«Special Edition Tivoli» di Max Ionata. Un album di alchimia, tradizione e reinvenzione (Mingus Records, 2025)

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Il panorama di composizioni originali e classici accuratamente selezionati evidenzia la poliedrica versatilità del quartetto, sottolineando contemporaneamente l’impronta tradizionale che l’autore italiano ha nei confronti del jazz.

// di Stefano Lana //

A volte non ci accorgiamo di quanto possiamo essere fortunati nella nostre storie, ci illudiamo di pretendere chissà che cosa, ma poi il tuo destino ti viene a ricordare che la strada che hai percorso è davvero quella giusta.

Scartando questa bellissima sorpresa che, ho tra le mani un’inedita creazione di uno dei sassofonisti che stimo maggiormente. Il 12 dicembre 2025 verrà pubblicata la sua ultima fatica: «Max Ionata Special Edition Tivoli» (Mingus Records. Personalmente quando ascolto questo immenso musicista è come se mi sentissi a casa, il suo timbro è vivo ed emozionante sia nei livelli sotterranei, ma anche tra le stelle in cielo durante le sue evoluzioni strumentali. Il fraseggio è swing, jazz, bop, blues, funky e smooth e seppur rimarcando le origini degli States, la sua voce è simile solo a se stessa. Con oltre 100 registrazioni al suo attivo, di cui 17 come bandleader, il grande saxofonista abruzzese è da tempo riconosciuto come una delle firme più distintive internazionali.

«Tivoli» racchiude molte novità, in prima luogo sforna un nuovo quartetto croccante internazionale che unisce la poetica e il fascino italiano al carisma jazzistico scandinavo. La band oltre al nostro connazionale è formata da Martin Sjöstedt al pianoforte, Jesper Bodilsen al contrabbasso e Martin Andersen alla batteria che rappresentano alcuni dei musicisti più stimati del Nord Europa. Il gruppo ha gia riscosso molti consensi sul palco in Svezia e in Danimarca e durante i concerti l’album non sembra un esperimento, ma bensì un lavoro giù affermato e duraturo. L’interazione e la coesione che erge rappresenta una vera profondità d’intenti oltre che di talenti. Una caratteristica fondamentale del disco è la sua duplicità di valori, lo stesso titolo rappresenta due realtà. Da una parte si riferisce ai Giardini di Tivoli di Copenaghen con la loro atmosfera di gioco e di magia, dall’altra parte la rinomata città storica di Tivoli vicino a Roma, celebre per le ville e i suoi parchi. Un ponte immaginario, ma dalle solide basi che collega mondi apparentemente diversi, ma uniti da un unico intento: l’arte e la ricerca della bellezza. Queste due ispirazioni racchiudono la musica come collante indissolubile, le melodie emanano essenze brillanti del nord, ma si incontrano con le sfumature del mediterraneo.

Un viaggio che l’ascoltatore può intraprendere anche sdraiandosi sul divano perché quello di cui stiamo parlando è un immersione vivida tra colori, profumi, sensazioni, luoghi e sapori perché queste note vanno anche assaggiate completamente. Il repertorio riflette questo duplice spirito, Max Ionata contribuisce con brani originali come «Tivoli, Mr. G.T» (un omaggio all’amico Gegè Telesforo) e «Naru’s Waltz», mentre Bodilsen offre il delicato «Det lysner». Non possiamo dimenticare l’omaggio a Kenny Wheeler con «Consolation» e anche al compositore argentino Sergio Ruben Aranda con «Canción para Sara». Oltre a queste perle troviamo standard di Cole Porter e Johnny Griffin. Questo panorama di composizioni originali e classici accuratamente selezionati evidenzia la poliedrica versatilità del quartetto, sottolineando contemporaneamente l’impronta tradizionale che il l’autore italiano ha nei confronti del jazz. Sottolineo nuovamente che le sue qualità lo hanno portato a condividere la sua vita musicale con grandi nomi moderni, da Steve Grossman e Clarence Penn a Joe Locke, Greg Hutchinson, Enrico Pieranunzi e molti altri.

Con «Tivoli», apre un nuovo capitolo: stende e cuce fili tra culture diverse, guida una band di pari e rinnova il suo nome. Abbiamo la certezza che «Tivoli» sia un album di alchimia, tradizione e reinvenzione di un sassofonista che, dopo due decenni di attività sulla scena internazionale, continua a spingersi oltre e a superare se stesso. Un biglietto di sola andata da tenere sempre sul proprio comodino verso mondi nuovi da scoprire di volta in volta, ma anche un vero gioiello prezioso da l valore indescrivibile

Max Ionata Quartet
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