«Deconstructing Ayler In The Universe» di Sergio Armaroli e Giancarlo Schiaffini : un Albert Ayler così non l’avete mai sentito

0
Armaroli_Schiaffini

Sergio Armaroli e Giancarlo Schiaffini vanno ben oltre, collocando l’anarchico sassofonista in contesto minimale e bivalente, aprendo così nuove possibilità interpretative ad un modulo jazzistico che ha fatto storia e che non sempre appare di facile riproposizione senza scadere nel luogo comune.

// di Francesco Cataldo Verrina //

Un disco non facile ed immediato, almeno ad una prima lettura, ma certamente suggestivo e sotteso da un fascino sottile, quasi ipnotizzante I jazzofili più affinati coglieranno di certo le tante sfaccettature della saga ayleriana legata alla fiorente stagione del jazz free form. Albert Ayler ha disseminato sul suo sia pur breve cammino una pletora di succedanei ed imitatori che si sono, spesso, limitati ad una rivisitazione calligrafa e karaokeistica del suo portato sonoro. Sergio Armaroli e Giancarlo Schiaffini vanno ben oltre, collocando l’anarchico sassofonista in contesto minimale e bivalente, aprendo così nuove possibilità interpretative ad un modulo jazzistico che ha fatto storia e che non sempre appare di facile riproposizione senza scadere nel luogo comune.

Nel panorama del jazz contemporaneo, «Deconstructing Ayler In The Universe», pubblicato dalla Dodicilune, emerge come un’opera audace e riflessiva, risultante dalla sinergia creativa del duo formato da Sergio Armaroli e Giancarlo Schiaffini. Con un ricercato omaggio ad uno dei pionieri del free jazz che ha lasciato un’impronta indelebile negli anni Sessanta, l’album si propone di esplorare e reinterpretare il repertorio del sassofonista americano attraverso una lente sperimentale e innovativa. Con una durata di quarantatré minuti e ventinove secondi, «Deconstructing Ayler In The Universe» è stato registrato il 14 aprile 2024 presso il Blackstar Studio di Milano, a cura di Raffaele Stefani, con il mix e la masterizzazione realizzati da Valerio Mina il 29 ottobre 2024 all’ R.M.S. Studio di Padova. Tale contesto tecnico offre una qualità sonora che permette di apprezzare appieno le sofisticate interazioni tra vibrafono, sintetizzatore, balafon cromatico, percussioni e trombone, strumenti con cui i due musicisti intessono un dialogo profondo e polifonico.

Sergio Armaroli, vibrafonista e compositore con una formazione eclettica nel campo delle arti visive e musicali, riesce a conferire al suo strumento una tonalità non convenzionale, che si sposa perfettamente con le innovazioni timbriche delle composizioni di Ayler. L’approccio di Armaroli si distingue per la volontà di portare in scena un jazz come attitudine sperimentale, un terreno fertile per la ricerca espressiva. Dall’altro lato, Giancarlo Schiaffini, figura di riferimento nel panorama jazzistico e della musica contemporanea che, con la sua consolidata carriera e la vasta esperienza, arricchisce il progetto con un tono profondo e ricco di sfumature. La sua padronanza del trombone, combinata con un’intelligente declinazione di linguaggi e stili, riconduce l’ascoltatore all’essenza delle composizioni di Ayler, permettendo al contempo una riflessione critica e personale.

Tracce iconiche come «Spirits Rejoice», «Holy Family» e «Witches and Devils» vengono reinventate con arrangiamenti che mantengono la tensione espressiva originale di Ayler, ma che al contempo aprono nuovi spazi sonori e concettuali. «Holy Ghost» si pone come un esempio di questo equilibrio sottile fra tradizione e innovazione, dove le complessità armoniche e ritmiche si intrecciano in una narrazione musicale sospesa e ammaliante, declinata come un flusso di pensiero olistico e totalizzante. In «Deconstructing Ayler In The Universe», Armaroli e Schiaffini mettono in mostra non solo la loro maestria tecnica, ma anche un’affinità elettiva ed un sincronismo che si traducono in un linguaggio unitario, accessibile e stimolante. La capacità di trovare un’interpretazione contemporanea di opere storiche rappresenta un contributo significativo nel mantenere vivo il dialogo con il patrimonio musicale del free jazz, sfidando l’ascoltatore più esperto ed i critici a riflettere sul significato e sull’eredità di Ayler. In conclusione, «Deconstructing Ayler In The Universe» non è semplicemente un tributo a Albert Ayler, ma una pratica di rielaborazione che invita ad esplorare l’universo sonoro del jazz tout-court, attraverso un approccio multisfaccettato, politematico e profondo. La proposta del duo Armaroli-Schiaffini si colloca di diritto, e con merito, tra le nuove uscite di punta dell’attuale scena jazzistica, aprendo la strada ad un rinnovato interesse per la figura di Ayler e per le infinite possibilità espressive ad essa collegate, se non altro, i due sodali tentano una di battere un terreno al di fuori delle convenzioni, degli itinerari per jazz turistico, e del deja-vu.

Giancarlo Schiaffini e Sergio Armaroli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *