Emiliano Begni (ft. Rossana Casale | Maria Laura Baccarini) con «From End To Beginning» (Alfa Music, 2025)

Siamo di fronte a una testimonianza tangibile del potere trasformativo della musica, che risuona di multiformi suggestioni e di un’arte intricata, ma adattiva…
// di Cinico Bertallot //
«From End To Beginning» di Emiliano Begni, pubblicato da Alfa Music, costituisce una sorta di culmine artistico che racchiude in modo succinto il suo percorso musicale e contemporaneamente pone le basi per un nuovo inizio. L’album non rappresenta semplicemente un debutto, ma piuttosto un riflesso essenziale di anni passati a esplorare, sperimentare e assorbire varie influenze musicali, attraverso generi ed ambienti creativi come il jazz, il teatro e la tradizione cantautorale.
L’album è stato concepito durante una divorante introspezione indotta dalla pandemia, ma sospinto anche da una svolta ironica e informale che ha permesso a Begni di superare i confini della narrazione convenzionale e di abbracciare i suoi impulsi creativi senza lo spettro incombente del giudizio. La title-track apre l’album, trascinando gli ascoltatori in un intricato paesaggio sonoro, imperniato su un loop incessante, teso a stabilisce efficacemente il tono di un’esperienza uditiva e riflessiva, un disvelamento sensoriale in cui il passato si scontra rispettosamente con il futuro. Le collaborazioni di Begni sono particolarmente degne di nota. La partecipazione di Rossana Casale e Maria Laura Baccarini hanno contribuito ad aumentare la profondità emotiva dell’album. Brani come «April Wind» e «A Footprint On The Bathroom Floor» mostrano non solo l’intricato gioco di voci, ma anche la perfetta integrazione di melodie jazz e testi evocativi. L’esecuzione musicale è impeccabile: il drumming sfumato di Pier Paolo Ferroni e le tessiture elaborate da musicisti come Francesco Ferilli al basso e Andrea Colella al contrabbasso elevano le composizioni, impregnandole di energia tensioattiva e di profondo lirismo. Le parole di Begni sono alquanto eloquenti: «L’arrivo della pandemia è stato paradossalmente il momento propizio per premere l’acceleratore e saltare l’ostacolo del giudizio: tutte quelle suggestioni sono state prima fissate come «idee in nuce» sul registratore del mio telefono e poi sono passate sul pentagramma. Lunghe notti mi sono state complici insieme allo stimolo di nuovi corsi intrapresi in Conservatorio. Tornato dall’esperienza di Erasmus spagnola era ormai maturo il tempo per chiamare a raccolta validi amici musicisti e realizzare una fotografia di tutte quelle idee in studio di registrazione».
Le undici tracce presentano una serie di stati d’animo musicali che vanno dal lirico e struggente all’audace ed esplorativo. Ogni composizione rivela il senso dell’orientamento melodico di begni e la struttura dinamica dei suoi arrangiamenti; l’uso di una doppia sezione ritmica accanto al pianoforte crea un substrato armonico avvincente e pulsante. Ad esempio, «Eclipse» mostra un’improvvisazione in classe A, mentre l’estasiante «Vuelvo Al Oeste» rende omaggio all’amore per i viaggi, incarnando ritmi stravaganti ed esotici che trasportano l’ascoltatore attraverso paesaggi sonori inattesi ed inesplorati. Le influenze di Begni impregnano vari brani, mentre risuonano leggendari echi di Michel Petrucciani, Lucio Dalla e Lyle Mays, i quali fanno spesso capolino fra le pieghe dell’album. L’omaggio al loro modulo espressivo traspare negli arrangiamenti eclettici e nella narrazione emotiva. Un momento particolarmente toccante è rappresentato da «Destino», un’ode all’amico Maurizio Fabrizio e al duraturo spirito di collaborazione che ha contraddistinto la carriera di Begni. Racconta Begni: «Ai quattro giorni di ripresa a novembre 2023 presso il Village Recording Studio di Gianluca Siscaro (Roma) hanno partecipato: Pier Paolo Ferroni (batteria), Alessandro Luccioli (batteria e percussioni), Francesco Ferilli (basso elettrico) e Andrea Colella (contrabbasso). Ho avuto l’onore di ospitare Rossana Casale e Maria Laura Baccarini come voci di due delle ballad in inglese presenti (April Wind e A Footprint On The Bathroom Floor), mentre Francesco Consaga e David Romero Perálvarez hanno prestato le note dei loro sassofoni (un soprano e un tenore) registrando il primo dal proprio studio a Trevignano (RM) e il secondo dagli studi della Berklee di Valencia. Per quanto riguarda me, ho curato interamente la scrittura di musica e testi (ove presenti) registrando il pianoforte, i cori, la lead voice sulla terza e ultima ballad cantata (La Vita Che Mi Hai Dato), la fisarmonica e il Fender Rhodes su un brano dal sapore di Brazil (Vuelvo Al Oeste, dedicato ai miei infiniti viaggi aerei verso la Spagna, anche se alla fine col mood mi sono spinto decisamente molto più ad ovest».
«From End To Beginning» non è solo un album; è un quadro narrativo che espone ricordi, aspirazioni ed evoluzione personale. La penultima traccia, «Ore», funge da ponte finalizzato ad unire la fluidità del tempo e le esperienze che plasmano ogni individuo in crescita, portando a un finale contemplativo con «La Vita Che Mi Hai Dato» che, in conclusione, racchiude l’essenza dell’album, lasciando all’ascoltatore un senso di sospensione e la promessa di future avventure. In conclusione, «From End To Beginning» di Emiliano Begni è un’opera magistralmente realizzata che mette in mostra un artista all’apice della sua creatività. Siamo di fronte a una testimonianza tangibile del potere trasformativo della musica, che risuona di multiformi suggestioni, di un’arte intricata, ma adattiva, e di un viaggio riflessivo che invita gli ascoltatori a partecipare sia all’effetto nostalgia che al desiderio di speranza per il futuro; al punto che album si sostanzia non quale celebrazione delle esperienze passate, ma soprattutto come un fiducioso preannuncio delle future imprese di Begni, all’interno del microcosmo musicale contemporaneo.
