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Un progetto che sfugge alle etichette ed invita l’ascoltatore ad un viaggio sonoro intimo, coraggioso e libero. Un disco che non si limita a confermare il talento dell’artista, ma lo rilancia verso nuove direzioni, con la consapevolezza di chi ha scelto di non scendere a compromessi con la propria voce.

// Irma Sanders //

A cinque anni dal suo debutto discografico, Valentina Nicolotti torna con «Logica Magica», un album che segna una nuova tappa nel suo percorso artistico, confermandone la vocazione alla sperimentazione e alla contaminazione stilistica. Pubblicato da Emme Record Label, il disco si dipana come un lavoro maturo e sfaccettato, capace di fondere jazz, soul e cantautorato in un equilibrio raffinato tra suono e parola.

Registrato presso il Tube Recording Studio di Fara in Sabina, «Logica Magica» nasce dalla collaborazione con musicisti di grande sensibilità: Nicola Meloni alle tastiere, synth e pianoforte, Fabrizio Listello al basso ed Edoardo Luparello alla batteria, sotto la regia tecnica di Francesco Lupi. Dal loro incontro nasce un album che mette in luce la versatilità vocale di Valentina Nicolotti, artista torinese capace di attraversare generi e registri espressivi con naturalezza, mantenendo sempre vivo il dialogo con il linguaggio jazz e l’interplay improvvisativo. L’album si compone di otto tracce, che affrontano tematiche personali, sociali ed esistenziali. La scelta di cantare prevalentemente in italiano restituisce profondità ai testi, rafforzando il legame tra voce e parola, mentre i motivi in inglese ampliano l’orizzonte espressivo dell’album, conferendogli un respiro internazionale. L’ibridazione tra jazz, pop ed elettronica non appare mai artificiosa, ma si realizza con grazia e autenticità, testimoniando una padronanza tecnica e una sensibilità compositiva non comuni.

Nel viaggio sonoro di «Logica Magica», Valentina Nicolotti costruisce un percorso emotivo e musicale che si snoda con coerenza e profondità, dove ogni tassello rappresenta una tappa di indagine interiore e stilistica. L’album si apre con la title-track, basata su un ritmo energico e sincopato, sostenuto da un groove jazz-pop che alterna synth brillanti ed incursioni ritmiche di batteria. Il tono ironico del testo, che riflette sul conflitto tra razionalità e desiderio, si annoda con una vocalità agile e dinamica, dando subito il senso di una ricerca libera e consapevole. Segue «Albero», che si distende su armonie più rarefatte e contemplative. Il pianoforte di Nicola Meloni assume un ruolo centrale, disegnando paesaggi sonori che evocano radicamento e crescita. La voce di Nicolotti si fa più intima, quasi sussurrata, mentre il basso e la batteria costruiscono un tessuto ritmico discreto ma pulsante, a sostegno di una riflessione sull’identità e sull’appartenenza. Con «Housewife», l’atmosfera cambia radicalmente: il brano, cantato in inglese, adotta sonorità elettroniche più marcate, con synth stratificati e una ritmica incalzante che richiama il trip-hop. Il testo, pungente e provocatorio, decostruisce stereotipi di genere con una vocalità decisa e tagliente. L’interplay tra voce e strumenti crea un senso di tensione controllata, che esplode in un ritornello liberatorio. «Fiori Colorati» riporta l’ascoltatore in una dimensione più poetica e danzante. Il tempo ternario conferisce al brano un andamento fluido e circolare, mentre il pianoforte ed il contrabbasso dialogano con eleganza. La voce si fa carezzevole, quasi terapeutica, nel raccontare il bisogno di accogliere i vuoti dell’anima. È un momento di sospensione emotiva, dove la musica diventa spazio di accettazione.

«Medusa» introduce una tensione più oscura e viscerale. Le sonorità si fanno più fitte, con un uso sapiente di effetti elettronici ed armonie dissonanti. Il testo, evocativo e mitologico, esplora il tema dello sguardo e del potere, mentre la voce si muove tra registri gravi ed acuti con grande espressività. Siamo alle prese con il componimento più enigmatico del disco, dove la sperimentazione sonora raggiunge il suo apice. «La Calma del Mare» si sostanzia come un momento di tregua, con un’introduzione strumentale delicata, quasi ambient, dove il pianoforte e i pad elettronici creano un paesaggio sonoro liquido. La voce entra con dolcezza, raccontando il bisogno di silenzio e di pace. La struttura musicale appare semplice ma efficace, e la scelta di non sovraccaricare l’arrangiamento permette al testo di emergere con forza. «My Body Belongs to Me» rappresenta il manifesto dell’album, attraverso un tema potente, diretto, costruito su un impianto ritmico deciso e su linee di basso incisive. La voce è fiera, assertiva, mentre il testo in inglese diventa dichiarazione di autonomia e di autodeterminazione. L’arrangiamento mescola elementi soul ed elettronici, creando un’atmosfera vibrante e militante. Chiude il disco «Come Carta», una ballata intima e malinconica, dove la voce si posa su un tappeto sonoro minimale, fatto di pianoforte e leggere percussioni. Il costrutto riflette sulla fragilità e sulla trasformazione, con un testo poetico che si apre alla possibilità del cambiamento. È una chiusura dolce e consapevole, che lascia l’ascoltatore con un senso di apertura e di possibilità. Con «Logica Magica», Valentina Nicolotti firma un progetto che sfugge alle etichette ed invita l’ascoltatore ad un viaggio sonoro intimo, coraggioso e libero. Un disco che non si limita a confermare il talento dell’artista, ma lo rilancia verso nuove direzioni, con la consapevolezza di chi ha scelto di non scendere a compromessi con la propria voce.

Valentina Nicolotti
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