«Fiori e Tempeste» del Danyart New Quartet: la bellezza di una sonorità basata sui contrasti (IF Isulafactory, 2024)

0
DanyArt

Un album d’insolita bellezza, fatto di tinte tenui, cromatismi intensi e cambi di mood improvvisi come i tempi che regolano i ritmi circadiani della natura, a volte madre, altre volte matrigna.

// di Francesco Cataldo Verrina //

Daniele Ricciu, motore mobile del Danyart New Quartet, è un musicista dal temperamento poetico alquanto prominente, in cui spesso un ponderato e riflessivo incedere si trasforma, durante certe digressioni in solitaria, in una rabbia ferina, specchio fedele della natura dualistica dell’uomo e delle cose lo circondano, dove ambiente ed eventi condizionano gli umori e i sentori di un temperamento votato al culto di quei demoni creativi sempre sobillanti e pro-attivi.

Il recente album, pubblicato da IF/Isulafactory, coglie al pieno lo spirito di una narrativa sonora che lo stesso Ricciu definisce: «musica cantautorale senza parole», basata su un insieme multidisciplinare d’interessi che vanno dalla storia alla politica, dall’arte figurativa al cinema, dalla sociologia all’archeologia, dalla scienza umana all’astronomia. In fondo le parole non servono poiché il costrutto sonoro del sassofono tenore di Daniele Ricciu risulta alquanto esaustivo e dotato di evidenti caratteristiche descrittive. Il musicista e compositore sardo si avvale di preziosi alleati: il pianoforte di Simone Sassu, Lorenzo Sabattini al contrabbasso e Antonio Argiolas alla batteria. Un line-up dialogante in grado di interpretare gli assunti basilari delle trascrizioni del band-leader – autore degli otto brani presenti nel disco – che se la gioca a carte scoperte con un jazz a forte vocazione contemporanea, sia pur non disdegnando di sbirciare, di tanto in tanto, nello specchietto retrovisore ed affondare i colpi nel free form.

L’opener è affidato alla title-track, «Fiori e Tempeste», un componimento doubleface che racchiude due aspetti della natura che si intersecano e s’inseguono, nei quali il «canto» del sassofono, a volte «primaverile» e disteso, cambia pelle divenendo più inquieto ed angolare e dove i silenzi diventano parte integrante del plot narrativo. «Love Nature», introdotto da un basso introspettivo ed indagatore si libera in post-bop a larghe falde, in cui il sax di Daniele Ricciu sembra indossare un armatura coltraniana, calandosi nei meandri di un free blowing denso ed abrasivo; così un risveglio contemplativo si trasforma rapidamente nell’incursione spasmodica in un territorio più upbeat. «White Hair» è una ballata dai sentori atavici calata in una dimensione a tratti intima e riflessiva, nella quale il sax diventa l’io-narrante di suggestioni molteplici. «Walzer della Sfortuna» resta ancorato ad un’atmosfera che scava in profondità usando il pathos come perforatore, di cui il basso intensifica i contrafforti. «Diana» è un’altra ballata dalle nuances mutevoli, dove pianoforte e sax si fanno promesse per l’eternità in un amplesso dialogico costruito su armonie non banali e con molte divagazioni nel tratturo finale.

«Lampedusa» è un affresco potente e descrittivo dove i contrasti armonici sembrano pennellare alla perfezione le contraddizioni della stirpe degli uomini, con una sofferta e lancinante progressione finale alla Gato Barbieri. «Utopian World Peace», introdotta dall’arco che scivola sulle corde del contrabbasso, produce un forte senso di tensione emotiva, sula quale il sassofono di Ricciu libera scaglie di rabbia con strappi asimmetrici ed angolari, sino allo sfilacciamento quasi totale del costrutto sonoro. In chiusura, «Nonostante la vita», arrangiata da Simone Sassu, rappresenta la quiete dopo la tempesta, un componimento delicato in cui il piano trova le coordinate di un racconto sussurrato, silenzioso e sotterraneo. «Fiori e Tempeste» del Danyart New Quartet è un album d’insolita bellezza, fatto di tinte tenui, cromatismi intensi e cambi di mood improvvisi come i tempi che regolano i ritmi circadiani della natura, a volte madre, altre volte matrigna.

Daniele Ricciu

0 Condivisioni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *