// di Cinico Bertallot //
A quattro anni dall’uscita del loro ultimo album, i Pericopes+1 tornano con un nuovo e inventivo concept album di riflessioni futuristiche sul presente: «Good Morning World». Questa uscita celebra dieci anni di tournée per un progetto italiano fra i più acclamati a livello continentale e basato su sax, pianoforte ebatteria il cui stile sarebbe meglio descritto come «crossover jazz» dalla stampa internazionale (Jazzthetik, Herald Tribune, Jazz’n’More, AAJ, Jazziz, RAI RadioTr, DoppioJazz), un «trio intelligentemente eterodosso» (Musica Jazz – Italia) che «dimostra potenza e intenzione» (Downbeat – USA) oltre a una grinta e a una creatività che si sono guadagnate il riconoscimento sia dei professionisti del settore sia dei fan.
Nel corso degli anni i Pericopes+1 si sono esibito in centinaia di concerti nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Cina, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Austria, Slovenia, Croazia, Svizzera, Belgio, Repubblica Ceca, Paesi Bassi, tra cui palchi come il Gateshead Int’l Jazz Festival (Regno Unito), il JIM Fest (Pechino), il Sunside Jazz Club (Parigi), l’Unterfahrt (Monaco di Baviera), lo ShapeShifter Lab (New York) per citarne alcuni. I loro esordi sono stati sostenuti dalle autorevoli parole di alcuni maestri del jazz, quali Dave Liebman ed Enrico Rava; successivamente, nel 2021, il progetto Pericopes è stato menzionato nel libro «La Storia del Jazz» (Ed.Hoepli) come una delle più importanti produzioni di nuova generazione degli ultimi anni. Nel 2023 il trio è stato nominato dalla rivista Musica Jazz nella classifica italiana TopJazz come una delle «migliori band dell’anno».
«Good Morning World» delinea un ritorno al melodismo nativo dei Pericopes, in cui l’essenzialità del lirismo si intreccia con una trama compositiva prismatica, dando un senso spaziale di rotazione continua. Questo Jazz riflette lo spirito della creatività italiana – solida nel suo tradizionale patrimonio accademico ma contaminata da mille culture e suoni che hanno plasmato la musica del presente per più di un secolo – così come i riferimenti alla musica dodecafonica, al jazz europeo e afroamericano, alle sonorità post-rock, al prog, all’avanguardia, uniti a melodie di ispirazione popolare e liturgica. L’idea dell’album ha iniziato ad emergere spontaneamente nel 2023 durante le prove in Italia, Austria e Germania, nel corso di tournée e partecipazioni ad eventi. Il nuovo concept indaga un’umanità che sta attraversando uno dei periodi di transizione sociale più significativi della storia moderna. Pericopes lo fanno evocando temi diversi che si intrecciano in una narrazione che comprende il contrasto, la riflessione, la denuncia, il grido, la preghiera, attraverso mondi immaginari e dialoghi, tra personaggi post-umani che scorrono oltre la cronologia del tempo. Veniamo svegliati da un «buongiorno» con la consapevolezza di trovarci già in un mondo nuovo, quello in cui l’Homo Deus ha (con)fuso il suo duplice ruolo con l’immagine di sé creata, in modo tridimensionale. Il mondo attuale diventa il protagonista di questa Odissea ricca del fascino del mistero originario, così come del motivo sconosciuto dello spirito che anima le esistenze (reali e artificiali) nella loro ricerca di felicità, libertà, verità, fede.
«Good Morning World» apre una nuova era per il trio, che trova la sua attuale formazione rinnovata ed evoluta negli anni, con casa e radici in Italia dove Emi (il cofondatore originario), Claud e Ruben vivono e collaborano con la scena jazz nazionale. Questo album riconferma la collaborazione con l’etichetta norvegese Losen Records e la produzione presso gli studi Artesuono di Udine (IT), sede di numerose produzioni italiane. La novità di questo album è rappresentata da due ospiti pluripremiati: la violinista Anaïs Drago (presente in «Cosmic Nirvana») e la contrabbassista Rosa Brunello (presente in «Assange»), che hanno dato un contributo timbrico ed emotivo alla narrazione dell’album. Infine, l’attenta ricerca del suono acustico puro che contraddistingue le produzioni degli album di Pericopes (l’ottavo della discografia), che sono rese possibili grazie all’utilizzo di un pianoforte Fazioli F278 mk3, sostenuto dall’uso di elettronica vintage (synth originali degli anni ’70) e da un’insolita pedaliera analogica progettata appositamente per il sassofono.