Vinile sul divano: microsolchi da scoprire

// di Gianluca Giorgi //
Sam Lee, Fade in time (2015)
Sam Lee, artista già insignito di diversi premi, qui è al secondo lavoro accompagnato da alcuni amici “…& Friends”. A completare un’esotica ed esoterica mini-orchestra folk (violino, violoncello, percussioni, contrabbasso, arpa ebrea, banjo, piano, tastiere, ukulele, koto giapponese, flauto di salice, tromba) troviamo Arthur Jeffes (Penguin Cafe’), Jamie Orchard-Lisle e il Roundhouse Choir che lo accompagna in uno strepitoso brano acappella. Sam Lee rilegge la tradizione con canoni affini alla world music.Troviamo, infatti, musica tradizionale – scozzese ed inglese, canto gitano, l’Africa, le atmosfere nordiche – che si sposa con l’effimera modernità dell’elettronica, con field recordings e con voci dal passato che creano l’ambientazione e proietta il tutto verso il futuro. Superba la voce di Sam. Molte sono ballate rivisitate, sono più o meno le stesse che risuonano nelle campagne, nelle feste e nei pub inglesi almeno dalla fine dell’800. È uno dei migliori album folk dei nostri tempi, un imperdibile racconto culturale da custodire nella sempre più ristretta nicchia dei dischi da consegnare ai posteri.
Stanley Turrentine, Hustlin’ (1964 ristampa 2020 serie Blue Note Tone Poet)
In occasione degli 80 anni dell’etichetta blu, proseguono le pubblicazioni della nuova serie Blue Note TONE POET, una collezione di ristampe in vinile Audiophile. La serie nasce dall’ammirazione di Don Was (Presidente di Blue Note) per le eccezionali ristampe per veri audiofili realizzate dalla compagnia indipendente Music Matters. Di conseguenza, Joe Harley (noto come The Tone Poet) è stato chiamato in veste di curatore ed è uscita questa “collana”. I titoli che fanno parte della collana sono stati scelto uno a uno con estrema cura dallo stesso Harley e comprendono i classici meno noti della Blue Note, i grandi successi moderni e alcuni album apparsi a suo tempo su altre etichette legate al catalogo della Blue Note. Una meticolosa attenzione al dettaglio ha coinvolto tutti gli aspetti della riproduzione, dalla grafica delle buste, alla cura della stampa, dalla qualità inarrivabile del mastering affidato a Kevin Gray, al pressing su vinile da 180 grammi siglato Record Technology Inc. (RTI). Gli audiofili appassionati sono già entusiasti di questa serie, davvero al top nel suo genere. Inciso nel 1964, dodicesimo album del celebre tenorsassofonista per Blue Note, è caratterizzato da una forte matrice bluesy grazie alla presenza di Kenny Burrell alla chitarra e dall’allora signora Turrentine Shirley Scott, elegantissima, all’organo Hammond. Hustlin’ è uno degli splendidi album realizzati nel corso degli anni dal collaudato team marito e moglie formato dal sassofonista Stanley Turrentine e dall’organista Shirley Scott.
Gilles Peterson presents Sun Ra and His Arkestra, To those of earth…and other worlds (2lp + 2CD 2015)
Quelli della Strut Records con questa raccolta danno seguito alla loro compilation di grande successo curata da Marshall Allen, “In The Orbit Of Ra”. ‘To Those Of Earth… And Other Worlds’ è una selezione curata dal DJ della BBC 6Music Gilles Peterson, da sempre fan della musica di Ra e principale tastemaker britannico per i suoni che hanno come base il jazz. Con questa raccolta: “Gilles Peterson Presents Sun Ra and His Arkestra”, Gilles già “boss” di Brownswood Recordings, Talkin’ Loud e Acid Jazz, ha deciso di curare una selezione dei brani, per lui più rappresentativi del jazzista, brani presi dall’immenso catalogo di 125 LP dell’anticonformista del jazz, pioniere del fai da te e membro autoproclamato di una “razza angelica”, Sun Ra. Nell’album troviamo anche materiale mai pubblicato e versioni live. Il defunto artista statunitense durante la sua lunga carriera ha intrapreso numerosi progetti come Sun Ra and His Arkestra, Sun Ra Quartet, Sun Ra and His Astro Infinity Arkestra, Sun Ra and His Intergalactic Myth Science Solar Arkestra, e via dicendo. Potrebbe essere la migliore introduzione alla musica di Sun Ra, sicuramente un buon inizio per i neofiti.



