Gerald Clayton e soci si riconfermano dal vivo con «Happening: Live At Village Vanguard» (Blue Note, 2020)

Mentre la reazione chimica e l’interazione tra i sodali appaiono intense e divertite al contempo, il virtuosismo è scintillante e la creatività esecutiva affiora copiosa con un movimento sincrono, quasi telepatico
// Cinico Bertallot)
Il pianista Gerald Clayton approda alla Blue Note con la sua ciurma di fedeli gregari: Logan Richardson al sassofono contralto, Walter Smith III al sassofono tenore, Joe Sanders al basso e Marcus Gilmore alla batteria con un album dal vivo registrato al tempio del jazz, il Village Vanguard. «Happening: Live At Village Vanguard», sia pur realizzato con uno spirito contemporaneo, fa rivivere le atmosfere del tempo che furono. Clayton commenta così: «Il Vanguard è un posto sacro, così speciale per la musica! Puoi davvero avvertire la presenza di figure mitiche e di ciò che è accaduto in questo spazio».
Clayton rivisita due classici e due leggende del jazz: «Celia» di Bud Powell, «Take The Coltrane» di Duke Ellington, nonché una versione dilatata per oltre undici minuti di uno standard senza tempo come «Body And Soul», che grazie al tocco delicato e alla tonalità ambrata di Clayton, diventa uno dei contrassegni salienti dell’album. L’ambientazione, pregna di racconti e legata a chi ha fatto la storia del jazz, risulta fortemente stimolante, quale substrato creativo per un album è davvero bilanciato e ben congegnato, l’atmosfera è affabile e sincera, soprattutto l’affiatato quintetto riesce a fare una narrazione del vernacolo jazzistico, senza mai tradirne l’assetto idiomatico, ma con parole sue e marcata personalità.
Mentre la reazione chimica e l’interazione tra i sodali appaiono intense e divertite al contempo, il virtuosismo è scintillante e la creatività esecutiva affiora copiosa con un movimento sincrono, quasi telepatico. Aggiunge il pianista: «Penso che l’ambiente live sia la testimonianza più onesta di ciò che facciamo tutto l’anno il giro. L’ho chiamato il disco Happening per sottolineare il fatto che la musica è viva, che abbiamo un sacco di eventi durante tutto l’anno e che le esibizioni al Village Vanguard sono sempre eventi speciali». Clayton, è un musicista intelligente e lungimirante, soprattutto dimostra di essere in possesso di un ottima tecnica espositiva, capacità di controllo ed autorità da band-leader, che gli consentono di spaziare e di inoltrasi su territori creativi molteplici: dal post-bop contemporaneo al swing ed al bop tradizionale, rivisitato con estrema originalità, grazie al sostegno di collaboratori affiatati ed inventivi.
Allievo ideale di Kenny Barron, Gerald Clayton è cresciuto con i precetti di Roy Hargrove e Charles Lloyd, costruendo con scrupolo una suo modus agendi ben delineato. «Happening: Live At Village Vanguard» è un album che seduce l’ascoltatore più esigente sin dalle prime battute, grazie all’equilibrata mescola di moduli espressivi tradizionali e moderni, innestati in contesto attualissimo ed adatto alla fruizione del jazz contemporaneo. Se fossi in voi, almeno un ascolto glielo darei.
