«Love Is Necessary Evil» di Miriam Netti: cuore italiano, musicalità internazionale (TimeZone Records, 2025)

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L’ultimo album della talentuosa cantante italiana Miriam Netti, che vivendo a Berlino ha potuto trovare terreno fertile per esplorare la propria creatività

// di Stefano Lana //

Spesso ci capita di possedere degli oggetti importanti da mettere in mostra sopra un tavolo o sulla credenza. Magari realizzati con materiali preziosi oppure come capita in primavera, basta un mazzo di fiori in un vaso per trasformare l’ambiente. Nel nostro caso anche un album musicale può diventare un modo diverso di «arredare», anzi diventa una sensazione da condividere con i nostri cari. Sto parlando di «Love is Necessary Evil», l’ultimo album della talentuosa cantante italiana Miriam Netti, che vivendo a Berlino ha potuto trovare terreno fertile per esplorare la propria creatività.

L’artista, con la sua voce morbida e avvolgente, ripercorre dodici brani con sfumature di colori tutte differenti, tra le quali, perle del jazz raramente ascoltate come la stessa «Love is a Necessary Evil» di M. Fisher/J. Segal e anche classici come «How Long Has This Been Going On», «Our Love Is Here to Stay» e «Someone to Watch Over Me» (George Gershwin). Spicca anche il chiaro di luna di «Moonglow» interpretato in una versione swing vivace. «Love is Necessary Evil» è stato registrato dal vivo presso gli Gula Studios di Malmö e Miriam è stata accompagnata da tre straordinari musicisti svedesi: Johan Leijonhufvud (chitarra), Johnny Åman (contrabbasso) e Jonas Bäckman (batteria). Oltre a trasmettere profondità d’animo, le note pizzicate dal quartetto scandiscono colori da assaporare e profumi da accarezzare con un retrogusto latino. Ascoltandolo si percepisce come sottofondo un’atmosfera del passato, ma contemporaneamente la voce di Miriam e le note del suo trio donano la giusta freschezza.

Posso sottolineare inoltre la presenza della versione originale boogaloo di «I Don’t Worry About a Thing» (Mose Allison) e un’interpretazione densa e lenta di «Mr. Blue» (Fleetwood), il cui suono ricorda il fascino degli anni Sessanta e credo che tutti gli uomini ascoltandola vorrebbero essere il protagonista di questa canzone. Merita una menzione speciale anche «The Answer» di Marcos Valle, a cui Miriam aggiunge un tocco molto personale con i suoi testi italiani. «Love is Necessary Evil», è un album che non dovrebbe mancare per chi ama il jazz e non solo, perché le emozioni che scaturiscono sono trasversalmente intime per ogni cuore. Vi consiglio vivamente di poterlo acquistare sapendo che avrete un gioiello in più nelle vostre case.

Miriam Netti
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