«Libra» del Cercle Magique Trio, le nuove geometrie sonore del jazz multidirezionale (Alfa Music, 2023)

0
CoverCercleMagique

«Libra» del Cercle Magique Trio è un album che oltrepassa il fragore mediatico dell’epoca della ridondanza e, con tocco signorile ed elegante, raccoglie idee, riflessioni ed emozioni in un costrutto concettuale coerente destinato agli abitatori pensanti del Pianeta Terra.

// di Francesco Cataldo Verrina //

Il formato trio nel jazz può assumere differenti sfumature e caratteristiche in base alla tipologia di strumenti impiegati. Il classico piano trio, secondo alcuni studiosi di geometrie sonore, svilupperebbe una perfetta circolarità ritmica, poichè tutti e tre gli strumenti, basso, batteria e pianoforte, sono percussivi e posizionati al centro della scena, come il nucleo di una cellula. Diversamente un chitarra nel trio porta scompiglio, scompaginando le carte nautiche di una circolarità senza intemperie. Se alla chitarra si affianca un basso elettrico ed una batteria, gli strumenti sembrano posizionati sugli angoli estremi, tanto da fornire una differente prospettiva sonora, che trova la propria compliance in una ricaduta, dapprima verso l’interno e progressivamente verso l’esterno con meccanismo che potremmo definire di sviluppo esofitico. Tutto questo discorso potrebbe sembrare ozioso o pseudo-filosofico, ma la percezione prospettica dei suoni è strettamente connessa al quadro emotivo che ne deriva. Detto in soldoni, il guitar-trio vive una sua doppia dimensione circolare, che tende in prima istanza al nucleo centrale della musica per poi «escrescere» irradiandosi verso l’esterno.

É quanto accade con il progetto «Libra» del Cercle Magique Trio, formato da Nando Di Modugno chitarre elettriche, classica, synth, effetti, Vincenzo (Viz) Maurogiovanni basso elettrico, fretless, voce e percussioni e Gianlivio Liberti batteria, percussioni ed effetti. Come essi stessi affermano: «Dare un nome ad un «progetto musicale» consiste nel definirne la prospettiva: come individuare una costellazione sonora. In questo senso la suggestione che ha guidato il trio Cercle Magique è la ricerca di un equilibrio di note e di caratteri diversi fra loro, tuttavia in perfetta simbiosi». Tali congetture sono confermate sin da un primo fugace ascolto dell’album, che si sostanzia attraverso un melting-pot di situazioni sonore ricche si cromatismi, le quali traggono linfa ed ispirazione guardando verso i quattro punti cardinali dello scibile musicale. Il concetto di jazz è costantemente dilatato da una fusion progressiva che lambisce l’eremo di molteplici linguaggi e metalinguaggi sonori, impulsi ritmici e confluenze armoniche di specie diversa. L’opener dell’album, in cui i tre sodali distillano armonie dilatate a sostegno di una melodia ariosa, si dipana su un costrutto itinerante con lo sguardo di un viaggiatore che osserva il mondo e le cose seguendo i ritmi della natura. «Penelope’s Graze» è una composizione magnificata dalla chitarra di Nando di Modugno che secernere un flessuosa melodia a presa rapida, dai contrafforti mediterranee e con lo sguardo proteso alla Grecia e all’Oriente. «L’uomo che guardava il mare» offre suggestioni molteplici con il suo tema melodico dal sapore antico, quasi un messaggio in bottiglia portato a riva dalle onde sonore. I tre strumenti, in perfetta simbiosi, sembrano aprirsi ad una narrazione che sfoglia le pagine di una storia fatta di viaggi, ritorni, partenze ed incontri. L’assunto del Trio sembra piuttosto fedele al loro concept creativo: «La musica dei Cercle Magique si affida tanto alla suggestione quanto alla costruzione logica dei contenuti musicali, alla sospensione poetica come al senso materico del ritmo, all’incanto melodico quanto alla complessità armonica, il tutto in un continuo e gioioso dialogo fra gli strumenti».

La quarta traccia, «Blu Onirico» propone subito un cambio di mood che conduce il fruitore in una dimensione vagamente rock che punta la bussola verso il Nord Europa, dilatando lo spazio ed il tempo dei suoni e dalle suggestioni che si sfaldano per poi ricomporsi tra sogno e realtà in finale locupletatto dal sax contralto di Gaetano Partipilo ospite d’onore anche nel componimento successivo «Onir», nel quale diventa l’io-narrante sin dalle prime battute in un gioco di alternanza con la chitarra di Nando Di Modugno, mentre dalla retroguardia, il basso di Viz Maurogiovanni e la batteria di Gianlivio Liberti sembrano fissare le pietre miliari di un tracciato sonoro immersivo ed a tratti fiabesco. «Salgado» è una struggente ballata in cui la chitarra disegna cerchi concentrici su un mare di note terrene con lo sguardo punatato verso un cielo stellato alla ricerca di un infinito altrove. La scelta del titolo «Libra» per l’album può essere così spiegata: «Libra è una costellazione dello zodiaco senza astri di prima magnitudine, con le stelle Kiffa borealis e Kiffa australis a rappresentare i piatti di questa bilancia cosmica. Dal punto di vista astrologico, quello della Bilancia è il segno nel quale le ore del giorno e della notte combaciano e le stagioni sono in equilibrio. Ma Libra è anche radice di librarsi, spiccare il volo verso mondi differenti, verso luoghi concreti e onirici, verso generi musicali all’apparenza distanti, ma in armoniosa convivenza». Così anche «Always By Your Side», con il suo carattere crepuscolare, intimo e meditabondo, diventa una perfetta liaison tra notte e giorno, tra cielo e terra. Con «With Ease» il trio riacquista una dimensione più metropolitana vicina ad un fusion leggera e fortemente «melodizzata». Il finale è affidato a una intrigante e brunita versione di «Smoke Gets In Your Eyes», spalmata su un blues dal sapore mediterraneo. «Libra» del Cercle Magique Trio, edito da Alfa Music, è un album che oltrepassa il fragore mediatico dell’epoca della ridondanza e, con tocco signorile ed elegante, raccoglie idee, riflessioni ed emozioni in un costrutto concettuale coerente destinato agli abitatori pensanti del Pianeta Terra.

Cercle Magique Trio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *