«Spiritus Spiritus» (Live At Jazz I+n Bess) di Francesco D’Auria, Michel Godard & Tino Tracanna (Caligola Records)

// a Cura della Redazione //
«Spiritus Spiritus» è il secondo album di Francesco D’Auria pubblicato da Caligola, a distanza di due anni da «Lunatics». Siamo in presenza di una riuscita registrazione «live» in cui Il batterista comasco aggiunge al collaudato duo che da tempo lo vede affiancato dal plurisassofonista Tino Tracanna (presente anche nel disco precedente), nientemeno che Michel Godard, il massimo specialista europeo del basso tuba nel jazz, l’unico ad utilizzare il serpentone, il basso della famiglia dei cornetti, strumento ormai quasi dimenticato. Una scelta non casuale, visto che il celebre jazzista francese collabora frequentemente con D’Auria, cui lo unisce una spiccata propensione per la libertà e il dialogo, requisiti indispensabili per chi voglia raccontare una storia avvincente attraverso una ragnatela di temi ed improvvisazioni, mettendosi ogni volta in gioco, senza reti di protezione.
L’obiettivo è quello di suonare la musica amata dai tre amici musicisti senza creare conflitti, cercando di farla entrare in sintonia con le loro diverse sensibilità. Non c’è solo il jazz – inteso nel suo significato più ampio e completo, senza esclusione di generi – alla base della musica del trio, ma anche un assaggio di alcune musiche del mondo, con una predilezione forse per quelle del continente asiatico. Ce lo suggeriscono le percussioni di D’Auria, ma soprattutto il frequente utilizzo dell’hang, strumento idiofono in acciaio messo a punto appena un quarto di secolo fa in Svizzera. Ben quattro dei sette brani – che si susseguono con coerenza come parti di un’unica suite – sono del percussionista (riuscita in particolare la lunga introduzione a Monetina, presente anche nel disco precedente), mentre «Meeting’s Dance» è stato composto insieme a Tracanna, che a sua volta offre al repertorio del trio «Pow How», un suo suggestivo tema. A conferma di quanto sia importante l’apporto fornito da tutti e tre i musicisti c’è il lento ed ipnotico incedere del brano conclusivo, scritto e magnificamente interpretato da Michel Godard, «What Will We Do After Sunday». L’album è stato registrato dal vivo a Jazz in Bess, Lugano (Svizzera),, il 18 settembre 2022 da Lara Persia e mixato nel 2024 al Lemura Recording Studio, Montagnola (Svizzera), da Lara Persia e Francesco D’Auria.
TRACKLIST
01 Monetina
02 Il cielo
03 Pow How
04 Meeting’s Dance
05 Sogni di Pietro
06 Kalim-bone
07 What Will We Do After Sunday
LINE-UP
Francesco D’Auria: batteria, percussioni, Hang
Michel Godard: tuba e serpentone
Tino Tracanna: sassofono tenore e soprano
