Vinile sul divano: esplorazioni sonore spazio-temporali

// di Gianluca Giorgi //
Chelsea Carmichael, The River Doesn’t Like Strangers (2lp 2022)
Chelsea Carmichael è una sassofonista tenore, con origini giamaicane, nata a Warrington città posta a nord-ovest dell’Inghilterra, ma musicalmente cresciuta a Manchester e ora residente a Londra. Molto presente nella moderna scena jazz londinese, arriva ad incidere il suo primo album con l’aiuto di Shabaka Hutchings, rimasto colpito dalla sua personalità. Il disco è prodotto e pubblicato da Shabaka Hutchings per la propria neonata etichetta Native Rebel Records. Il suono richiama molto Shabaka Hutchings, lo spiritual jazz giamaicano soul e dub che troviamo nei suoi diversi progetti, ma Chelsea suona più lenta, più morbida e con più sfumature, ne esce una musica molto particolare; orecchiabile, moderna, dubby e lunatica. Una musica che sembra orientarsi contemporaneamente in varie direzioni, da momenti con suoni lunghi e pacati fino a frangenti free, includendo anche parentesi funkeggiati di provenienza caraibica caratterizzate da suoni tribal-dance che arrivano a lambire il pop-rock. C’è anche un po’ di Giamaica e certe suggestioni africane nello stile di Fela Kuti e Tinariwen. Gran prova di tutto il gruppo (elementi che orbitano nel panorama del nu-jazz) per un bel esordio su lunga distanza.
Eric Dolphy, Copenhagen Concert (2lp 1973)
Il tour di Eric Dolphy in Europa è uno dei periodi meglio documentati della sua breve carriera. In questo doppio vinile troviamo uno splendido duetto flauto/basso con Chuck Israels su “Hi-Fly”, un’esplorazione di clarinetto basso su “God Bless the Child” e diversi standard in cui Dolphy è supportato da un trio europeo guidato dal pianista Bent Axen. Questa stampa Prestige vintage ha il suono magico che i dischi moderni raramente hanno. Una registrazione in cui sembra di vedere gli artisti come se si stesse presenti al concerto. Un disco aufiofilo senza volerlo essere. Un grande suono che riempie tutta la stanza, molto spazioso, con grande profondità e tridimensionalità. Trasparenza al top che consente di percepire lo spazio e l’aria intorno a tutti i musicisti. Scena ampia con una risoluzione incredibile, si possono sentire i tasti che sbattono mentre Dolphy suona. Bassi non invadenti ma ricchi, corposi e con la giusta quantità di peso, medi molto naturali e con tutti gli strumenti che hanno il corretto timbro. Buone le informazioni transitorie, con attacchi veloci, chiari e nitidi. Si può ascoltare un clarinetto basso riprodotto in modo impeccabile, così reale che è difficile dimenticare e anche il flauto è altrettanto bello. Si può considerare un disco demo per il suono del basso, raramente si può ascoltare un basso suonare meglio. Il disco ha un suon ricco, morbido, dolce e meravigliosamente naturale, imperdibile, per le emozioni che la musica ed il suono riescono a dare.


Rosa Brunello, Senseless Act Of Love (2024 con dedica e autografo)
Un superbo album di jazz sperimentale questo nuovo lavoro di Rosa Brunello, intitolato “Senseless Acts Of Love” e pubblicato come il precedente “Sounds Like Freedom” (recensito su Doppio Jazz 06/02/23 VINILE SUL DIVANO: LA MUSICA DEI NUOVI MONDI) da Domanda Music, label del batterista e produttore Tommaso Cappellato. Rosa è una bassista, compositrice e produttrice italiana nota per il suo eclettico mix di rock elettrico, ritmi sudamericani e improvvisazioni jazz, il tutto fondato su una filosofia di “musica senza confini”. Nel suo percorso musicale ha viaggiato in diverse città, culturalmente vivaci, come Berlino, Parigi e Amsterdam e ha collaborato con la leggenda del jazz Dee Dee Bridgewater. La sua discografia, che include titoli come “Sounds Like Freedom” e questo recente “Senseless Acts of Love”, mette in luce il suo approccio innovativo e la sua spinta a ridefinire i confini dei generi. Sono album che mostrano la sua maestria nel fondere stili musicali diversi e la sua capacità unica di creare paesaggi sonori coinvolgenti ed immersivi. In questo piccolo gioiello che è Senseless Acts of Love, ad accompagnare Rosa Brunello (basso elettrico e contrabbasso) tra gli altri troviamo un’incredibile fusione di talenti attuali del jazz e della musica sperimentale; Yazz Ahmed (tromba, flicorno), Tamar Osborn (sassofono), Maurice Louca (chitarra, sintetizzatore) e Marco Frattini (batteria, percussioni), Nia Andrews (voce). “Senseless Acts Of Love”, pieno di melodie accattivanti da renderlo unico, è una bellissima testimonianza del potere della musica. Incoraggia l’ascoltatore ad avere un approccio verso la musica e ciò che ci circonda più aperto e ad apprezzare le diverse culture che coesistono nel mondo.
Wayne Shorter / Terri Lyne Carrington / Leo Genovese / Esperanza Spalding, Live At The Detroit Jazz Festival (2Lp 2022)
Registrato Dal Vivo Al Detroit Jazz Festival 2017. Wayne Shorter è stato uno dei maggiori artisti jazz, dal suo debutto avvenuto nel 1959, ha partecipato ad alcune delle registrazioni jazz più iconiche di tutti i tempi. Qui è affiancato sul palco da una band all star, una formazione davvero speciale con cui ha dato vita ad una performance davvero unica. Le sei lunghe tracce sono composizioni con punti di riferimento scritti, ma la musica è abbastanza libera ed improvvisata, aperta e meravigliosamente sperimentale, pur mantenendo, comunque l’anima di ciascun musicista: Wayne Shorter al tenore e soprano, Leo Genovese al pianoforte, Terri Lyne Carrington alla batteria e Esperanda Spaulding al basso e alla voce. Nel disco ci sono diversi brani originali meno conosciuti di Shorter e canzoni, di Fernando Brant, Milton Nascimento e c’è anche “Drummers Song” in omaggio alla defunta pianista Geri Allen che originariamente avrebbe dovuto partecipare al disco. Il quartetto perde un po’ al confronto con il quartetto che Shorter formò nel 2000 (Danilo Perez al pianoforte, John Patitucci al basso e Brian Blade alla batteria), però la musica che possiamo ascoltare è sicuramente più “avventurosa”.
Un disco che cresce ascolto dopo ascolto.

