars» (ECM, 1975)

Siamo alle prese con un costrutto di alta tensione estetica, un documento esistenziale che si colloca in quella zona liminale...

Art Ensemble Of Chicago con «The Third Decade»: una svolta stilistica tra sintesi e frammentazione sonora (ECM, 1984)

«The Third Decade», pur collocandosi sulla linea evolutiva dell’avanguardia afro-americana, si distingue per la sua tensione verso l’eclettismo consapevole. In...

«Trip With The Ladies / Chapter 2» di Maurizio Brunod: un tempo sospeso tra corde e silenzi (Caligola Records, 2025)

In un’epoca in cui la produzione musicale tende spesso a livellare le differenze, Brunod ci ricorda che ogni strumento è...

Koro Almost Brass con «Plays Monk». Una rilettura cameristica e visionaria del canone monkiano (Caligola Records, 2025)

Un’operazione artistica di evidente raffinatezza ed intelligenza musicale, capace di coniugare la profondità strutturale della scrittura monkiana con un organico...

«Twins» di Ornette Coleman. Il laboratorio dell’invisibile: appunti sonori da un’utopia incompiuta

Pur non essendo un lettore esperto del pentagramma, Coleman seppe elaborare un linguaggio personale che sfidava le convenzioni accademiche. La...

«Uncaged Bird» di Lisa Manosperti, tra rispetto ed autonomia, tra memoria ed innovazione (Dodicilune, 2025)

Essere uccello senza gabbia non significa volare, ma scegliere quando non farlo. Manosperti non vola via, ma resta, si insedia...

Il jazz che respira: libertà, forma e visione. «In Blue Times» di Stefano Cocco Cantini e Romano Zuffi (ft. Ares Tavolazzi e Alfredo Golino)

«Who’s Crazy? / La Clef Des Champs 1&2» di Ornette Coleman: l’estetica dell’improvvisazione radicale

Il contesto è quello del 1966, un anno in cui il free jazz ha ormai rotto ogni argine, ma non...

«Famiglio»: musica come sortilegio. L’alchimia visionaria di Luca Crispino (Dodicilune, 2025)

Non c’è nulla di decorativo in questo lavoro. Tutti i suoni sono necessari, ogni pausa è carica di senso. La...

Miles Davis, tra silenzio e dissonanza: l’estetica della transizione in «We Want Miles»

L’album, lungi dal proporsi come una rassicurante ripresa delle forme canoniche del jazz, si presenta invece come un laboratorio sonoro...

Oltre il Jazz: «Il Cacciatore di Orizzonti» di Peppe Santangelo, un disco come atto poetico, tra mito, memoria e visione

«Il Cacciatore di Orizzonti» è dunque molto più di un disco di canzoni: è concept totale, in cui musica, parola...

«The Stardust Session»: elegia lirica di un Coltrane in transizione (Prestige, 1958)

...l’unità estetica che emerge da queste sessioni smentisce ogni sospetto di casualità: vi è coerenza, vi è un’intenzione poetica che...

Rino Gaetano «Ma il cielo è sempre più blu»: per il cantautore calabrese, un anniversario tra memoria e mito

La sua scrittura nasce dall'ibridazione: è una scrittura che rifugge la linearità, che si nutre di accumulazioni, di elenchi, di...

I Senduki con «Stranìa»: il suono come rovistamento, come rito, come residuo, come precipitato (Alfa Music, 2025)

La lira calabrese, la zampogna, i doppi flauti e i tamburelli dialogano - o meglio: si scontrano, si corteggiano, si...

«Xenia» di Leonardo Vita e Matilde Sabato: un laboratorio sonoro tra filologia poetica e gesto improvvisativo

Il titolo stesso, «Xenia», evoca un orizzonte semantico stratificato: dalla consuetudine rituale dell’ospitalità nell’antica Grecia, fino alla trasfigurazione montaleana del...

Intervista inedita a Gerry Mulligan: «Sono stato un ponte tra la complessità del bebop e la chiarezza del cool jazz»

«Negli anni Sessanta, essere un musicista jazz bianco non era semplice. C’era una nuova generazione di artisti di colore che...

«Imaginary Songbook». Un atlante sonoro tra finzione e memoria: riflessioni su un’opera liminale (Dodicilune, 2025)

«Imaginary Songbook» non si offre come oggetto da consumare, ma come spazio da abitare. È un lavoro che richiede un...

«Distopìa» dei Saihs, un esordio che interroga il presente attraverso la grammatica del post-bop (GleAM Records, 2025)

«Distopìa» si colloca pienamente all’interno delle traiettorie più vitali del jazz contemporaneo: transnazionalità, collettività, concettualismo, ibridazione e riscrittura. I Saihs...

«Move!»: bebop che passione, Dexter Gordon e gli altri in un’antologia di registrazioni storiche del 1947-48 (Spotlite Records, 1980)

Ogni passaggio sonoro è la tessera di un mosaico più ampio, in cui i diversi stili, approcci e personalità coabitano...

«13 Kuukautta» di Conny Bauer e Kalle Kalima: un calendario sonoro fuori dal tempo (TYXartn Records)

In un’epoca dominata dalla velocità e dalla saturazione sensoriale, Bauer e Kalima ci offrono un rifugio acustico, un cronoprogramma dilatato,...

Crystal Silence». Le architetture dell’istante: la poetica condivisa di Corea e Burton tra forma e improvvisazione

Il pianoforte di Chick ed il vibrafono di Gary condividono una natura percussiva ma al contempo lirica, che consente un’interazione...

«Verso Sud» di Gabriele Mirabassi: dialogo tra Jazz, Melodramma e America Latina (EGEA Records, 2025)

Non si tratta di un semplice incontro tra continenti, ma di una riconciliazione estetica, in cui l’Italia, con il suo...