Sugarpie & The Candymen: tradizione, innovazione e contaminazione stilistica nel panorama musicale europeo

Sugarpie And TheCandymen
Sugarpie & The Candymen incarnano un modello di creatività musicale che si nutre della tradizione per generare nuove forme espressive. La loro proposta, al contempo colta e accessibile, rappresenta un esempio virtuoso di come la musica possa essere luogo di incontro tra epoche, generi e pubblici diversi.
// di Irma Sanders //
Sugarpie & The Candymen, nascono nel 2008 tra Cremona e Piacenza, distinguendosi per la capacità di reinterpretare il repertorio pop-rock in chiave retrò, sulla scorta di una proposta che coniuga virtuosismo, ironia e originalità compositiva, ed attraverso una lente stilistica che attinge al jazz delle origini, allo swing degli anni Trenta e Quaranta e al rock and roll delle prime decadi. Il progetto prende corpo dall’incontro di musicisti provenienti da esperienze diverse ma accomunati da una profonda conoscenza della tradizione jazzistica e da una curiosità onnivora verso le forme della popular music. Il risultato è un linguaggio musicale ibrido e sorprendente, che trova la sua prima espressione discografica nell’album d’esordio omonimo, pubblicato nel 2009. In questo lavoro, il gruppo propone una serie di cover di brani iconici – dai Beatles a Prince, da Blondie ai Queen – rielaborati con arrangiamenti vocali e strumentali che evocano le atmosfere dei club parigini degli anni Trenta e delle ballroom americane degli anni Quaranta.
Il tratto distintivo della formazione risiede nella capacità di fondere arrangiamenti vocali polifonici e soluzioni strumentali raffinate con un approccio performativo giocoso e teatrale. La loro versione di ⟪Bohemian Rhapsody⟫ dei Queen, lodata pubblicamente da Brian May, è un esempio paradigmatico di questa operazione di ⟪traduzione⟫ musicale, in cui la complessità dell’originale viene rielaborata con strumenti acustici e armonie swing, senza perdere la forza espressiva del brano. Parallelamente all’attività di rilettura, Sugarpie & The Candymen hanno sviluppato un repertorio originale che si è concretizzato in sei album pubblicati nell’arco di diciassette anni. La loro presenza costante a Umbria Jazz dal 2015 ne sancisce il riconoscimento istituzionale all’interno della scena jazzistica europea. La dimensione internazionale del gruppo è attestata dalla partecipazione a festival di rilievo come Umbria Jazz, Montreux Jazz Festival, Madrid Jazz Festival, e da tournée che li hanno portati da Berlino a Dubai, da Parigi a New Orleans. Nel 2017, la partecipazione al progetto Arbore Plus di Renzo Arbore, edito da Sony Music, ha rappresentato un ulteriore momento di consacrazione, con il gruppo impegnato nell’accompagnamento degli unici due inediti presenti nel triplo disco. Tale collaborazione evidenzia la capacità del quintetto di dialogare con figure storiche della musica italiana, mantenendo intatta la propria identità. Nel corso degli anni, la formazione ha subito alcuni cambiamenti, tra cui l’ingresso della cantante Lara Ferrari, che ha portato una nuova sensibilità soul e una timbrica più calda e profonda, contribuendo a rinnovare il sound del gruppo. Nonostante le trasformazioni, la band ha mantenuto intatta la propria vocazione alla contaminazione e alla sperimentazione, rimanendo fedele a un’idea di musica come spazio di libertà, gioco e condivisione. Sugarpie & The Candymen rappresentano oggi un esempio virtuoso di come sia possibile coniugare tradizione e innovazione, rigore e leggerezza, radicamento territoriale e apertura internazionale. La loro storia è quella di un gruppo che ha saputo reinventarsi costantemente, senza mai perdere il gusto per la sorpresa e per l’incontro con l’altro, in un dialogo continuo tra passato e presente, tra memoria e invenzione.
Il lavoro più recente, ⟪Something’s Cookin’⟫ (Irma Records), testimonia un’ulteriore evoluzione stilistica, con l’inclusione di sonorità soul e blues elettrico, a conferma di una continua ricerca timbrica e narrativa. Con questo album, i Sugarpie & The Candymen realizzano un progetto che segna un punto di svolta nella loro evoluzione artistica, spingendosi oltre i confini del progressive swing che li ha resi celebri per abbracciare nuove sonorità, in particolare quelle del soul e del blues elettrico. L’album, composto da quattordici tracce, alterna brani originali a reinterpretazioni di classici del rock e del pop, mantenendo intatta la cifra stilistica del gruppo: arrangiamenti vocali polifonici, virtuosismo strumentale e un’ironia sottile che attraversa l’intero progetto. Il disco si apre con ⟪Lo and Behold⟫, un brano che introduce immediatamente l’atmosfera calda e avvolgente dell’album, grazie alla voce soul di Lara Ferrari e al groove serrato della sezione ritmica. Seguono ⟪Changing⟫⟫ e ⟪A Thing Called Me⟫, due composizioni originali che testimoniano la maturità compositiva del gruppo, capaci di fondere strutture jazzistiche con melodie pop e testi introspettivi.
Tra le cover spiccano ⟪Are You Gonna Go My Way⟫ di Lenny Kravitz, ⟪Proud Mary⟫ dei Creedence Clearwater Revival e ⟪Honky Tonk Women⟫ dei Rolling Stones, tutte rilette con un approccio rispettoso ma innovativo, che ne esalta la componente ritmica e ne riformula l’identità timbrica. In particolare, ⟪Otherside⟫ dei Red Hot Chili Peppers viene trasformata in una ballata swing-blues, dimostrando la capacità del gruppo di reinventare anche i repertori più recenti con una sensibilità retrò. Le chitarre manouche di Jacopo Delfini e Renato Podestà dialogano con il contrabbasso di Alessandro Cassani e la batteria di Roberto Lupo in un interplay costante, mentre la voce di Lara Ferrari si muove con disinvoltura tra registri soul, jazz e pop. Il risultato è un sound compatto ma dinamico, che riesce a essere al tempo stesso sofisticato e accessibile. ⟪Something’s Cookin’⟫ rappresenta una sintesi efficace della filosofia musicale dei Sugarpie & The Candymen: un continuo gioco di rimandi tra passato e presente, tra tradizione e innovazione, tra rigore e divertimento. È un album che conferma la loro capacità di reinventarsi senza perdere coerenza, e che li proietta con forza nel panorama della musica d’autore europea contemporanea. Sugarpie & The Candymen incarnano un modello di creatività musicale che si nutre della tradizione per generare nuove forme espressive. La loro proposta, al contempo colta e accessibile, rappresenta un esempio virtuoso di come la musica possa essere luogo di incontro tra epoche, generi e pubblici diversi.
