«AMORÈ» DI ALDO DI CATERINO, UN COACERVO DI SONORITÀ MOLTEPLICI CHE UNISCONO I PUNTI CARDINE DI MONDI POSSIBILI O DESIDERATI

// di Francesco Cataldo Verrina //
Ci sono dischi che hanno il dono di sprigionare in una dimensione altra, quasi aliena, rispetto all’assordante fragore del quotidiano, vaporizzando nell’aria un flusso di «good vibrations», dove eleganza e armonia riescono a trascinare il fruitore in uno stato di grazia ed a creare un piacevole distacco dall’hic et nunc. «Amorè», disco d’esordio di Aldo Di Caterino racconta le passioni, i sentimenti, gli umani conflitti, le tensioni amorose e gli stati d’animo collocandoli in una dimensione intimistica e sospesa, quasi new-age.
Il giovane flautista ha recentemente dichiarato in un intervista: «Questo album nasce dalla necessità di portare la mia musica in una formazione intimistica di grande interazione e comunicatività volta a coinvolgere le emozioni dell’ascoltatore portato dalle nostre note (mie e di Nando di Modugno) a intraprendere un viaggio fra le dolci melodie a contrasto con virtuosismi ed estro artistico. Il tutto arricchito da ospiti d’eccezione come Paola Arnesano (voce), Vince Abbracciante (fisarmonica), Giorgio Vendola (contrabbasso), Luciano Tarantino (violoncello), Morena Farina (voce su «Salgado»). Mi piace pensare che questo disco in qualche modo possa raccontare la mia storia e quella del mio strumento attraversando stili e canoni di bellezza appartenenti a varie culture che si traducono del carattere etno – jazz contemporaneo apprezzabile traccia per traccia come se fosse un viaggio».
In verità l’album del musicista pugliese è idealmente strutturato come un «cantico», dove i vari frammenti costituisco le singole strofe o cellule di una narrazione ben concatenata. Di certo il periscopio mentale di Aldo Di Caterino guarda verso i quattro punti cardinali della musica che dal jazz si snodano verso elementi europei di tipo classico, tradizione argentina, brasiliana, sonorità mediterranee e suggestioni ritmiche del Sud del mondo. Il punto di confluenza di ogni riferimento sonoro e culturale è un album dove l’espressività e la padronanza tecnica del giovane leader-band si innestano nel quadro esperienziale di musicisti di rango come Nando Di Modugno che con la sua chitarra classica diventa un valore aggiunto insieme ai flauti del titolare del progetto, i quali costituiscono il fulcro dell’opera nel suo complesso. Di Caterino che, seppur giovanissimo, vanta una serie di premi, riconoscimenti, attestati e collaborazioni di prestigio, dimostrando di possedere padronanza dello strumento e mezzo espressivo, ma soprattutto capacità di guida e di conduzione operando all’interno di un vasto territorio sonoro ricco di complessità armoniche e melodiche che vengono semplificate attraverso una fruibilità tematica immediata e cantabile.
Registrato al Sorriso Studio di Bari da Tommy Cavalieri e pubblicato dalla Abeat Records di Mario Caccia, «Amorè» di Aldo Di Caterino rientra in quella mission naturale dell’etichetta lombarda, impegnata ad allargare sempre di più gli orizzonti del jazz contemporaneo che nello specifico diventa una sorta di world-music espansa e di jazz a maglie larghe. Dice Di Caterino: «La nostra musica è il risultato delle contaminazioni quotidiane dei nostre ascolti e dalle nostre esperienze mista alla personalità di ognuno di noi».Questi i musicisti che si sono alternati durante le sessioni di registrazioni: Aldo Di Caterino (flauto dolce e alto flauto), Nando Di Modugno (chitarra classica), Vincenzo Abbracciante (fisarmonica tracce 2, 4), Giorgio Vendola (contrabbasso traccia 7), Paola Arnesano (voce tracce 8), Luciano Tarantino (violoncello traccia 8), Maria Morena Farina (voce traccia 7). L’opener dell’album è affidato a «Always By Your Side», una ballata dai toni bucolici introdotta dalla Chitarra di Nando Di Modugno e sviluppata dal flauto come un racconto sottovoce suadente ed affabulatorio. «Chorinho Pra Ele», sembra una danza nuziale d’altri tempi, dal sapore festoso e conviviale, a cui l’accordion di Luciano Tarantino conferisce un flavour a metà strada tra Puglia e Argentina.
La title-track «Amorè», a firma Di Caterino, è l’epitome e la sintesi dell’intero disco: una poesia d’amore scritta con le note di un flauto incantatore di anime inquiete. «Acredine», tirata fuori sempre dal cilindro magico del band-leader, si sostanzia come un’iperbole sonora magnificata dalla fisarmonica che, con il suo ampio mantice espressivo, sembra alternare momenti di gioia e di rabbia, mentre il gioco contrappuntistico con il flauto apporta un senso di disappunto e di conciliazione al contempo. «Amori Sospesi», scritta da Nando Di Modugno, è una ballata profonda e brunita, imperniata su un costrutto melodico pungente e ricco di pathos che si apre in progress come il commento sonoro di un film, dove amori e passioni sono il fulcro del plot narrativo. «Lo Scacciapensieri» è quasi un gesto apotropaico tracciato dal flauto che, con il sostegno di una chitarra dal carattere deciso, sviluppa una sorta di schermaglia sonora al fine di scacciare via ogni negatività ed allontanare il peso delle preoccupazioni. «Salgado», a firma Di Modugno», assum ele sembianze di un’esplorazione ideale verso territori lontani e sconfinati, dove il wolking del basso di Giorgio Vendola aggiunge un gusto itinerante ed avventuroso. «Alfonsina Y El Mar» è una struggente ballata che unisce echi mediterranei ad un tradizionale canto sudamericano, magnificato dal violoncello di Luciano Tarantino e dalla voce di Maria Morena Farina carica di forte lirismo e di penetrante tensione narrativa. In conclusione, un omaggio a Pat Metheny con «Always And Forever», trasportata in contesto decisamente onirico dalle corde di Nando di Modugno che trova nel flauto un degno alleato per evitare la riproposizione calligrafa del brano originale. In sintesi, «Amorè» è una spremuta di sentimenti in agrodolce, dove umori e amori s’intrecciano in un coacervo di sonorità molteplici che uniscono i punti cardine di mondi possibili o desiderati.
