Metropolitan Jazz Orchestra

// Roberto Biasco //

Una big band al completo – età media tra i venti e i trent’anni – che suona in scioltezza con metronomica precisione e perfetta coesione brani ed arrangiamenti originali messi a punto per l’occasione da un ancor giovane e valente direttore d’orchestra. Stiamo parlando della Metropolitan Jazz Orchestra che ha da poco pubblicato il suo primo CD “Volere Volare” (WOW Records) che è stato presentato con un concerto alla Casa del Jazz, sotto la direzione del Maestro Antonello Sorrentino, eccellente trombettista oltre che compositore e arrangiatore.

Si tratta di una formazione di giovani musicisti romani (da cui l’accattivante acronimo di MeJO) attiva ormai dal 2021, che dopo circa tre anni di rodaggio è giunta alla pubblicazione del suo primo album, peraltro inciso già nel 2022. Il disco è stato prodotto dal giovane trombettista Iacopo Teolis per la WOW Records di Felice Tazzini e contiene sette brani originali composti e arrangiati da Antonello Sorrentino appositamente per l’organico della MeJO. In una serata sold out l’orchestra si è presentata in gran spolvero con la classica formazione da big band completa di sedici elementi: quattro trombe, quattro tromboni, cinque sassofoni (o clarinetti), piano, contrabbasso e batteria, ed ha presentato uno dopo l’altro i sette brani nella stessa sequenza del disco. Gli unici e più noti “senatori” erano il “fratello maggiore” Simone Alessandrini, e per l’occasione lo “zio” Daniele Tittarelli, ambedue impegnati al sax contralto.

Già dalle prime battute del brano introduttivo – “Volere Volare”che dà il titolo all’album – si evidenzia subito la qualità di scrittura e l’efficacia degli arrangiamenti che, con un gioco ad incastro perfetto tra le sezioni, vengono eseguiti con sicurezza e precisione, ma anche con slancio e baldanza giovanile: pathos e capacità di trascinare l’uditorio non mancano davvero in una formazione che non è difficile immaginare come costituita da un gruppo di “amici” che condividono sogni, speranze ma anche e soprattutto impegno e dedizione. Dal punto di vista strettamente musicale le complesse partiture preparate da Antonello Sorrentino rimandano alla più classica scuola delle grandi orchestre di scuola boppistica o post-bop, come quelle di Thad Jones e Mel Lewis, Quincy Jones, o forse ancor di più, quella di Oliver Nelson. Oltre al raffinato gioco di contrappunto tra le sezioni, non mancano improvvisi cambi di ritmo e di atmosfera, mentre gli interventi dei singoli solisti, sono sempre perfettamente calibrati all’interno della quadratura del brano. Una sezione ritmica davvero eccellente sostiene perfettamente l’insieme, con una menzione particolare per Valerio Vantaggio, batterista energico e allo stesso tempo flessibile,

Nel pulsante “Volere Volare” è il sax alto di Simone Alessandrini a condurre le danze con un lungo assolo, prima di un inaspettato cambio di atmosfera a metà brano. “Ansiùm” inizia in atmosfere più calme e meditative per poi prendere il volo verso altri lidi, mentre “Circular Line” ribadisce la maestria di Sorrentino in una accattivante scrittura per big band. I titoli dei successivi brani “Pork Pie Lament” e “Open Letter” (dedicated to Nica) evocano da subito la grande eredità di Mingus e Monk, da segnalare in quest’ultimo brano – un’affascinante e sinuosa ballad – l’assolo di Federico D’Angelo al sax baritono. “Garbatella Square” dopo un’introduzione maestosa in chiave di blues, si sviluppa in un trascinante “shuffle” alla “The Sidewinder” dal sapore fortemente funky, che permette alla sezione delle trombe di esibirsi in una scoppiettante e ben congegnata sarabanda di fuochi di artificio. “Sta in France” è invece proposta come acclamato bis finale a chiusura del concerto.

La MeJO, in un progetto di residenza alla Casa del Jazz, sarà di nuovo sul palco il 31 Ottobre con il direttore argentino Guillermo Klein, ed il 20 novembre, di nuovo con la conduzione di Antonello Sorrentino, per una serata dedicata alle composizioni di Wayne Shorter. In conclusione: giovani promesse del Jazz italiano? No, chiariamo subito i termini della questione: ci troviamo ormai di fronte a musicisti giovani – questo si! – ma perfettamente maturi, non solo ottimi strumentisti, ma molti di loro stanno diventando a loro volta compositori e leader di propri gruppi: quindi parliamo ormai di ormai certezze, più che promesse, della scena Jazz attuale. Aria fresca in arrivo, largo ai giovani!

Formazione presente alla Casa del Jazz:

(Tra parentesi i musicisti presenti nel CD inciso in studio)
Antonello Sorrentino – Compositore, direttore
Matteo Costanzi – Tromba, flicorno
Iacopo Teolis – Tromba, flicorno
Francesco Fratini – Tromba
Giacomo Serino – Tromba, flicorno
Simone Alessandrini – Sax alto, flauto
Daniele Tittarelli – Sax alto (Gabriel Marciano nel CD in studio)
Filippo Bianchini – Sax tenore
Federico Pascucci – Sax tenore, clarinetto
Federico D’angelo – Sax baritono
Eugenio Renzetti – Trombone (Enzo Barozzi nel CD in studio)
Elisabetta Mattei – Trombone (Edward Arosemena nel CD in studio)
Andrea Serino – Trombone
Stefano Coccia – Trombone basso
Andrea Saffirio – Pianoforte (Vittorio Solimene nel CD in studio)
Giulio Scianatico – Contrabbasso
Valerio Vantaggio – Batteria

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