// a Cura della Redazione //

Nel passato Rumori Mediterranei ha dedicato un paio di edizioni del Festival ai jazzisti italo-americani organizzando concerti di notevole livello e convegni con autorevoli studiosi che hanno delineato la storia del contributo dato dai nostri immigrati alla nascita e allo sviluppo della musica afro-americana negli Stati Uniti.
Resta solido, infatti, il grande apporto dato dai nostri emigrati a questo genere a partire dal successo del primo album di “jass” del trombettista Nick La Rocca con la sua Original Dixieland Jass Band per finire a Tony Bennett, scomparso di recente. Si tratta di un lungo percorso costellato dalla presenza di numerose star e domina su tutti la figura di Frank Sinatra che, oltre alla musica pop, ha segnato l’apogeo del jazz Italo-americano negli USA. Moltissimi i nomi da ricordare: Henry Mancini, Art Pepper, Conte Candoli, Joe Venuti, Joe Satriani, Frank Zappa, Tony Scott, Joe Lovano, Charlie Mariano, Frank Rosolino, Gap e Chuck Mangione, Buddy DeFranco, Lennie Tristano, Jimmy Giuffre, Liberace, Mike Mainieri, Pat Martino, Joe Maneri, Mario Pavone. Significativo anche il ruolo di molti calabro-americani. Vale la pena ricordare Tony Bennett, Joe e Scott LaFaro, Harry Warren, Sal Nisticò, Chick Corea, John Patitucci, Michael Coscunà, Joey Calderazzo, Dave Binney, Jessica Pavone e George Garzone.

Questo percorso è stato descritto da molta letteratura e di recente c’è stato anche un particolare contributo narrativo che rimanda a questa storia. E’ venuto dal libro “Il popolo di mezzo”, uno degli ultimi lavori dello scrittore calabrese Mimmo Gangemi. In questo romanzo storico, tra le molteplici pieghe narrative, la musica afro-americana assume un ruolo dominante grazie a Luigi, uno dei personaggi principali del romanzo, che si affranca dalla miseria suonando la tromba nelle orchestre di “jass”. E partendo dalla fiction, questa edizione del Festival dedicherà molto spazio ai personaggi reali che hanno fatto la storia del jazz con omaggi specifici a Scott LaFaro, Tony Scott, Henry Mancini, Joe Venuti, Eddie Lang, Sal Nisticò, Frank Sinatra e Chick Corea. Tra l’altro, LaFaro, Nisticò e Corea erano di origine calabrese.
Nel programma ci saranno altri protagonisti perché quest’anno sarà suddiviso in diverse sezioni. Una, come da tradizione, darà ampio spazio ai nuovi talenti italiani e stranieri. Verrà confermata, infatti, “Next generation jazz”, lo spazio tradizionalmente dedicato ai giovani. E’ legata, invece, a un’emergenza internazionale la sezione dedicata alla Turchia recente colpite da un sisma. Di notevole spessore, infine, la presenza femminile con alcune grandi protagoniste del jazz contemporaneo come Rachel Gould, Mary Holvorson, Jessica Pavone, Greta Panettieri, Cansu Tanrikulu, Dila Vardar e l’emergente Rokhaia Niang.
RUMORI MEDITERRANEI OPENING NIGHT
Waterfront Sisinio Zito di Roccella Jonica 26 agosto ore 20.00

LA MUSICA E L’ASCESA DEL POPOLO DI MEZZO
Incontro con
Vittorio Zito, sindaco di Roccella Jonica
Mimmo Gangemi, scrittore
Vincenzo Staiano, direttore artistico Rumori Mediterranei
Sarà, quindi, “La musica e l’ascesa del popolo di mezzo” uno dei temi della XLIII edizione di Rumori Mediterranei. Il programma della manifestazione sarà presentato giorno 26 agosto sul Waterfront Sisinio Zito che sarà anche la prima sede dei concerti. La serata d’apertura del Festival includerà la presentazione della XLIII edizione, due concerti e la degustazione di prodotti tipici locali. I temi al centro dell’attenzione nel corso della presentazione saranno il contributo dato dagli emigrati italiani alla nascita e allo sviluppo della musica jazz e la scelta degli organizzatori di dedicare una particolare sezione alla Turchia.

Roccella Jonica, Waterfront Sisinio Zito, 26 agosto, ore 21.30
JAZZ BACK TO GRAMMO
VINYL RECORDS & IMPROVISATION – ITALIAN-AMERICAN STARS
SPECIAL TRIBUTE TO TONY BENNETT

Giuseppe Nicolò, voce e manovella
Carmelo Coglitore, sassofoni
Pino Delfino, contrabbasso
Francesco Cusa, batteria
“Jazz back to grammo” è una produzione originale di Rumori Mediterranei che sta avendo un grande successo in giro per i festival. Consiste nell’ascolto combinato di vinili di musica jazz azionati da vecchi grammofoni e musica dal vivo prodotta da tre musicisti. Si tratta di materiale d’epoca custodito da Giuseppe Nicolò, un collezionista ed esperto di musica che è anche uno dei performer dell’evento. E’ lui, infatti, ad azionare la manovella che consente di ascoltare i vinili ed è sempre lui a spiegare i brani presentati che saranno poi oggetto d’improvvisazione da parte dei musicisti che operano al suo fianco. In altre parole, si tratta di un incontro anomalo tra un brano riprodotto dalla prima sorgente sonora artificiale prodotta dell’uomo e la sua ripetizione dal vivo, in forma improvvisata, da parte di alcuni musicisti. In questa occasione saranno protagonisti il sassofonista Carmelo Coglitore, il contrabbassista Pino Delfino e il batterista Francesco Cusa. “Jazz back to grammo” è di fatto un evento unico dove il vecchio e il nuovo si fondono per dar vita a un’esperienza acustica trascinante e divertente, con al centro le grandi stelle italo-americane del jazz statunitense. Un’attenzione particolare sarà dedicata a Tony Bennett, il celebre crooner il cui cognome vero era Benedetto ed era originario di Podargoni, una frazione della città di Reggio Calabria. Le sue qualità canore lo avvicinano a quelle di Frank Sinatra, un suo grande amico.

Roccella Jonica, Waterfront Sisinio Zito, 26 agosto, ore 22.30
“MEDITERRANEO OSTINATO”
BANDA IKONA
Special guest: GABRIELE COEN

Stefano Saletti, voce, oud, bouzuki, chitarra
Barbara Eramo, voce, ukulele
Gabriele Coen, clarinetto, sax, flauto
Mario Rivera, basso acustico
Giovanni Lo Cascio, percussioni
“Mediterraneo ostinato” è un progetto di Stefano Saletti e Barbara Eramo due tra i maggiori esponenti della world music made in Italy. E’ un’idea che mette al centro i porti, il Mediterraneo con i suoi traffici e i suoi flussi migratori, la lingua Sabir e le culture musicali dei paesi bagnati dalle sue onde. il Sabir, in un certo senso, è l’antico esperanto dei pescatori e dei marinai del Mediterraneo. Infatti, è una lingua che unisce parole dall’italiano, dal francese, dallo spagnolo e dall’arabo, ed è usata dal polistrumentista Saletti (oud, bouzouki, chitarra) e dalla cantante Eramo nelle loro canzoni.
Special guest della serata il celebre clarinettista Gabriele Coen che tre anni fa ha presentato un progetto dello stesso tenore basato sulla tradizione sefardita sparsa in parecchi paesi del Mediterraneo.

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