WELCOME TO THE AMERICAN DREAM: IL SOGNO AMERICANO DI PATTY LOMUSCIO È REALTÀ
Patty Lomuscio – “Star Crossed Lovers” (Challenge Records, 2022)
// di Mauro Zappaterra //
Patty Lomuscio, cantante e violoncellista andriese, è al suo secondo disco, dopo Further to Fly del 2016. Docente di canto jazz presso diversi Conservatori (Matera, Lecce, Bari), comincia molto presto a cantare ed a vincere diversi concorsi. Si diploma in violoncello presso il conservatorio di Bari, successivamente ottiene la laurea in Musica Jazz sempre a Bari, e nel 2011 si trasferisce negli Stati Uniti per perfezionare lo studio del Jazz. Per parlare di questo disco, bisogna cominciare dai tre capisaldi che lo caratterizzano: la bellissima voce di Patty Lomuscio, una band internazionale di grandissimo livello, la registrazione al mitico Van Gelder Studio. Assieme alla cantante andriese suonano Kenny Barron al piano, Peter Washington al contrabbasso, Vincent Herring al sassofono e Joe Farnsworth alla batteria.
Quindi un album interamente made in Usa e registrato in quello che è il “santuario” del jazz, ed il fatto che un’artista italiana sia riuscita in tutto ciò deve renderci orgogliosi. L’atmosfera elegante e sinuosa da Jazz Club permea tutto il disco, che è un compendio di grandi ballad standard e di brani ricchi di swing, con la voce di Patty che si muove elegante e con classe sul tappeto armonico steso dalla band: il risultato d’assieme è ricco ed emozionante, lasciando nell’ascoltatore la sensazione di bellezza tipica del grande jazz cantato degli anni d’oro. Il filo conduttore dei brani, come dice la stessa cantante, è l’amore. Il disco è stato realizzato durante la pandemia, e le restrizioni ad essa legate, come l’isolamento e la conseguente solitudine, hanno impattato in modo netto sulla scelta degli standard che la cantante e la band hanno deciso di inserire nel disco. L’impianto sonoro che ne deriva è di grande effetto, con la voce dominante, il tocco elegante ed efficacie di Barron, le trame di basso di Washington, e la spinta propulsiva di Farnsworth e l’afflato ricco e brillante di Herring.
Si apre con “Lullaby”, un bel duetto tra Patty e Barron, con la voce precisa e delicata negli alti registri ed il piano che accompagna ed impreziosisce, con un sostegno ritmico adeguato alla cadenza del pezzo. La title track “Star Crossed Lovers” è una ballad caratterizzata da soffuse atmosfere notturne, chiudiamo gli occhi e ci ritroviamo proiettati all’indietro in un fumoso ed affascinante Jazz Club Newyorkese degli anni d’oro, splendida l’interpretazione di Patty. Saliamo di ritmo, con This can’t be love lo swing si impadronisce della scena, dando modo a Patty Lomuscio di mostrare le capacità vocali anche con uno scat ritmato ed elegante, belli i solo di Barron e quello intermedio di Farnsworth e rimarcare che il sostegno in backgroud non viene mai meno.
Una bella linea di basso introduce “Left Alone”, ci immergiamo nel blues, con il sax di Herring che si prende il suo spazio con un grande solo incisivo che diventa la linea trainante del pezzo, ben coadiuvato dal commento del piano e dalla voce sempre elegante. “You’re My Everything” è una perla dal sapore antico, dove Patty introduce la sezione ritmica che da sola la accompagna nella prima parte del brano, in attesa che il tocco di Barron renda il tutto delizioso da ascoltare, dando il via ad uno swing brillante ed allegro. “E Se” è una bella canzone cantata in italiano, le spazzolate di Farnsworth sul rullante ed il commento del piano accompagnano la voce di Patty Lomuscio che ricama le strofe, quasi recitando in punta di voce un testo intriso di malinconia.
In “Cedar’s Blues” Henning è il protagonista, con un bel solo ed un sostanzioso commento sonoro, mentre lo scat di Patty trascina i sodali in un ritmo scatenato, ben spinto dal motore basso-batteria. “Body and Soul” non ha bisogno di presentazioni, è uno degli standard più famosi ed eseguiti della storia del jazz, in questo arrangiamento molto brillante Patty regge alla grande la “storia” ed anzi dà al brano quella connotazione swing molto adatta alla sua voce. “Love Walked” in chiude il disco, un dialogo a due tra voce e piano, a suggello di un album in cui il grande jazz cantato del periodo bop torna alla ribalta con una magnifica performance di una cantante italiana, accompagnata da una band americana che ne esalta le doti vocali in modo impeccabile.