// di Mauro Zappaterra //
“Onirotree”, ovvero, l’albero dei sogni, è il nuovo progetto musicale di Francesco Bruno.Il chitarrista e compositore vanta nella sua poliedrica carriera numerose collaborazioni, con artisti di fama internazionale, come Brian Eno e Ritchie Heavens, e con musicisti italiani del calibro di Teresa De Sio, Roberto Gatto, Enzo Pietropaoli, Javier Ghirotto. Al suo fianco, in questo disco, spicca la presenza di Silvia Lorenzo, cantante e attrice di caratura internazionale, la cui voce si unisce con grande garbo e classe al trio, di cui fanno parte anche Andrea Colella al contrabbasso e Marco Rovinelli alla batteria.
Così Francesco Bruno racconta la sua nuova creatura: ” Un nuovo progetto è un viaggio che non sai dove ti porterà, un percorso durante il quale non sai ancora le persone che potrai incontrare o i luoghi che visiterai. E’ proprio questo però l’aspetto più fascinoso del creare, del sogno che vivi ogni volta quando, partendo da un’idea, come un albero dalle sue radici, questa idea crescerà creando rami che prenderanno infinite direzioni. Per questo ho voluto chiamare questo nuovo progetto “ONIROTREE”, unendo simbolicamente due parole: “Oniro” che in greco significa “Sogno” e “Tree” che in inglese significa “Albero”. Un concetto che l’artista designer Nerina Fernandez ha saputo magicamente interpretare realizzando la copertina di questo album“.
Il disco è costruito su un bouquet di melodie di radici folkloristiche, che fanno parte delle tradizioni culturali di diversi paesi, dall’Italia alla Grecia, dalla Francia al Brasile, da Israele al Portogallo. Ed è proprio questa la chiave di lettura e di ascolto dell’album, la riscrittura e la trasposizione in chiave jazz fatta da Francesco Bruno, mentre la bella voce di Silvia Lorenzo canta, quasi recitando, i versi delle diverse composizioni, facendo da anello di congiunzione tra l’origine della melodia e l’arrangiamento jazzistico decisamente moderno forgiato da Bruno.
Sergio Bruno sottolinea la collegialità del gruppo e l’incontro con i suoi sodali: “Questo progetto nasce dall’incontro con Silvia Lorenzo, che conoscevo già come attrice di grande spessore e che oggi in veste di cantante in “Onirotree”, scopro essere anche una straordinaria interprete e appassionata ricercatrice di canti tradizionali. Ho lavorato partendo dalla sola sua voce, cercando di creare per ogni brano una suite nella quale la melodia tradizionale approdasse con naturalezza al linguaggio del jazz. Ho pensato a queste cellule melodiche come degli antichi graffiti ritrovati che mi guidassero per illuminare nuovi pianeti musicali. “Onirotree” vive anche grazie al prezioso contributo degli altri musicisti come, Marco Rovinelli e Andrea Colella”.
Le parole di Silvia Lorenzo sottolineano la profondità delle radici di questo progetto, che per metafora, si sviluppato come un albero rigoglioso e vitale: “Circa vent’anni di lavoro nel teatro di ricerca mi hanno portato a viaggiare per il mondo, a conoscere molti performer, studiosi, ricercatori, Maestri, e a scambiare esperienze, conoscenze, canti provenienti dalle diverse tradizioni. I primi canti tradizionali li ho ascoltati dalla voce di mia madre e mio padre e da loro credo di aver ereditato questo amore. Ne ho raccolti molti nel corso della mia vita, speravo che prima o poi ne avrei fatto qualcosa (…) Quando ho parlato a Francesco Bruno di questa mia passione, mi ha chiesto di proporgliene alcuni, senza un obiettivo, inizialmente. Ho selezionato quelli a cui ero più legata, e quando dopo pochi giorni mi ha mandato il primo brano completamente trasformato, mi sono commossa e così con tutti gli altri, perché ha tirato fuori la loro più profonda essenza, li ha fatti fiorire espandendo la loro geografia e dandogli una visione di futuro. Ho visto splendere canti che già amavo. Francesco ha fatto uno straordinario lavoro alchemico ed io sono estremamente felice di questa inaspettata collaborazione“.
Il trio si esprime in modo impeccabile, con un andamento che alterna momenti di ottimo swing a ballad molto riflessive, mantenendo sempre quell’atmosfera raffinata che impronta l’intero disco. Un progetto molto interessante, tra jazz, folklore, world music ed etno jazz, molto ben concepito e realizzato, prodotto da AlfaMusic, etichetta italiana da sempre molto attiva nel proporre ottima musica, soprattutto italiana, che si può tranquillamente definire con un solo aggettivo, omnicomprensivo dei suoi contenuti: bella; mentre le parole del titolare del progetto ne rafforzanoancora di più il concetto: “ Questo progetto parla d’amore e radici, e nasce dall’amore e la passione di tutti coloro che vi hanno partecipato. Amore e radici perché se non conosciamo noi stessi non riusciremo mai ad amare. L’arte è una carezza per noi tutti, ancor più in questi anni difficili in cui bellezza e armonia dovrebbero mostrarci la strada, ma sembrano invece spesso essere dimenticate. Se saremo stati in grado con questo lavoro di restituirne un po’ , ci ritroveremo ancora insieme a gioirne“.