Intervista a Christian Mascetta: una buona dose di curiosità

// di Guido Michelone //
“Ricami” è sostanzialmente un album impostato basata sul guitar solo, che predeve, come sostiene l’autore “anche il racconto e la narrazione di incontri fortuiti e veramente molto importanti a livello professionale e artistico con grandi musicisti. Quelli che poi sono stati ospiti del disco”. Si parla di Gegè Telesforo, Stefano Bollani, Tosca, Rita Marcotulli, Israel Varela per un disco dai tanti umori (jazz, fusion, world) ed è forse il migliore tra i quattro da leader per il musicista abruzzese, dopo i due in trio con Pietro Pancella (contrabbasso) e Michele Santoleri (batteria), intitolati “Entropia” e “Out Of Spaces”, e il più recente “Respiro” del 2023 come solista.
D Così, a bruciapelo chi è Christian Mascetta ?
R Un appassionato di musica con una buona dose di curiosità.
D Ci sveli, Christian, cosa rammenti della musica nei tuoi primi anni di vita?
R Il mio primo ricordo legato alla musica risale all’infanzia, quando mio padre mi insegnò la prima scala pentatonica
D Quali sono i motivi che ti hanno spinto a diventare un musicista?
R Sicuramente l’amore per il mio strumento, la chitarra e l’amore per la musica in generale, il bisogno primordiale di esserne completamente immerso.
D E come mai sei diventato proprio un chitarrista?
R La sensazione di estremo piacere che provo nel toccare le corde è qualcosa di raro e unico per me. Ho sempre percepito la chitarra come un’estensione del mio corpo, un qualcosa che ha sempre fatto parte di me.
D Ma come definiresti il tuo approccio chitarristico: jazz, pop, fusion, world, folk o altro?
R Preferisco non definire il mio stile, suonare liberamente senza pormi limiti o restrizioni…
D Quali sono le idee, i concetti o i sentimenti che associ alla musica quando componi o suoni?
R Le tematiche possono variare. Spesso mi piace raccontare storie vissute in prima persona o osservate attraverso gli occhi di altri, affrontando temi personali con una visione universale e riflessiva. Altre volte, invece, preferisco comporre brani che nascono da concetti musicali, lasciando che la musica stessa racconti la sua storia.
D E cosa significa improvvisare?
D Improvvisare per me significa ascoltare sé stessi e gli altri, congelare un tempo ed uno spazio, come in una fotografia, comunicando con intenzione tutto ciò che si è e che si ha da dire in un preciso momento.
D Quanto conta l’improvvisazione nel tuo modo di fare musica?
R È una componente importante ma non fondamentale, a volte infatti, non c’è bisogno di improvvisare per trasmettere emozione e autenticità.
D Tra i brani di Ricami che hai fatto ce ne è uno a cui sei particolarmente affezionato e perché?
R Sì, sicuramente “Una passeggiata con te”. È un brano che ho scritto otto anni fa, dedicato a mio nonno Luigi, il primo ad avermi trasmesso il potere comunicativo della musica.
D Christian, come nasce la collaborazione con Tosca nel brano appunto Una passeggiata con te?
Ho avuto già modo di collaborare in passato con Tosca. Confesso di aver sempre sognato di farle cantare questo brano, perché credo che un po’ per intuizione, un po’ per fatalità, quelle parole e quella melodia fossero destinate a lei.
D E tra i dischi che hai ascoltato quale porteresti sull’isola deserta?
R Difficile rispondere, ci sono troppi ottimi dischi.
D Quali sono stati i tuoi maestri nella musica, nella cultura, nella vita?
R I miei maestri nella musica e nella vita sono stati Roberto di Virgilio e Rocco Zifarelli, chitarristi e musicisti eccelsi che mi hanno dato moltissimo. Gegè Telesforo, che negli ultimi anni della mia vita è stato e continua a essere un grande faro e tutti i miei amici con i quali sono cresciuto giorno dopo giorno.
D E i chitarristi che ti hanno maggiormente influenzato? E quelli con cui ami collaborare?
R Sono tantissimi, sicuramente Scott Henderson, John Scofield, Wayne Krantz, B.B. King, Kurt Rosenwinkel e tanti altri. Mi piacerebbe un giorno suonare con John Scofield.
D Qual è per te il momento più bello della tua carriera di musicista?
R Il momento più bello è sempre quando sono sul palco, accompagnato da musicisti che stimo e persone che amo.
D Come vedi la situazione della musica in Italia?
Credo sia importante dare più spazio e opportunità ai giovani musicisti che hanno tanto da dire e raccontare.
R Un’ultima domanda, Christian: cosa stai progettando a livello musicale per l’immediato futuro?
D Ancora non posso spoilerare nulla, lo scoprirete.
