Nasce dal Premio Perugia, l’esordio discografico dei Sahis con Distopia (GleAM Records, 2025)

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// di Stefano Lana //

Dove il mondo odierno si riempie di utopie, miraggi che molti cercano di perseguire, i Saihs stendono una scala verso il cielo, ricordandoci che l’arte e la musica sono gli antidoti contro i le illusioni, perché toccano i nostri cuori!

Quando ci avviciniamo alla musica dobbiamo trovare il momento appropriato, non possiamo farlo in modo approssimativo. Nato dal Premio Perugia Alberto Alberti per il Jazz, l’album che ho tra le mani rappresenta il classico esempio della musica idonea per illuminare la notte. Potrei immaginare un camino acceso e un calice di vino da sorseggiare e le note che si diffondono nella morbida atmosfera. Il silenzio della stanza viene reciso dalle melodie profumate dei “Saihs”, che questa estate hanno proposto il loro primo album inedito: “Distopia”.

L’opera deriva dai primi due anni dell’esperienza musicale del sestetto fiorentino che si chiama Saihs e rappresenta il frutto nato totalmente dalla collaborazione di ogni artista che ha contribuito personalmente per la stesura di ogni brano. “Distopia” sboccia dopo una lunga sessione nelle aule della Scuola di Musica di Campi Bisenzio, coordinati dal rettore Massimo Barsotti. Senza la sua presenza, il disco non avrebbe avuto seguito. Come ben sappiamo, in natura le perle nascono dalla sofferenza delle conchiglie, è così che anche questa perla musicale è il risultato di tanti giorni ed ore di studio, prove ed analisi continue che hanno permesso a questa formazione di dare alla luce 9 brani, tutti originali tranne l’arrangiamento dello standard “Celia” di Bud Powell. Si susseguono: “Second Try”, “Iram”, “Emulazione”, “Trattenuta”, “Intro”, “How many Times”, “Did You Cross The Line?”, “Sette” e “Distopia”.

La musica che scaturisce crea un clima intimo e familiare evidenziando una delle caratteristiche fondamentali del jazz. Stilisticamente si evidenzia molto la pulizia sonora e strumentale, il timbro marcato, le dinamiche ricercate, l’uso dinamico del controcanto e anche del contrappunto e la forte spinta ritmica, impreziosiscono le melodie legate da un sottile filo invisibile che permette all’ascoltatore di viaggiare seguendo l’intento degli autori. Nel panorama musicale italiano,“Saíhs” è una delle formazioni jazz emergenti più riconosciute, nato a Firenze nel 2023, ha ottenuto il Primo Premio nel Concorso per jazz band “Chicco Bettinardi” nel febbraio 2024 e, nel luglio 2023, il Primo Premio del Concorso per gruppi organizzato dall’Eddie Lang Jazz Festival. Per descrivere le numerose esperienze e collaborazioni con i più noti artsti del jazz dovrei utilizzare altri litri d ‘inchiostro, ma vorrei lasciare a voi la volontà di scoprirli. Il gruppo si compone da sei giovani talenti; Matteo Zecchi al sax tenore, Giulio Mari alla tromba, Giulio Tullio al trombone, Lorenzo Fiorentini al piano, Giulio Barsotti al contrabbasso ed infine Edoardo Battaglia tiene il tempo alla batteria. Questo esordio rappresenta la copertina di presentazione e ciascuno di loro ha colorato questa esperienza con il proprio vissuto emotivo, sia negli aspetti positivi, ma anche in quelli meno felici.

Personalmente parlando, ho l’impressione che il titolo “Distopia” possa sembrare una provocazione positiva e una riflessione psicoanalitica. Dove il mondo odierno si riempie di utopie, miraggi che molti cercano di perseguire, i Saihs stendono una scala verso il cielo, ricordandoci che l’arte e la musica sono gli antidoti contro i le illusioni, perché toccano i nostri cuori! Consiglio a tutti di poterli inserire nella vostra collezione e di poterli seguire anche in turnè.

Sahis, vincitori del Premio Perugia Alberto Alberto per il Jazz

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