Giulio Gentile Trio, «Dreams’ Museum», un disco lungo un sogno (Auand Records, 2024)

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// a Cura della Redazione //

Il Giulio Gentile Trio (Giulio Gentile, Michele Santoleri e Pietro Pancella) nasce dall’incontro dei tre ragazzi abruzzesi, provenienti da due conservatori, quello di Pescara e di L’Aquila. Ciò che li accomuna, oltre una profonda amicizia, è la voglia di sperimentare nuove idee mantenendo intatto il sound acustico del classico piano trio. Grande importanza viene data alla ricerca di una dimensione timbrica, improvvisativa e compositiva il più possibile identitaria e originale, attingendo a qualunque sfumatura di genere musicale. Il repertorio è composto principalmente da composizioni inedite del pianista Giulio Gentile, brani uniti dalla ricerca armonica e ritmica, un forte senso melodico e un profonda narrazione.

Dopo “Insight” del 2022, è uscito per Auand Records un secondo album in trio del giovane pianista abruzzese Giulio Gentile. Al suo fianco come già nel precedente lavoro sono i fidatissimi Pietro Pancella al contrabbasso e Michele Santoleri alla batteria eglockenspiel. «Pietro e Michele – racconta Gentile – sono stati fondamentali nello sviluppo di questo disco. Ho molta fiducia nelle loro scelte e considerazioni sulla mia musica, tant’è che nella stragrande maggioranza dei casi, nel momento in cui porto loro nuovi brani li lascio quasi totalmente liberi di scegliere l’approccio strumentale migliore secondo loro. Ammetto che spesso non gli propongo cose semplici, ma loro a mio parere sono sempre impeccabili. Negli anni abbiamo costruito un nostro equilibrio musicale e umano, e spero continui ancora a lungo».

Nella sua versione completa “Dreams’ Museum”, pubblicato da Auand Records, sarà disponibile in CD e su Bandcamp il 7 Marzo 2025. Singoli tratti dall’album usciranno nel frattempo su tutte le piattaforme streaming ogni primo venerdì del mese a partire dal 5 luglio 2024. Concepito poco dopo l’uscita del primo disco, l’elaborazione di questo nuovo lavoro ha impegnato il trio per circa un anno, alla ricerca sia di nuove sonorità nelle singole composizioni che, al contempo, di una idea unitaria di sviluppo e di suono. «Per mantenere l’ascoltatore su una stessa “dimensione” – confida il pianista – a volte ripropongo alcuni tipi di accordi o di sviluppi melodici per far percepire il tutto come un unico discorso». Con un sound e un approccio tipico del jazz più moderno e contemporaneo “Dreams’ Museum” presenta un grande elasticità dal punto di vista ritmico e armonico pur conservando sempre alla base una melodia e una struttura ben definita.

Come confessa lo stesso Gentile «Non è mai facile descrivere la propria musica, anche perché non riuscirei a identificarla esattamente con un genere in particolare. Ci siamo sforzati di esplorare il più possibile tutti gli scenari possibili all’interno della formazione del piano trio. In alcuni momenti siamo molto attenti alla parte scritta e alla presentazione del tema principale, in altri siamo totalmente liberi ritmicamente e armonicamente. In generale direi che questo disco ha una maggiore varietà di colori, suoni e di approcci ritmici rispetto al precedente». Il tema unificante dell’album, a cui fa riferimento esplicito il titolo del disco, è il “sogno”, una dimensione, quella onirica, presenza misteriosa ed elemento rivelatore dell’inconscio, che ha rivestito per diversi artisti, dai surrealisti a Federico Fellini solo per citarne alcuni, un ruolo importante nel processo creativo. «Fin dall’infanzia ho avuto un rapporto molto particolare con la sfera onirica, sono una di quelle persone che sogna tutte le notti – rivela Gentile – e che spesso ricorda abbastanza bene anche i contenuti dei sogni e riesce a controllarne gli effetti, così mi è venuto naturale farne argomento cardine e materia simbolica per questo album e accostare la loro speciale intangibilità alla musica».

Giulio Gentile Trio
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