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La musica jazz nelle sue più diverse sfaccettature e un grande riscontro di pubblico, tra nuove produzioni ed esclusive, grandi musicisti della scena mondiale e artisti emergenti, nei teatri e nei club di tutta la città, oltre a conferenze, proiezioni cinematografiche, presentazioni di libri, mostre, marching band e molto altro. Sono questi in breve i risultati della dodicesima edizione del Torino Jazz Festival che si è appena conclusa.

Esauriti quasi tutti i concerti, sia quelli del main stage sia quelli nei club. Un grande risultato per gli 11 giorni di programmazione, dal 20 al 30 aprile, durante i quali si sono tenuti ben 104 appuntamenti, di cui 57 concerti, organizzati in 73 luoghi della città, con artisti provenienti da ogni parte del mondo che hanno offerto un ampio panorama di tutti i linguaggi e le declinazioni del jazz. L’affluenza ai 17 concerti principali è stata di 13.139 spettatori, mentre i 34 concerti nei club hanno coinvolto 3.900 persone; 33 i Jazz Blitz, a cui hanno partecipato 1.350 persone, mentre i Jazz Talk e i Jazz Special sono stati seguiti da 1.140 appassionati. Un totale di 19.529 presenze che segnano un incremento del 6% rispetto al 2023. Notevole la presenza ai concerti di spettatori provenienti da ogni parte d’Italia e dall’estero, alcuni dei quali
giunti appositamente a Torino per seguire il TJF durante i ponti del 25 aprile e 1° maggio.

Tantissimi gli spazi cittadini coinvolti: il Teatro Regio, il Piccolo Regio, il Teatro Vittoria, Hiroshima Mon Amour, il Teatro Alfieri, il Teatro Monterosa, il Teatro Colosseo, la Casa Teatro Ragazzi e Giovani, il Bunker, l’Auditorium Giovanni Agnelli e la Sala 500 del Lingotto, il CAP 10100 e 15 club, Amen Bar, Bagni Pubblici di via Agliè, Cafè Neruda, Comala, Educatorio della Provvidenza, Folk Club, Laboratori di Barriera, L’Arteficio (Circolo della Magia), Off Topic, Osteria Rabezzana, Piazza dei Mestieri, Spazio 211, Bocciofila Vanchiglietta Rami Secchi, Circolo Familiare Fioccardo, Royal Club. Si è inoltre realizzata un’importante collaborazione con la rassegna Jazz is Dead, dell’ARCI torinese. Quando abbiamo cominciato a lavorare all’edizione 2024 del Torino Jazz Festival immaginavamo di offrire un ritratto del jazz di oggi attraverso l’arte dei musicisti più diversi, senza rinchiuderci in recinti inesistenti, per comporre un arazzo di suoni. A giudicare dal coinvolgimento trascinante della città, dall’entusiasmo del pubblico e perfino dai ringraziamenti dei musicisti, quell’arazzo ha preso vita in forme bellissime. Grazie al jazz, creato da persone oppresse per potersi esprimersi liberamente, riusciamo ad avversare l’oscurità con la luce meravigliosa della musica: queste le parole del Direttore Artistico Stefano Zenni in chiusura dell’edizione 2024.

Dopo l’inaugurazione con la marching band JST Jazz Parade, che sabato 20 aprile ha dato il via al festival, musicisti del calibro di Dave Holland, Christian McBride, Gonzalo Rubalcaba, John Zorn, Roscoe Mitchell con Michele Rabbia, Mats Gustafsson, Steve Lehman, Marta Warelis, Sakina Abdou, Alexander Hawkins con Matthew Wright, Eric Mingus con Silvia Bolognesi, Roberto Gatto e Francesco Bearzatti, oltre a quelli presenti nella serata dedicata al Premio Carlo U. Rossi, in collaborazione con Associazione Carlo U. Rossi, sono saliti sui palcoscenici del Torino Jazz Festival per regalare, insieme a molti altri artisti, momenti indimenticabili di grande musica, accolti dai lunghi applausi e dalle standing ovation del pubblico. Grande successo anche per il concerto della cantante maliana Fatoumata Diawara in occasione della Festa della Liberazione il 25 aprile, che ha travolto con la sua energia gli oltre 1500 spettatori del Teatro Regio.

Particolare rilievo ha assunto, in questa edizione, la collaborazione tra il Torino Jazz Festival e il Museo del Cinema. Oltre a tre rari documentari dedicati a John Zorn, realizzati dal 2010 al 2022 da Mathieu Amalric, è stato proiettato in prima assoluta la pellicola dal titolo Steve e il Duca, che documenta l’incontro tra il regista e sceneggiatore Franco Maresco e Steve Lacy, in cui il musicista ricordava Duke Ellington e ne interpretava alcuni suoi brani. Una coproduzione Lumpen Film, Torino Jazz Festival e Museo Nazionale del Cinema Torino, diretta da Germano Maccioni, scritta da Germano Maccioni e Franco Maresco, con Franco Maresco.

Grande successo per i Jazz Blitz, musica nei luoghi di assistenza, di accoglienza e di incontro, dei Jazz Talks con incontri, conferenze, dibattiti e presentazioni di libri dove scrittori e studiosi di fama hanno raccontato i luoghi, i mondi, i personaggi del jazz di oggi e di ieri e dei Jazz Meeting e delle due mostre, Suspended Groove, a cura del Collettivo Fotografi Jazz Torino e dedicata alle passate edizioni del Torino Jazz Festival e quella dei fotografi Patrizio Gianquintieri e Massimo Novo dal titolo Teranga Mon Amour. Souvenirs du Sénégal, realizzata in collaborazione con EDIT e Bagni Pubblici di via Agliè. È stato il Paolo Fresu Quintet, sul palco insieme alla Torino Jazz Orchestra, a chiudere, martedì 30 aprile all’Auditorium Giovanni Agnelli, l’edizione 2024 del Torino Jazz Festival. Una produzione originale, con la direzione e gli arrangiamenti di Paolo Silvestri, che ha registrato un ulteriore tutto esaurito. Il Torino Jazz Festival 2024, con la direzione artistica di Stefano Zenni, è un progetto della Città di Torino, realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino con il sostegno del Ministero della Cultura e di Fondazione CRT, main partner Intesa Sanpaolo e Iren, con il contributo di ANCoS e Confartigianato Imprese Torino e in collaborazione con Turismo Torino e Provincia. Treno ufficiale Frecciarossa.

Il Torino Jazz Festival torna il prossimo anno dal 23 al 30 aprile 2025, con la tredicesima edizione.

Nell’attesa, gli amanti del jazz potranno partecipare agli oltre 15 concerti del Torino Jazz Festival Piemonte, da giugno a ottobre 2024 nelle province di Torino, Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Verbania e Vercelli. Il Torino Jazz Festival Piemonte nasce dalla relazione istituzionale tra la Città di Torino, con il suo Torino Jazz Festival, e la Fondazione Piemonte dal Vivo, in collaborazione con il Consorzio Piemonte Jazz. Il progetto si giova della direzione artistica condivisa di Stefano Zenni (direttore del Torino Jazz Festival), di Fulvio Albano e Diego Borotti (Consorzio Piemonte Jazz) e della Fondazione Piemonte dal Vivo. Il festival è realizzato in collaborazione con la Fondazione per la Cultura Torino e con il sostegno di Reale Mutua e degli sponsor Ancos APS e Confartigianato Imprese Piemonte. La line-up del festival è in via di definizione e tutte le info saranno presto disponibili online sul sito www.piemontedalvivo.it.

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