Joe Pisto e Fausto Beccalossi con «Respiro» un dispenser di emozioni a getto continuo (Belfagor Label, 2025)

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RESPIRO

Le corde della chitarra ed il mantice della fisarmonica sembrano sostenersi a vicenda in una simbiosi quasi mutualistica, dove il risultato finale è sempre superiore alla somma delle parti.

// di Francesco Cataldo Verrina //

La musica del terzo millennio è un incontro costante fra culture e mondi, apparentemente diversi, che si attraggono magneticamente, ed anche quando il jazz sembra solo un additivo fluidificante, diventa una presenza indispensabile all’interno di qualunque miscela sonora che guardi verso i quattro punti cardinali della musica. È quanto accade nel secondo album, realizzato a quattro mani dal chitarrista Joe Pisto e dal fisarmonicista Fausto Beccalossi. Quattro mani sapienti che, dall’incontro fra due soli strumenti, riescono a sviluppare una ricchezza di suoni, colori ed umori che sembrano moltiplicarsi, passo dopo passo, mentre ci si cala nell’ascolto di «Respiro», in cui il sinergico afflato tra musica e voce pone costantemente l’enfasi sulla melodia. Così, l’effluvio sonoro diventa simile ad un respiro fatto di tensione e rilascio, dove le suggestioni si susseguono sine die. «Spero che la musica di quest’album – dice Pisto – arrivi a parlare ai cuori e alle anime di chi deciderà di ascoltarla e di «respirare» insieme a noi».

L’album si sostanzia attraverso otto composizioni originali che mettono in luce la fervida vena creativa del cantante-chitarrista, trasformando «Respiro» in un arazzo melodico-armonico policromatico e politematico, dove s’intrecciano i fili di una piacevole narrazione, che spazia tra world music, tango e jazz, elementi ispanici e suggestioni mediterranee, attraverso un ventaglio di espressioni timbriche e vocali che sondano la tradizione, ma con un orecchio sistematicamente teso alla contemporaneità. Basta lasciarsi trasportare sulle ali dell’opener, «Valse pour l’amour perdu», dall’ambientazione vagamente retrò ed evocativa di mondi lontani mai dimenticati o gettarsi, a passo di tango, fra le braccia de «L’amante», in un sinuoso diadema di cromatismi pungenti e passionali, mentre «Il treno» descrive un’atmosfera di viaggio interiore fatto di emozioni che s’intrecciano mentre la vita scorre sulle rotaie dei pensieri. «Waiting For» mostra tutto il suo potenziale cinematico nel volteggio ostinato della fisarmonica e nel cadenzato e tagliente racconto delle corde foriere di una melodia avvolgente, dove la poetica delle note diventa verosimilmente palpabile.

Ciò che colpisce è lo straordinario senso dell’orientamento melodico dei due sodali, unitamente ad un intesa quasi telepatica, ma soprattutto la capacità di trovare costantemente quel break-even-point tra le corde della chitarra ed il mantice della fisarmonica che sembrano sostenersi a vicenda in una simbiosi quasi mutualistica, dove il risultato finale è sempre superiore alla somma delle parti. Pisto racconta la genesi, descrivendo così il mood di «Respiro», edito dalla Belfagor Label: «Questo è il nostro secondo album in duo, che conferma e rafforza l’intesa umana e musicale che lega me e Fausto ormai da oltre quindici anni. Gli otto brani originali spaziano da ballate malinconiche a ritmi frenetici, da melodie dolci e avvolgenti a passaggi più energici e incisivi, e vogliono raccontare una storia di vita e le sue emozioni». Così «Paris» diventa un luogo di incanto, d’incontro, di decadenza e di distacco sentimentale, in cui fisarmonica e chitarra si esaltano in un moderno peana dal gusto vagamente musette e dai contrafforti languidi e bruniti, mentre si dischiudono gli ampi scenari di una fiabesca «Andalusia», quasi da cartolina turistica, tra cielo e terra, tra Spagna e Oriente, in cui i due strumenti assumono un atteggiamento documentaristico e piacevolmente descrittivo, mentre le immagini di una terra antica scorrono idealmente sullo sfondo. In chiusura «Sole di notte», una ballata intensa e crepuscolare sottesa da una melodia a facile combustione, in cui chitarra e fisarmonica si fanno promesse per l’eternità. A conti fatti, «Respiro» di Joe Pisto e Fausto Beccalossi è una parentesi delicata e una confezione musicale di stoffa fine e pregiata, avulsa dal fragore mediatico di tipo 4.0 e lontana dalla ridondanza creativa o, per dirla con Lucio Battisti, tu chiamale, se vuoi, emozioni!

Joe Pisto e Fausto Beccalossi
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