// di Gianluca Giorgi //

Cedar Walton, Eastern Rebellion (1976 ristampa 2023 ltd. num. 281/1000 180 gr. Silver vinyl)Eastern Rebellion è stata la prima uscita sull’etichetta Timeless ed è anche il meraviglioso album di debutto di Cedar Walton con la sua band Eastern Rebellion a New York il 10 dicembre 1975. Uscito nel 1976 è un set classico che presenta quattro giganti del jazz: Billy Higgins alla batteria, Sam Jones al basso, George Coleman al sassofono tenore e Cedar Walton al pianoforte, nonché leader del progetto. L’album offre un approccio classico all’hard bop, attraverso quattro originali di ogni membro del quartetto e un brano di John Coltrane. È, comunque, un jazz melodico che si muove con leggerezza ed eleganza, con ottime espressioni pianistiche ed un sassofono dal tono soave e carico di trasporto, richiamando il gusto bop dei tardi anni ’50 e dei primi ’60. Fra i brani, il classico “Bolivia” e “Mode For Joe” di 10 minuti di Walton più una meravigliosa versione di “Naima” di John Coltrane. Il texano Cedar Walton, pianista/compositore non del tutto apprezzato, è comunque uno dei più stimati accompagnatori hard bop, dal tocco funky e decisamente melodico; nel corso della sua carriera ha suonato con Kenny Dorham, J.J. Johnson, Art Farmer, Art Blakey e molti altri, ed è stato il primo pianista a registrare nel ’59, insieme a John Coltrane, “Giant Steps. Famoso anche per aver scritto alcune eccellenti tracce, divenute famose poi nella interpretazione di altri, come “Mosaic”, “Ugetsu”, “Bolivia” e diverse altre. Ottima ristampa della Music On Vinyl in edizione limitata a mille copie numerate, pressoché identica alla prima tiratura con copertina cartonata simil-texture.

Fernando Falcao, Memória Das Águas (1981 ristampa 2019)
Ristampa con il botto della Selva Discos che da nuova vita allo splendido e ricercato album “Memória das Águas” di Fernando Falcão. L’album è stato registrato dal percussionista brasiliano Fernando Falcão nel suo esilio a Parigi nel 1979 e pubblicato in modo indipendente in Brasile nel 1981. L’originale è estremamente raro e costoso. Il disco è pieno di esplorazioni che trascendono i generi, una miscela unica che lambendo il jazz, esplora diversi paesaggi sonori: ambient, tendenze sperimentali, ritmi africani, il tutto condito da groove latini e pop francese con un accento brasiliano. È un lavoro che cattura lo spirito e il ritmo della patria di Falcão combinandoli con la produzione lussureggiante e l’approccio art-pop associato alla sua casa in esilio. Il disco ha anche una storia unica. Nei 15 anni di esilio in Francia, Falcao si impegnò nel leggendario Grand Magic Circus di Jérôme Savary dove incontrò la sua prima moglie, Valérie Kling. Fu da questa relazione che iniziò una collaborazione con il musicista e suocero, l’artista François-Xavier Lalanne, che guidò Falcão nel processo di invenzione di sculture sonore come il balauê, una versione orizzontale dello strumento a corda berimbau, il cui suono era influenzato da un flusso d’acqua, poiché c’era un tubo che bagnava parti del balauê durante le esibizioni. Gran parte di questa esplorazione e sperimentazione ha portato all’album Memória das Águas. Rimasterizzato dai nastri master originali è stato completamente restaurato con un un ottimo suono e correlato da note di copertina senza precedenti con foto rare del musicista e delle sue sculture sonore, oltre ad articoli che aiutano a spiegare la nascita del disco e chi era Fernando Falcão.

