Daniel con musiciste

Eric Daniel

// di Maria Giovanna Barletta //

Inizia una prestigiosa collaborazione a Doppio Jazz con Maria Giovanna Barletta. Diplomata in pianoforte conseguito nel 2006 presso il Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari, ottiene poi la laurea magistrale in Musicologia e Beni Musicali, nel 2012 presso l’Università di Padova. Collabora quindi con diverse testate specializzate, con la RAI e con la casa editrice Suvini/Zerboni, oltre essere l’autrice del catalogo L’ Universo Gaslini. Guida ragionata a tutte le sue opere (Zecchini, 2021). Docente a contratto in Conservatorio, ha insegnato Poesia per Musica presso il Conservatorio “F. Morlacchi” di Perugia, “Storia del jazz, delle musiche improvvisate ed audiotattili” presso il Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli. Attualmente è titolare della cattedra di “Storia del jazz” presso il Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce.

In occasione del primo disco dell’ ensemble “Cappuccio Collective Smooth”, nuovo progetto del chitarrista Mimmo Cappuccio, che sarà pubblicato questo autunno, ho avuto l’occasione di incontrare Eric Daniel, tra i numerosi ed autorevoli ospiti di questo interessante progetto. La band sarà, nel mese di dicembre, in tour in Brasile e con una data speciale fissata l’11 dicembre al Blue note di Rio De Janiero con Nico Rezende, ed i loro brani realizzati insieme.

D Come nasce la vostra collaborazione ?

R Abbiamo iniziato una collaborazione a distanza, ho inserito gli arrangiamenti per i fiati, cercando di costruire un dialogo sul testo delle canzoni, ed arricchendo le improvvisazioni vocali senza sovrastarle. In questo contesto musicale credo sia fondamentale dialogare nel grande groove… Amo molto il lavoro del session man, quando registri in studio, nulla si dimentica !

D Come costruisci l’idea di improvvisazione, nei diversi contesti musicali, per i quali collabori ?

R Per me dipende dalla sincerità e dal cuore di chi suona… se la musica nasce dalla mente, arriva alla mente, se nasce dal cuore, arriva al cuore… si tratta di sintonizzarsi sulle stesse frequenze di un’energia che gravita tra noi musicisti, mentre suoniamo, come un’onda… Tutto poi risuona, si apre ad un dialogo più alto, la gente riceve ciò che doni, e quando accade è molto bello viverlo !

D Hai collaborato, nella tua lunga carriera musicale, nell’ambito rock, blues, soul, funk, a 16 anni suonavi nella banda militare (dal 1972 al 1975). Questa esperienza ti è stata utile ?

R Senz’altro ! Io ho incominciato molto presto a suonare, nove anni… avevo un maestro, Pasquale Path Principe, al quale devo tutto, e che era ben inserito nel mondo della musica e suonava con la Boston Pops Orchestra: collaborava con grandi musicisti, tra i quali Tony Bennett, e quando suonava con la Boston Pops Orchestra assistevo alle loro prove, ed imparavo in fretta, ascoltando… Ho cominciato suonando il clarinetto classico, con uno studio molto legato alla tecnica musicale. Io sono polistrumentista, ed il suono di ogni strumento credo debba essere declinato nel giusto contesto musicale, consono a quello stile !

D Quale delle tue collaborazioni ricordi in questo senso ?

R Quando ho collaborato per la colonna sonora del film di Pupi Avati su Bix Beiderbecke (Bix, 1991), suonavamo tutti e strettamente nello stile anni Trenta ! Il grande esperto di questo genere musicale Bob Wilber, ci dirigeva tutti in modo straordinario ! Per suonare in questo modo, devi avere un grande controllo sullo strumento, ed una profondità musicale che nasce dallo studio. Oggi vedo un po’ meno questo tipo di approccio…

D Hai scritto un libro, di recente, sulle tue esperienze musicali…

R Certo, si intitola The Saxophone Survival Kit. A Guide for Aspiring Professional Saxophonists… or just anyone! (oggi reperibile in pdf, pubblicato da Eric Daniel) nel quale racconto della mia idea di ciò che serve per sopravvivere, come sassofonista, nella vita ! Io sono cresciuto musicalmente tra Boston e Las Vegas, la California, e poi sono arrivato in l’Italia… dove nel 1984 ho suonato anche con Gil Evans !

D Raccontaci…

R Io ero arrivato da poco in Italia, e nel 1984 si aprì un concorso per suonare nella Radio Rai Big Band, che successivamente si unì anche alla big band che lavorava per la televisione negli spettacoli di intrattenimento (Fantastico 5, ad esempio…), mi presero, e Gil Evans venne scritturato per realizzare una serie di concerti, fu un’esperienza che ricordo ! Gil aveva una visione “larga” degli arrangiamenti, sembravano improvvisati, i cambi armonici erano molto distanti tra loro, nei brani che suonavamo…

D Vorresti citare tue ultime collaborazioni oltre all’ensemble di Mimmo Cappuccio ?

R Sono molto felice di collaborare nella Temporary Band, suoniamo brani di altri artisti, ad esempio Pino Daniele, Lucio Dalla, brani che cantava Lucio Battisti, dedicando molto spazio all’improvvisazione… Amo molto la musica del grande Pino Daniele, straordinaria ! Nella mia vita, purtroppo non ho mai suonato con lui, non ci siamo incontrati ! Lo considero tra i più grandi musicisti italiani!

Eric Daniel

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