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I due sono due tra i più interessanti e prolifici musicisti della nuova scena italiana della musica di ricerca e avant-jazz: il duo nasce delle comuni passioni per l’improvvisazione libera e la ricerca musicale, passando attraverso una lunga e fruttuosa frequentazione, fatta di confronto e studio. “The Hidden Idea” è il risultato di un’approfondita indagine sui linguaggi contemporanei e sulla loro sintesi in una visione personale e originale, messa a punto in anni di collaborazione. La musica contenuta nel disco esplora i confini della formazione in duo: in maniera dialogica ed egualitaria sperimenta il sottile equilibrio tra composizione e improvvisazione, con focus sulla microtonalità, sulle melodie intervallari e sull’esplorazione timbrica, combinando strumenti tradizionali con quelli innovativi, come il litofono. L’album si modella attorno a un’idea musicale definita ma cangiante, a volte esplicita, a volte nascosta, che emerge tra i momenti di improvvisazione come la venatura di una pietra, fungendo da filo conduttore per il percorso umano e culturale del duo.

Tobia Bondesan (nato nel 1990 in provincia di Siena) sassofonista, compositore, arrangiatore, direttore e improvvisatore, direttore artistico e organizzatore, si afferma sulla scena della musica improvvisata suonando con molti dei protagonisti italiani e internazionali del jazz e della musica d’avanguardia. La sua concezione musicale parte dal jazz per andare incontro alla ricerca, anche radicale, di nuove soluzioni spesso personali e al di fuori dagli idiomi. Si trova immerso nel mondo del jazz nei primissimi anni di studio e già molto giovane inizia a muoversi nel campo della musica improvvisata e di ricerca. Si laurea con il massimo dei voti e come primo laureato in assoluto alla Siena Jazz University e al biennio specialistico in musica jazz di Bologna con 110 e lode, approfondendo nella tesi un proprio metodo improvvisativo e compositivo. La sua formazione è completata da workshop e seminari, sia sui linguaggi del jazz che delle musiche di ricerca, con nomi di primo piano come Joelle Leandre, Stefano Battaglia, Steve Lehman, Steve Coleman, Tim Berne e molti altri. La sua passione per la musica sperimentale lo porta a fondare BlueRing – Improvisers, un collettivo di improvvisatori frequentato da decine di musicisti e attivo in diverse città Italiane che si guadagna, con dieci anni di attività ininterrotta, un ruolo di spicco nella scena del centro-nord Italia: con produzioni discografiche, residenze, eventi, rassegne, un’etichetta discografica indipendente (BlueRing records) e sopratutto un festival che in pochi anni di attività si distingue a livello nazionale per qualità del cartellone e partecipazione di pubblico: il Now Music Festival a Sovicille (SI). All’interno del collettivo è strumentista, ricercatore, direttore, arrangiatore, formatore e direttore artistico. É attivo in Italia e all’estero (Italia, Francia, Spagna, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Malta, Danimarca) e ha suonato in alcuni dei più noti festival: AngelicA, Area Sismica, Parma Frontiere, JazzMi, Rendez vous de l’Erdre , Umbria Jazz, Parco della Musica, Bologna Jazz Festival, Siena Jazz Festival, Micat in vertice – Accademia Chigiana , MetJazz, Musicus Concentus, Jazz Italiano per le terre del sisma, Casa del Jazz, Novara Jazz Festival, Piacenza jazz festival, Torino Jazz Festival, Pisa Jazz, Pinocchio Jazz, Grande Notte del Jazz, Mixité, Torrione Jazz Club, Mixtur Festival, Termoli Jazz, CrossRoads, Correggio Jazz, A love Supreme festival, BilBOlbul, MIDJ Acquedotte, JazzIt Festival, Festival Aperto e moltissimi altri. Ha inciso una ventina di lavori discografici come leader o sideman: The hidden idea (Barly 2025), Brotherhood riverstone (Bluering Records, 2024), Time to be here (Bluering Records, 2023), Solstitium (Bluering Records, 2023), Vane (Fonterossa Records, 2023), Tobia Bondesan-Giovanni Maier live in Pisa (Fonterossa, 2023), Music for dance (Barly, 2023), Silvia Bolognesi Beast Friends/Don’t shush me (Fonterossa, 2022), Shape-x Ornettiana (aut 2022), Bluering Underwood (Aut Records, 2022), Tower Jazz Composers Orchestra (Overstudio, 2020), Big Monitors – Knotes and notes (Auand, 2021), Bluering Improvisers – Materia (Aut 2020), Fonterossa Open Orchestra – Fool (Fonterossa, 2020), Brotherhood – Oak (Aut 2019), Bluering-improvisers Bluering vol.1 (Rudi, 2018), Segnosonico – La scatola nera (Bjf, 2018), Tobia Bondesan – Basement (Oriri, 2018), Fabbrica5 (Simple Lunch, 2016), Old Postcards (Dof, 2015).

Nazareno Caputo nasce nel 1989. Lucano di origine e fiorentino d’adozione, studia percussioni classiche prima al conservatorio Gesualdo da Venosa di Potenza e poi al Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze, dove si diploma con il massimo dei voti e Lode e partecipa attivamente all’attività concertistica dell’Orchestra del Cherubini di Firenze. Debutta come solista nel concerto per Vibrafono e orchestra di Emmanuel Sejournè, eseguito nella Sala del Buonumore di Firenze. Ha studiato all’Accademia del Suono di Milano, dove ha seguito i corsi di perfezionamento in vibrafono jazz con Andrea Dulbecco. Ha frequentato i Laboratori Permanenti di Ricerca Musicale tenuti da Stefano Battaglia all’interno dell’accademia di Siena Jazz e prosegue la sua collaborazione con Battaglia facendo parte dell’ensemble Stefano Battaglia Tabula Rasa. Ha preso parte a diverse Master-Class tenute da percussionisti di fama internazionali. Ha studiato con importanti musicisti, tra cui Enrico Rava, Andrea Dulbecco, Dado Moroni, Fabian Pèrez Tedesco, David Friedman, Mike Mainieri, Stefano Battaglia, Matt Mitchell, Michele Corcella. Ha frequentato diversi seminari jazz, tra cui Siena Jazz e Nuoro Jazz (dove vince due borse di studio, tra cui quella del gruppo dei migliori allievi nel 2016). Vincitore di diversi premi (tra i vincitori dei Jazzit awards del 2018 per la categoria vibrafono e secondo classificato al Top Jazz 2021 come miglior nuovo talento per la rivista Musica Jazz), compare come sideman in diversi progetti, tra cui Questo Tempo (quartetto con Stefano Battaglia, Beatrice Arrigoni e Luca di Battista), Totem di Ferdinando Romano (con Ralph Alessi), Storytellers di Simone Alessandrini, BAD UOK di Andrea Grillini e ha dato vita a diverse collaborazioni in duo (tra cui quella con Omar Cecchi nel duo NAOM). Nell’ambito della musica cameristica ha fatto parte di diverse formazioni, tra cui: Chigiana Tabula Rasa Ensemble diretta da Stefano Battaglia, Orchestra Nazionale dei Giovani Talenti diretta da Paolo Damiani, Ensemble de Angelis, GAMO, Bruno Tommaso Jazz Workshop. Incide come leader del progetto PHYLUM il primo album della formazione, che vede al contrabbasso Ferdinando Romano e alla batteria Mattia Galeotti. L’album riscuote grande attenzione in ambito nazionale e internazionale, venendo premiato come miglior debutto del 2021 dalla prestigiosa rivista The New York City Jazz Record e inserito nel Top Jazz (categoria miglior dischi del 2021) per la rivista Musica Jazz. Si è esibito in vari festival e sale da concerto in Italia e all’estero, tra cui il Festival del Maggio Musicale Fiorentino, Parco della Musica di Roma, Casa del Jazz, Fabbrica Musica, il Musikfest der MGNM di Monaco di Baviera, Bimhuis di Amsterdam, Opus Jazz Club di Budapest, Veneto Jazz, Firenze Jazz festival, MetJazz, Time in Jazz, Nuoro Jazz Festival, Trentino Jazz, Jazz per L’Aquila, Milestones Music Festival, Festival internazionale Angelica, Pescara Jazz, Umbria Jazz.

Nazareno Caputo e Tobia Bondesan
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