Joyce Elaine Yuille, Welcome To My World (2015)
Album di debutto di Joyce Elaine Yuille su Schema Records. In “Welcome To My World” si possono trovare sfumature di Jazz, Soul, Swing, Blues; il suo canto ci accoglie nel suo mondo, dove trame complesse e raffinate rivelano le sue incredibili qualità di interprete. L’album è composto principalmente da brani originali ma include alcune cover, tra le quali spicca “Trying Times” di Donny Hataway. La versione in cd ha diversi brani in più. La cantante è supportata dall’incredibile sassofonista finlandese Timo Lassy con tutta la sua band – musicisti molto considerati nel mondo del jazz non solo finlandese. Ottimo smooth jazz, molto Sade.
Azanyah, The One (1987 ristampa 2012)
Raro disco di spiritual jazz, originariamente stampato privatamente in tiratura limitata e che ha raggiunto cifre molto alte! Questa è la ristampa autorizzata dai nastri originali in vinile 180g dalla sempre presente ed ottima Jazzman. Soffuso jazz spirituale che rimanda al linguaggio musicale di Coltrane, Pharaoh e di altri di quel periodo, senza voler essere un ritorno nostalgico al periodo rivoluzionario di un paio di decenni prima. The One è un documento che sembra in qualche modo fuori dal tempo e che sorprende sia stato registrato negli anni ’80. Il messaggio musicale è sostenuto dalla pulsazione profonda del basso dell’omonimo Mamaniji Azanyah ed è un lungo continuum di suono impegnato e visionario, che trae forza dalle stesse fonti che hanno ispirato i suoi grandi predecessori, camminando sugli stessi sentieri verso l’illuminazione. Bella la voce di Theresa Morton che, pur ispirandosi al passato, attualizza l’album. Jazz ipnotico e profondo – Spiritual Jazz al suo meglio!
Ran Blake Quartet, Short Life of Barbara Monk (1987)
Ran Blake, malgrado non sia noto per la sua tecnica o velocità abbagliante, è tuttavia considerato uno dei pianisti jazz più innovativi oggi viventi. Ha lasciato il segno estendendo i confini del Third Stream, un termine coniato per descrivere un genere che attinge sia dagli stili classici che dal jazz. Nella sua musica oltre al jazz e alla musica classica, possiamo trovare anche musica etnica, in particolare le canzoni popolari greche, colonne sonore dei film, musica pop e gospel americana. Ha un tocco sfumato sulla tastiera ed un’inventiva nella ricostruzione di canzoni conosciute che pochi altri pianisti possono eguagliare. A causa del suo approccio imprevedibile e poco ortodosso all’improvvisazione molti musicisti hanno difficoltà a lavorare con lui, quindi di solito si esibisce solo con coloro che sono disposti a provare a lungo. “Short Life of Barbara Monk”, fu pubblicato nel 1987 e contiene tre pezzi originali e diverse cover riarrangiate come solo Blake riesce a fare. L’album rende omaggio all’amica e collega musicista Barbara Monk, figlia del pianista-compositore Thelonious Monk, deceduta nel 1983 a soli 31, solo due anni dopo la morte del padre. Album che a me piace moltissimo malgrado non sia considerato fra i suoi imperdibili. Incisione come sempre ottima della Soul Note.


