Woody Shaw Quintet Live in Europe Con “Time Is Right” del 1983. Ristampa in vinile, Red Records, 2022
// di Francesco Cataldo Verrina //
“Time Is Right” è un ottimo Live di Woody Shaw su etichetta Red Records, registrato dal vivo presso Osteria delle Dame di Bologna nel gennaio del 1983, in occasione del Woody Shaw Quintet Live In Europe. Il disco, prodotto all’epoca da Alberto Alberti e Sergio Veschi, è stato ristampato e pubblicato di recente su CD e vinile dalla nuova Red Records di Marco Pennisi.
Quando nel 1963 Woody Shaw fece la sua prima registrazione, come sconosciuto diciottenne in veste di sideman nella band di Eric Dolphy, alcuni ipotizzarono che quel nome fosse uno pseudonimo usato da Freddie Hubbard (e forse uno stratagemma per poter suonare dovunque senza obblighi contrattuali). Presto gli ascoltatori più attenti notarono come il tono di Shaw fosse più ampio e ricco di sfumature, mentre le sue scelte armoniche risultavano più contorte e trasversali. Shaw lavorò come gregario per molti affermati musicisti dell’epoca, quali Larry Young, Art Blakey e Dexter Gordon; soprattutto ospitò nelle sue band giovani e rivoluzionari avanguardisti, tra cui Anthony Braxton, Billy Harper, Geri Allen e Arthur Blythe.
Nonostante non abbia mai avuto un riconoscimento ufficiale, se non post-mortem, Woody Shaw fu una personalità musicale dominante e le sue improvvisazioni avevano la forza di spostare l’asse della musica dal piacevole al sublime, attraverso raffiche di note pungenti e perfettamente piazzate che balzavano in direzioni inaspettate. Una vita drammatica, a limite della tragedia: ipovedente e “legalmente” cieco, nonché afflitto da problemi emotivi, nel 1989 morì in un incidente della metropolitana senza mai raggiungere quel riconoscimento e quella notorietà che avrebbe meritato; eppure fu un vero innovatore del linguaggio trombettistico, destrutturando e ristrutturando la concezione della sintassi armonica del proprio strumento. Shaw introdusse degli andamenti melodici solitamente impiegati con il sassofono, ossia l’utilizzo frequente di intervalli di quarta e di quinta durante la fase improvvisativa. Questi elementi di assoluto modernismo ne fanno uno dei maggiori geni della musica afro-americana, purtroppo incompreso per lungo tempo o banalmente liquidato da molti, all’interno di uno sviluppo lineare del jazz, come l’anello di congiunzione fra Hubbard e Marsalis.
L’album “Time Is Right” contiene quattro splendide lunghe tracce, tra cui spicca l’iniziale “Moment To Moment” della durata di 11 minuti e 50, una ballata mid-range, impregnata di soul, che offre alla tromba nitida ed avvolgente di Shaw anche scalate su registri alti e taglienti, ma con un garbo ed un equilibrio da manuale; molto più lunare la title-track, sempre a firma Woody Shaw. Sulla B side, “You And The Night And The Music è una fuga onirica in crescendo del pianista Mulgrew Miller, della durata di 10 minuti e venti secondi, con una retrovia che incalza sul ritmo, imbeccata dai tasti del piano colpiti con fervore e veemenza, fino all’arrivo dei due fiati che ripetono lo schema iniziale, aggiungendo un gioco di scambio fatto di riff veloci; “Will Be Togheter Again”, restituisce la titolarità dell’opera ed il comando a Shaw che su un incessante tappeto ritmico, senza pause e senza soste, tenta delle vie oblique ampliate dai suoni esotici del trombonista Steve Turre con le sue haitian shell (strumento haitiano fatto di conchiglie). Eccellente il lavoro di Stafford James al basso e Tony Reedus alla batteria.