Marco Ullstein Quintet con «Detached Views», profonda introspezione
La grande alchimia fra i componenti ha generato un sound originale, dai tratti onirici, dove gli strumenti dialogano alla perfezione senza mai eccedere, tracciando melodie nitide e lavorando molto sulle dinamiche di ogni brano.
// a Cura della Redazione //
Un disco introspettivo, in cui spicca una grande attenzione alla melodia, alla composizione, al lavoro d’insieme. In questo modo potremmo riassumere le caratteristiche di Detached Views, album d’esordio del quintetto guidato dal vibrafonista Marco Ullstein in uscita venerdì 30 agosto per l’etichetta Emme Record Label. La band, perfettamente inserita nel contesto musicale olandese e con all’attivo diverse esperienze anche in Italia, è completata da Pietro Mirabassi al sax tenore, Emiliano Roca alla chitarra, Francesco V. Parsi alla batteria e Arjun Ramdas al basso.
La grande alchimia fra i componenti ha generato un sound originale, dai tratti onirici, dove gli strumenti dialogano alla perfezione senza mai eccedere, tracciando melodie nitide e lavorando molto sulle dinamiche di ogni brano. Il vibrafono è lo strumento che più di tutti rappresenta il ponte tra modernità e tradizione, tra presente e passato, anche se a fare la differenza sono le diversità sonore prodotte da tutti gli strumenti nel loro insieme. Le composizioni del vibrafonista Marco Ullstein sono infatti caratterizzate dalla presenza di diversi linguaggi e dal suo background che fa capo agli studi classici. La musica inoltre diventa lo spunto per raccontare storie attraverso arrangiamenti originali che lasciano spazio all’espressione individuale e che trascinano il pubblico in un viaggio ricco di contrasti melodici e ritmici. Sono gli eventi a ispirare i brani che descrivono connessioni emotive con i luoghi che siano spazi familiari o nuove dimore che aprono diverse prospettive di vita. Un viaggio sonoro, dunque, che approfondisce temi come la casa, l’eredità, il cambiamento e dove ciascuna composizione racconta una propria storia musicale ed emotiva.
L’album si apre con Enchantment, un’introduzione al suono del quintetto che stabilisce il tema riflessivo dell’album. Aspire simboleggia la scintilla iniziale che nasce da esperienze ispiratrici e si sviluppa attraverso una melodia malinconica che contrasta con l’accompagnamento vivace ed energico degli arpeggi pulsanti. Breeze mette in risalto le influenze e le origini dei musicisti, evidenziando la capacità di mescolare elementi di jazz d’avanguardia e swing. The Present Past è una riflessione sul passato, le cui influenze sono ancora percepibili nel presente: inizia con un duo di sax e chitarra e lascia poi spazio a un solo malinconico di vibrafono fino a quando il sax riprende il tema iniziale concludendo in un crescendo dal grande impatto. Detached Views rappresenta un richiamo introspettivo a una casa lontana che si apre con una melodia di sax struggente, seguito da risposta del vibrafono e della band: un invito a meditare, a favorire la riflessione e l’intuizione.
Con il valzer lento Raindrops, il quintetto mostra il suo sound più caratteristico, in cui i vari timbri degli strumenti si fondono. Il ritmo costante della batteria crea un flusso che si concentra su una melodia minimale e potente allo stesso tempo. Fragments of Home racconta una storia fatta di piccoli frammenti che ci ricordano la nostra casa, anche quando siamo lontani. L’album si conclude con Dream Traveler, brano dai tratti onirici che descrive il viaggio attraverso sogni e desideri, in attesa che si realizzino. Il ritmo energico del vibrafono e del contrabbasso contrastano con una melodia fluttuante che si sviluppa in un emozionante solo di chitarra, evocando pensieri incantati.