«Canta Autori» di Karima: un manifesto musicale tra memoria, identità e continuità (Jando Music / Via Veneto Jazz, 2025)

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Le riletture dei brani non si riducono a semplici omaggi coveristici e calligrafi, ma si connotano di una voce personale, profonda, che riesce a fondere le radici della tradizione melodica italiana con la sofisticata grammatica interpretativa della musica di matrice afro-americana.

// di Bounty Miller //

Il progetto discografico «Canta Autori» di Karima si sostanzia come un’opera di raccordo nel panorama musicale italiano contemporaneo, ponendosi come atto d’amore e di riconoscimento nei confronti della grande canzone d’autore nazionale. L’artista livornese – forte di una cifra stilistica consolidata nell’ambito del gospel, del jazz e del soul – si avventura in un territorio culturale che esula apparentemente dal proprio campo d’azione, per riscoprire, reinterpretare e rinnovare il repertorio di alcuni tra i più autorevoli cantautori italiani del Novecento e oltre.

L’approccio ermeneutico adottato da Karima si distingue per un equilibrio sapiente tra rispetto filologico e tensione trasformativa. Le riletture dei brani non si riducono a semplici omaggi coveristici e calligrafi, ma si connotano di una voce personale, profonda, che riesce a fondere le radici della tradizione melodica italiana con la sofisticata grammatica interpretativa della musica di matrice afro-americana. Tale convergenza semantica e stilistica, resa possibile anche dalla lunga collaborazione con il Maestro Piero Frassi – responsabile degli arrangiamenti e presenza pianistica costante da oltre vent’anni – che diventa il tratto saliente dell’intera operazione artistica, grazie all’accompagnamento di Gabriele Evangelista al contrabbasso e di Bernardo Guerra alla batteria, È degno di nota come l’artista elegga il dialogo tra generi e linguaggi a cifra poetica dell’intero album: la partecipazione di autori come Nino Buonocore e Fabio Concato non si risolve in una mera strategia promozionale, bensì in una scelta consapevole di continuità emotiva e filologica. Le versioni di «Scrivimi» e «Buonanotte a te» riflettono infatti una profondità interpretativa che coniuga intimità e compostezza, evocando un senso di appartenenza condivisa e dialogica alla storia musicale italiana. Il repertorio selezionato, che spazia da Lucio Dalla a Lucio Battisti, da Pino Daniele a Francesco De Gregori, testimonia un intento curatoriale raffinato, che mira a rappresentare non soltanto la diversità stilistica dei cantautori scelti, ma soprattutto la loro capacità di attraversare epoche e generazioni conservando una perenne attualità estetica ed espressiva. Karima si assume così il ruolo di mediatrice culturale tra memoria e presente, riaffermando l’universalità del linguaggio musicale.

In «Anna e Marco» di Lucio Dalla Karima affronta un classico dalla scrittura cantautorale con uno sguardo intimo e malinconico. La scelta di mantenere la struttura narrativa originaria, arricchendola però con inflessioni soul e un’intonazione più confessionale, dimostra una sensibilità interpretativa che restituisce intensità ai due protagonisti della canzone. Nel Rileggere «Fortuna» di Mario Venuti la cantante opta per una narrazione fluida e vibrante, esaltando le dinamiche melodiche con un tocco di swing e groove. L’arrangiamento pianisticamente sofisticato sostiene l’interpretazione rendendola dinamica, ma mai eccessiva. «Scrivimi (feat. Nino Buonocore)» Il duetto con l’autore del brano rappresenta uno dei momenti più evocativi del disco. La delicatezza vocale di Karima s’intreccia alla perfezione con quella di Buonocore, creando una trama sonora di rara eleganza, quasi sospesa, dove ogni parola sembra scolpita nel silenzio. «Quando l’amore se ne va» di Claudio Mattone e Franco Migliacci offre a Karima la possibilità di esprimere al massimo la sua capacità di far convivere pathos e controllo tecnico. La voce attraversa la struttura accordale come una confessione trattenuta, sorretta da un arrangiamento misurato, che cede il passo all’intensità del significato lirico. «Anna verrà» di Pino Daniele è un omaggio ad uno dei padri della contaminazione musicale italiana, Karima esalta le sfumature blues dell’originale con la propria cifra jazzistica. Il risultato è una revisione viscerale, ma sofisticata, che rispetta la malinconia del testo senza tradirne la struttura. «Rosalina» di Fabio Concato, giocosa, ironica ma raffinata, si caratterizza per il piglio leggero e la complicità ritmica che Karima riesce a instaurare con i propri sodali. Una versione fresca che conserva l’ironia dolceamara della partitura originaria.

«Il nostro concerto» d Umberto Bindi è un climax emotivo. Con l’appoggio degli Archi della ICO Suoni del Sud, Karima si misura con un monumento della melodia italiana, scegliendo una via minimalista e controllata, che mette al centro la voce e il testo. Il pathos è autentico, mentre l’intensità lirica amplificata dall’eleganza degli accordi. «Che ore sò» di Pino Daniele, ancora una volta, si traduce in un dialogo tra Napoli ed il mondo, fra radici e sperimentazione. La cantante restituisce il brano con la dolcezza di un sussurro che sa diventare grido trattenuto. «Prendila così» di Lucio Battisti dimostra tutta l’abilità di Karima nel confrontarsi con un’icona come Battisti senza replicarlo. L’approccio è quasi cinematografico, mentre la voce, più matura e profonda, ricostruisce la distanza affettiva narrata nel brano con struggente precisione. «Buonanotte a te (feat. Fabio Concato)» rappresenta un momento di rara complicità: la voce maschile e quella femminile dialogano come due anime inquiete e vaganti nella notte. La rilettura è avvolgente, notturna, delicata, quasi una carezza rigenerante. In «Io» di Domenico Modugno, esaltata dal contrabbasso di Gabriele Evangelista e dalla batteria di Bernardo Guerra, Karima si misura qui con la teatralità di Mr.Volare, preferendo però un registro più introspettivo. Il risultato è un racconto che vibra di passione contenuta, in cui il timbro esplorativo dell’artista trova piena espressione. «Sempre e per sempre» di Francesco De Gregori è una canzone che parla di costanza, fedeltà e ciclicità emotiva. Karima ne restituisce la poetica con una pacatezza che lascia spazio al silenzio tra le note. Una fine che è anche un inizio. In ultima analisi, Canta Autori si rivela essere ben più di un opportunistico ventaglio di cover: è un itinerario identitario, una dichiarazione di poetica, un esercizio di riconnessione tra individuo e collettività. L’esperienza biografica della cantante toscana, segnata da una molteplicità di appartenenze culturali, trova eco in ogni traccia, trasformando il gesto interpretativo in un atto politico di inclusione e valorizzazione della diversità autorale. Il progetto rappresenta, dunque, un esempio riuscito di come la tradizione canora possa non solo essere preservata, ma anche reinventata, senza che essa smarrisca il proprio cuore pulsante.

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