Tony Burkill (2)

// di Gianluca Giorgi //

Protagonista della scena musicale di Leeds per quasi trent’anni, Tony Burkill ha finora mantenuto un basso profilo a livello nazionale, scegliendo di privilegiare lo studio e lo sviluppo continuo dello strumento rispetto al raggiungimento del successo o del riconoscimento nell’industria musicale. Lavorando come sideman nel circuito locale, ha impressionato il pubblico con il suo approccio potente e grintoso all’improvvisazione. Dopo essere stato ospite come solista nell’album di debutto dei The Sorcerers, Tony è entrato nel circuito della ATA Records fin dalla nascita dell’etichetta. Colpiti dal suo stile esuberante e terroso, hanno deciso di imbarcarsi nella scrittura e nella produzione del suo disco d’esordio, quello che sarebbe diventato “Work Money Death”, scegliendo di inquadrare il suo modo di suonare nel contesto degli interpreti che hanno contribuito a plasmare il suo sound, in particolare lo spiritual jazz degli anni ’60 e ’70.

Work Money Death, Thought, Action, Reaction, Interaction (2022)

Registrato, come sempre, presso gli ATA studios, un tempio appositamente costruito per il culto di tutto ciò che è analogico, “Thought, Action, Reaction, Interactions” è un saluto all’ormai tristemente scomparso maestro del suono spirituale Pharoah Sanders e in particolare alla spontaneità del suo processo di registrazione. Nel disco, come per la precedente pubblicazione : ”Work, Money, Death” (registrata in condizioni difficili a causa della pandemia di Covid), l’obiettivo è stato quello di ricreare una situazione, in questo caso le sessioni di registrazione improvvisate e non provate sono state registrate tutto in una sola ripresa, ricreando quel clima che si respirava tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70. I musicisti potevano sapere da dove sarebbero partiti, ma nessuno di loro era sicuro di dove sarebbero finiti. Un bellissimo album dedicato all’eredità del compianto Pharoah Sanders da questo eccellente gruppo, che spazia in un territorio spirituale molto simile, ma con una meravigliosa atmosfera propria! Tony Burkill offre potenti assoli di tenore, pieni di sentimento, ma con un bel tocco, in mezzo a strumenti che includono tromba, arpa, basso e batteria, oltre a percussioni aggiunte e persino a occasionali voci corali! Musica straordinaria, suoni sublimi, per un album deliziosamente bello!

Tony Burkill Work, Money, Death – “The Space In Which The Uncontrollable Unknown Risiede”, 2023

Il sassofonista britannico Tony Burkill e il suo grande ensemble Work, Money, Death, hanno recentemente pubblicato un’incredibile registrazione di jazz spirituale ispirata da artisti del calibro di Pharoah Sanders e Alice Coltrane, intitolata “The Space In Which The Uncontrollable Unknown Risiede”, può essere il luogo da cui nasce la creazione. Registrata durante la primavera e l’estate del 2020, questa produzione presenta due tracce estese (entrambe di oltre sedici minuti ciascuna), che accompagnano l’ascoltatore in un viaggio sonoro cosmico attraverso mantra musicali meditativi, improvvisazioni al sassofono tenore simili a Pharoah Sanders, canti ipnotici e stratificazioni groove di percussioni con campane, tamburi, xilofoni di bambù, blocchi di legno e altro ancora. Questa registrazione ha sicuramente un’atmosfera da Thembi di Pharoah Sanders che incontra Jounrey di Alice Coltrane a Satchidananda, pur suonando ancora unica e originale. Originariamente pensato per essere un’esibizione di gruppo su larga scala di un singolo pezzo esteso “Lo spazio in cui risiede l’ignoto incontrollabile, può essere il luogo da cui nasce la creazione”, scritto da Burkill e dal bassista Neil Innes, il progetto ha finito per prendere una forma diversa a causa delle restrizioni in vigore a causa del COVID-19 e dell’impossibilità per il gruppo di registrare insieme. Così ogni musicista ha finito per registrare le proprie parti individualmente in un giorno separato. Da questa esperienza, e da questo nuovo approccio, che porta con sé molte incognite, è stato scelto il titolo. Nel complesso, questo è un incredibile capolavoro di jazz spirituale che cattura piacevolmente quel classico suono cosmico post-Coltrane della fine degli anni Sessanta e dei primi anni Settanta che artisti come Pharoah Sanders, Alice Coltrane, Michael White, Don Cherry, Yusef Lateef e altri stavano esplorando.

Tony Burkill, Work Money Death (2017 ristampa 2021)

Ristampa con una nuova copertina del gioiello del jazz spirituale di Tony Burkill ‘Work Money Death’ del 2017. Pubblicato dall’etichetta Leeds Jazz & Soul ATA Records, il debutto di Tony Burkill, Work Money Death esplora le basi gettate dai grandi tenoristi degli anni ’60 e ’70: Gato Barbieri, Pharoah Sanders, John Klemmer e John Coltrane, prendendo ispirazione dal loro lavoro e usandolo come trampolino di lancio per l’improvvisazione del sassofonista tenore Tony Burkill. Il disco è stato scritto in collaborazione con il bassista Neil Innes e sembra un album perduto di spiritual jazz degli anni ‘70, ma attualizzato grazie all’approccio esuberante, potente e grintoso nell’improvvisazione di Tony Burkill. Nel disco ci sono tutti gli ingredienti dello spiritual jazz e della musica cosmica in stile Sun Ra, oltre alla batteria, al basso e al pianoforte, ci sono percussioni, flauti, clarinetto basso, handicaps, campane, ma anche farfisa, un sassofono particolare – il Conn Shooting Star – un modello studentesco degli anni ’60, groove pulsanti, tempi più lenti e Ethio-jazz. Gran bel disco e ottima anche la registrazione analogica!

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