The London Experimental Jazz Quartet, Invisible Roots (1974 ristampa 2021)
L’album di debutto dei London Experimental Jazz Quartet, Invisible Roots è un ottimo disco poco conosciuto della scena jazz canadese. Negli ultimi anni è stato riscoperto grazie alla traccia Destroy The Nihilist Picnic, un pezzo contagioso di vamping avant-funk, raggiungendo una certa notorietà in alcuni circoli di appassionati di dischi. Nel disco oltre al suddetto brano troviamo introspettivo jazz spirituale, jazz iberico e feroce soul. È un potente album di spontanea composizione, alimentato dalle entusiasmanti possibilità offerte da un approccio completamente libero alla musica. Il disco, infatti, si ispira agli artisti rivoluzionari del movimento free-jazz di New York, (Ornette Coleman, Archie Sheep e Cecil Taylor). Corredato da una sorprendente fotografia dell’artwork della copertina, potrebbe far pensare ad un disco di provenienza britannica, ma Londra si riferisce al focolaio artistico canadese che ha generato l’influente ensemble di rumore insurrezionale, “The Nihilist Spam Band”. Meno celebrato ma ugualmente notevole è stato ‘The London Experimental Jazz Quartet’, un gruppo di breve durata guidato dal lungimirante sassofonista Eric Stach. Un raro e ottimo pezzo di musica dell’underground Free-Jazz canadese.

Danny Ward & Reality, s/t (1977 ristampa 2023)
Una altro ottimo disco stampato dalla Jazz Room Records, una registrazione unica che cattura il gruppo dal vivo in un concerto infrasettimanale e che mette in mostra il loro stile, Jazz-funky. Il disco è composta da solo cover vitaliziate, allungate, “funkyzzate” per il live-set. Danny Ward & Reality che erano i Go To Funky Jazz Band per il college e altri concerti di Hardcore Funk Party tra la metà e la fine degli anni ’70 nella zona di Seattle del Pacifico nord-ovest, hanno portato il loro pubblico in un viaggio musicale attraverso i suoni più funkiest e jazziest. Nel retro della copertina Danny Ward dice: “Nell’estate del 1977 questo album è stato registrato in un club chiamato The Tyee Restaurant and Lounge a Bremerton, Stato di Washington, USA. La notte in cui questo album è stato registrato, non c’era quasi pubblico, condizioni perfette per fare questa registrazione. Abbiamo suonato in ogni tipo di locale, un sacco di Top 40 dance club, ma il nostro stile era quello di fare un sacco di assoli, nonostante la pressione dei proprietari e degli agenti dei club di non fare così tanti assoli ed essere così “jazzy”. Non ci importava, sapevamo che il pubblico ci amava ed eravamo molto popolari. Questo è stato il miglior gruppo di musicisti con cui abbia mai lavorato sotto il nome di Danny Ward e Reality”.

Ella Fitzgerald, Live at Montreux 1969 (DVD 1991 LP 2023)
Pubblicato per la prima volta in vinile nel gennaio 2023, questo album è la preziosa testimonianza, quasi completa, del concerto effettuato dalla grandissima cantante il 22 giugno 1969 (già pubblicata in DVD), suo debutto al Montreux Jazz Festival con l’accompagnamento del trio di Tommy Flanagan, il grande pianista che già da lungo tempo l’accompagnava spesso dal vivo ed in studio. Ella Fitzgerald (1917-1996) crebbe in povertà come la sua grande contemporanea Billie Holiday ed esplose a metà degli anni ’30 grazie alla sua versatilità che la rese capace di spaziare con splendidi risultati dallo swing allo scat, dal bop alla canzone popolare o d’autore. Ella è stata una delle più grandi cantanti della storia del jazz con una gamma tonale unica. Affiancata dal pianista Tommy Flanagan, dal contrabbassista Frank De La Rosa e dal batterista Ed Thigpen, Ella si cimenta in un repertorio ripreso in buona parte dal recente “Sunshine Of Your Love” prodotto da Norman Granz. Comunque nei dodici brani del disco accanto a cavalli di battaglia come “Give Me the Simple Life”, “That Old Black Magic” e “I Won’t Dance” e a standard jazz quali “Love You Madly” di Duke Ellington, “The Duke” di Dave Brubeck e “Alright, Okay, You Win” di Joe Williams, c’è spazio per nuovo materiale che si spinge nei territori del pop, della bossa e persino del rock; “Useless Landscape” di Antonio Carlos Jobim, “This Girl’s In Love With You” di Burt Bacharach, “Hey Jude” dei Beatles e persino “Sunshine Of Your Love” dei Cream, mentre “A Place For Lovers” è il tema conduttore dell’omonimo film di Vittorio De Sica. Il grande virtuosismo della leggendaria interprete afroamericana emerge anche in una “Scat Medley” che prende spunto da “One Note Samba” fondendo mirabilmente swing e bossa nova. Gran bel disco!

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