// di Gianluca Giorgi //

CURTIS AMY E DUPREE BOLTON: Katanga! (Blue Note 1963 ristampa Tone Poet Audiophile Reissue Series 2021)
Katanga è un disco di soul jazz poco conosciuto ma molto importante e ricercato dagli appassionati di jazz. Questa sessione è la sesta e ultima registrata da Curis Amy nel suo periodo alla Pacific (tra il 1960 e il 1963). Tra hard bop e soul jazz è un disco unico e leggendario. La sola presenza del trombettista Dupree Bolton, così raro nei dischi e così assente nelle sessioni di registrazione di jazz perché ha passato la maggior parte del suo tempo in prigione, giustifica ulteriormente l’interesse a questo disco. Curtis Amy è naturalmente imperiale sia sul soprano che sul tenore, “Katanga” e “Lonely Woman” sono 2 gioielli composti da Curtis Amy. Tanti colori e un suono puro per questa sorprendente sessione jazz. Splendida incisione.

Don Rendell / Ian Carr Quintet, Dusk fire (mono 1966 ristampa 2019)
Ristampa del 2019 ad opera della Jazzman, masterizzata ad Abbey Road dai master analogici originali, pressoché identica alla ultrarara e quotatissima prima tiratura. Originariamente pubblicato nel 1966 dalla Columbia nel Regno Unito, il secondo splendido album dei cinque album pubblicati da questo quintetto fra il 1965 ed il 1969, con lo stimato Rendell che si avvale del talento di Ian Carr, futuro fondatore della famosa band jazz rock Nucleus negli anni ’70. Come lo splendido debutto del 1965, anche questa è un’opera di grande eleganza, dall’atmosfera notturna e lirica che richiama lo spirito del Miles David più malinconico ma anche la profondità spirituale del John Coltrane di inizio anni ‘60. Il disco offre un jazz di matrice bop, post bop e modale di alta classe, la lunga title track con la sua composta intensità lascia quasi senza respiro.

The Albert Mangelsdorff Quintet, Now Jazz Ramwong (1964 ristampa 2018)
Originariamente pubblicato nel 1964 dalla CBS in Germania, questa è la ristampa del 2018 con copertina apribile normale in due (e non in tre come nella rara prima tiratura tedesca). Mangelsdorff incise il disco allo Walldorf Tonstudio di Francoforte il 6 ed il 7 giugno del 1964, trovando ispirazione dal suo recente tour asiatico ed elaborò con questo disco una sintesi fra musica jazz ed influenze di diverse musiche dell’Oriente. Comunque l’opera presenta un notevole eclettismo come nella title track che si ispira ad una danza tradizionale tailandese ma in contesto jazz, o nel brano ”Es sungen drei engel” che è una canzone folk tedesca del XIII secolo adattata alle caratteristiche del jazz, o in “There Jazz Mods” adattamento jazz di una musica del sitarista Ravi Shankar. Un disco avventuroso che si colloca fra le tante e diverse sperimentazioni del post bop del decennio. Ricordato come uno dei più innovativi ed importanti trombonisti europei del ‘900, il tedesco Albert Mangelsdorff (1928-2005) ebbe un ruolo pionieristico nell’introduzione della polifonia nella musica jazz, suonando più note contemporaneamente. Negli anni ’60 incise molto sia come collaboratore che come band leader, avvicinandosi anche al free jazz e poi, nel corso degli anni, incorporando elementi modali, distinguendosi come un eccelso solista del trombone, tradizionalmente uno strumento non proprio famoso per l’arte dell’assolo. Disco molto bello e non di difficile ascolto.

Miles Davis, Bootleg series 1: Live in europe 1967 (5lp box) (1967 ristampa 2021 5 lp)
Ristampa del 2021, cofanetto in cartone rigido, cinque vinili da 180 grammi, libretto di sedici pagine con foto e note storiche. Pubblicato per la prima volta nel 2011 dalla Sony/Music On Vinyl, questo acclamato cofanetto contiene registrazioni dal vivo fino ad allora inedite e tratte da concerti tenuti nell’ottobre e nel novembre del 1967 in Europa dal secondo grande quintetto di Miles Davis, qui secondo alcuni critici al picco creativo: Miles Davis (tromba), Wayne Shorter (sax tenore), Herbie Hancock (pianoforte), Ron Carter (contrabbasso) e Tony Williams (batteria). Infiammati (dal punto di vista creativo) concerti fra ardito e sfuggente post bop e residui della fase ”modale” del Miles di qualche anno prima, ed arricchiti dall’apporto che due giovani e grandissimi talenti compositivi, Hancock e Shorter, recarono al grande trombettista. Questa Bootleg Series prende spunto dalla serie dedicata a Bob Dylan arrivata al numero 14, incisione valida. Il prezzo sta già lievitando.

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