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// di Gianluca Giorgi //

GREG FOAT, The Mage (2019)
Con il suo nono album “The Mage” Greg Foat unisce i punti tra il passato e il futuro del jazz britannico. Arruolando i talenti del jazz, della library musica, delle colonne sonore Duncan Lamont, Art Themen, Ray Russell e Clark Tracey per collaborare con i propri contemporanei Greg Foat, Moses Boyd e il batterista di Heliocentric Malcolm Catto crea qualcosa di innegabilmente britannico ma con uno sguardo anche globale. Greg, inoltre, è riuscito a realizzare il suo sogno di lavorare con la cantante di Trinidad, Kathy Garcia reinventando, 45 anni dopo, il capolavoro di Xian “Of my Hands”. Le composizioni e gli arrangiamenti di Greg unisco vecchio e nuovo, downtempo e paesaggi rurali, free jazz con note di hip-hop e soul, il tutto ottimamente armonizzato dalla giovane squadra. Con Simon Ljungman and Friends come coro maschile, gli esperimenti di Greg EMS Synthi AKS (resi famosi dal Dr Who), l’album testimonia la versatilità e la pura musicalità di tutti i soggetti coinvolti e la capacità di Greg Foat di riunire gli artisti per registrare bellissima musica senza tempo.

THE GREG FOAT GROUP, Girls and Robot with Flowers (2012 ristampa 2020)
Un suono accattivante e unico quello che Foat ha sviluppato in questo disco, alcune volte con strumentazioni acustiche, rimanendo nei canoni più classici, altre volte pieno di effetti di sintetizzatori, come nel caso di quello spaziale Floydian a sottolineare i titoli dei brani basati sulla fantascienza. In alcuni brani c’è l’eco di un pianoforte che ricorda una colonna sonora di John Barry o Roy Budd, invece l’Hammond L100 di Greg Foat ricorda in modo intermittente Brian Auger e talvolta anche Soft Machine o Caravan. In tutto l’album l’intero suono è sostenuto da una sezione di ottoni essenziale, con occasionali aggiunte di chitarre acustiche, a 6 e 12 corde. È molto evidente l’amore di Foat per il jazz britannico della fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, ma con esperienza riesce a donargli una sensazione fresca e molto attuale. La forza di Foat è un connubio di musica carica di emozioni unita a composizioni non troppo complesse. Gli arrangiamenti, tuttavia, non sono facili e donano all’intero una straordinaria forza di prestazioni e convinzione.

JOSHUA ABRAMS & NATURAL INFORMATION SOCIETY, Mandatory Reality (2019 ltd ed 2lp clear vinyl)
Mettendo da parte la strumentazione elettrica dei precedenti dischi, ha sfornato un album doppio di otto pezzi totalmente acustici (guimbri, harmonium & gong, tam-tam & gong, autoharp & piano, tabla & tar, cornetta, sassofono contralto e clarinetto basso). Il disco è composto in gran parte da due esibizioni, entrambe composizioni di Joshua Abrams, lunghe 24 e 40 minuti, brani finora inediti su disco. Brani di lunga durata, tipo jam, sono familiari negli ultimi concerti della band, con live che hanno la durata di un intero brano. Il suono della band crea orchestrazioni sonoramente voluttuose, psichedeliche e ipnotiche, che portano la stessa band e l’ascoltatore in uno spazio meditativo collettivo. Un mondo sonoro sempre più unico a se, disco non per tutti. Tutte le esibizioni sono riprese complete e registrate dal vivo su nastro. La stampa è su vinile di alta qualità audiofilo presso RTI. Prima edizione LP (999 copie) esaurita, ora in vendita in vinile trasparente seconda edizione LP (650 copie).

Peter King, Shango (2002 2 vinili)
Shango di Peter King è un album carico di storia. Registrato originariamente nel 1974 in una sessione in studio a Camden finanziata con i soldi di una colonna sonora televisiva registrata da King qualche anno prima, è rimasto inedito per quasi 30 anni nonostante King abbia pubblicato cinque album negli anni successivi, la band sia andata in tour in America, Europa e Giappone e King si sia affermato in Occidente come uno dei migliori polistrumentisti della Nigeria. Alla fine è stato pubblicato nel 2002 e a quel punto King è tornato in patria per fondare il Peter King College of Music. Guidato da King, che scriveva e suonava il sassofono e il flauto, il gruppo ha fuso il funk, il jazz e l’afrobeat, aggiungendo messaggi vocali che colpiscono duramente, compresi gli appelli per la libertà in Africa, il brano di chiusura dell’album Watusi tratta la lotta per la libertà e la democrazia in Angola durante gli anni ’70, i riferimenti alla storia africana e alla religione Yoruba. Shango è la principale divinità Yoruba, Dio del tuono e delle tempeste e in questo album la sua energia è chiaramente incanalata nelle linee dei fiati e nei groove devastanti che si trovano nelle otto tracce. Shango ha resistito alla prova del tempo per quasi 40 anni, diventando un classico perduto e uno dei lavori più raffinati di King. Viene ristampato dalla Mr Bongo nella serie Classic African Recordings in vinile singolo, questa è la prima stampa in doppio vinile. Suona splendidamente con una presenza che lascia senza fiato, sembra che stiano suonando in casa!

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