// a Cura della Redazione //

Il maestro Dino Piana si è spento nella notte fra domenica 6 e lunedì 7 nella sua casa di Roma, aveva compiuto 93 anni il 3 agosto, senza mai dimenticare la sua Refrancore dove era nato. Il Trombonista è stato uno dei massimi esponenti del jazz italiano. Figlio di pasticceri, come ha sempre amato ricordare, fin da piccolo aveva dimostrato una spiccata propensione per le sette note muovendo i primi passi nella banda del paese finché questa, con lo scoppio della seconda guerra mondiale, temporaneamente si scioglie. Personaggio elegante e distinto il suo esempio è stato quello di un musicista raffinato, schivo e mai disponibile, presente ma non ingombrante, colto e mai saccente.

Dal suo album dei ricordi (riportati anche in un volume scritto da Armando Brignolo) spunta un altro aneddoto: erano gli ultimi mesi della guerra, a Refrancore c’è un rastrellamento di tedeschi e fascisti. Entrano a casa Piana, cercano i partigiani. In quel momento c’è solo Dino con il nonno. L’ufficiale tedesco vede un pianoforte e chiede chi lo suona. Dino di botto si alza e si mette alla tastiera: «Suonavo la fisarmonica, mi arrangiavo con i tasti. Non so come, ho improvvisato Lili Marleen, il tedesco si è commosso e se ne è andato». Nel 1959 partecipa al concorso radiofonico La coppa del jazz. Quindi entra a far parte di un line-up che sarebbe passata alla storia come sestetto Basso-Valdambrini-Piana, alfieri del bop in Italia. Al contempo Dino collabora con orchestre e formazioni, spesso al fianco di artisti internazionali, quali Chet Baker, Charlie Mingus, Kai Winding, Kenny Clarke, Frank Rosolino, Enrico Rava, e molti altri, suonando anche nelle big band di Thad Jones, Mel Lewis e Bob Brookmeyer. Nel 1978 il trombonista fonda un sestetto con Oscar Valdambrini e il figlio Franco, flicornista, autore e arrangiatore; con loro partecipa a molti festival come Umbria Jazz, Eurojazz a Ivrea, Midem a Cannes, il Festival di Pompei; molte le sue partecipazioni ad eventi internazionali, fra i quali Comblain-La-Tour (Lugano, Berlino, Lubiana, Nizza.) ed innumerevoli concerti per la RTF a Parigi, per la RTB a Bruxelles e UER Jazz di Stoccolma, Oslo, Barcellona, Londra, Copenhagen. Il 12 maggio 1993 suona in una reunion del sestetto Basso-Valdambrini alla Town Hall di New York, senza però mai dimenticare la sua Refrancore, dove, almeno sino a pochi anni fa, tornava per suonare ad inizio agosto alla festa del paese. Negli anni, il gruppo formato con il figlio Franco era diventato uno dei principali riferimenti del jazz in Italia. La sua ultima uscita discografica del Dino & Franco Piana Ensemble risale ai primi mesi del 2023. «Reflections», pubblicato da AlfaMusic, è una preziosa opera contemporanea già consegnata agli annali del jazz italiano.

Dino Piana che aveva alternato lavoretti vari per mantenersi, s’inserisce nel mondo del jazz (ma anche delle balere), suonando all’inizio in una band insieme ad un giovanissimo Paolo Conte e poi con Gianni Basso. Nel 1959, partecipa alla Coppa del jazz (iscritto quasi a sua insaputa da un altro jazzista di queste parti, l’alessandrino Gianni Coscia) un importante evento radiofonico, nel quale si mette in luce come solista, vincendo il titolo. Da lì in avanti è un crescendo – come già detto – di collaborazioni con grandi nomi della scena internazionale. Presto arriva la chiamata a Roma nell’orchestra televisiva di Gorni Kramer. «Mi ricordo quel giorno dissi a Kramer: io non so leggere la musica. Ma lui mi fece suonare lo stesso». Dino raccontava spesso dei suoi inizi: «Il mio primo ricordo è un pezzo di legno che battevo su un gradino di casa, a Refrancore. Avrò avuto tre anni, e ricordo che mia madre mi diceva di piantarla e io le rispondevo che stavo finendo la marcia della banda del paese. Poi nella banda ci sono entrato davvero. Volevo la tromba e mi hanno rifilato il trombone, un coso lungo con cui potevo fare solo l’accompagnamento. Pensare che lo detestavo». Dino lascia i figli Paola e Franco ai quali vanno le condoglianze della redazione di Doppio Jazz. I funerali del musicista si svolgeranno alle 15.30 di mercoledì 8 novembre presso la chiesa di Refrancore.

Basso / Valdambrini / Piana

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