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Franco D’Andrea rivisita il piano trio accanto a Roberto Gatto, uno dei più prestigiosi batteristi europei, e al giovane e apprezzatissimo contrabbassista Gabriele Evangelista.

L’idea alla base dell’incontro è quella di portare nella formula del trio le invenzioni ritmiche e intervallari e la libertà tipiche della musica di D’Andrea, e di confrontarsi con un repertorio poco frequentato da questo tipo di formazione: dal blues al jazz delle origini, passando per Ellington e Coltrane, alla pura invenzione. D’Andrea recupera dalle origini del jazz un feeling bluesy che permea la poetica del trio e dà vita a una musica libera, gioiosa ed estremamente comunicativa. L’ album spazia tra brani classici del blues e del jazz delle origini, come “St. Louis Blues” di W.C. Handy e “Caravan” di Ellington, fino a standard quali “Soft Winds” di Benny Goodman o “Love Supreme” di Coltrane. L’essenza del blues che attraversa l’intera opera è evidente fin dalla prima composizione eseguita, “St. Louis Blues”, dove il pianoforte di D’Andrea si fonde magicamente con la batteria di Gatto e il contrabbasso di Evangelista in un crescendo di intensità e pathos.

Franco D’Andrea, figura storica del panorama jazzistico italiano, torna a stupire con “Something Bluesy and More”, un nuovo lavoro discografico per la Parco della Musica Records che lo vede protagonista al fianco di due eccezionali musicisti: Roberto Gatto, maestro della batteria, e Gabriele Evangelista, giovane contrabbassista di grande talento. Nato a Merano nel 1941, D’Andrea si avvicina alla musica a 17 anni, inizialmente dedicandosi a strumenti come la tromba, il sassofono soprano e il clarinetto, per poi approdare definitivamente al piano. La sua carriera professionale ha inizio nel 1963 a fianco del trombettista Nunzio Rotondo alla RAI di Roma. Collabora con nomi illustri del panorama jazzistico italiano e internazionale, tra cui Gato Barbieri, con cui lavora per due anni, e poi fonda il Modern Art Trio insieme al batterista Franco Tonani e al bassista Bruno Tommaso nel 1968.

Un punto di svolta fondamentale è la sua esperienza con il gruppo Perigeo (1972-1977), formazione jazz-rock che lo consacra come uno dei musicisti più innovativi e versatili del panorama italiano. D’Andrea è un artista prolifico: conta all’attivo circa 160 dischi e 200 composizioni. La sua musica spazia dal jazz tradizionale a sonorità più sperimentali, sempre con una profonda attenzione all’improvvisazione e alla ricerca espressiva. Oltre all’attività concertistica e discografica, D’Andrea si dedica all’insegnamento: ha tenuto lezioni all’Accademia Nazionale del Jazz di Siena e dirige, dal 2002, la MeranOjazz Academy (già Mitteleuropean Jazz Academy) di Merano insieme a Ewald Kontschieder. Considerato uno dei pianisti jazz italiani più importanti di tutti i tempi, Franco D’Andrea ha ricevuto numerosi riconoscimenti nel corso della sua carriera, tra cui il Premio Tenco nel 1991 e il Premio alla Carriera del Festival Jazz di Pescara nel 2005. Ancora oggi, all’età di 83 anni, D’Andrea continua a suonare e a dedicarsi alla musica con la passione e l’entusiasmo che lo hanno sempre contraddistinto, rimanendo una figura di riferimento imprescindibile per il jazz italiano e internazionale. In “Something Bluesy and More”, D’Andrea torna alle sue radici, esplorando un repertorio che spazia dal blues al jazz delle origini, passando per Ellington e Coltrane, fino a toccare la pura invenzione. La sua maestria pianistica si intreccia con la batteria potente e precisa di Gatto e con il contrabbasso raffinato di Evangelista, dando vita a un dialogo musicale di grande intensità e bellezza.

Roberto Gatto
Gabriele Evangelista

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