// di Stefano Dentice //

Parabole sonore eteree, oniriche, che evocano suggestioni intimistiche intrise di spiritualità. «Sentiero», pubblicata dall’etichetta Encore Music, è la prima opera discografica da leader di un fulgido talento del piano jazz: Mauro Spanò. Al suo fianco, in questo interessante progetto, una brillante sezione ritmica formata da Francesco Bordignon (contrabbasso) e Filippo Mampreso (batteria). Trio che si avvale della collaborazione, in tre brani («Sentiero», «Ginkgo Biloba» e «A Child is Born»), di uno fra i più blasonati clarinettisti jazz italiani degli ultimi trent’anni: Gabriele Mirabassi. Otto i brani presenti nel CD, di cui quattro originali scaturiti dalla rigogliosa vena compositiva di Spanò («Sentiero», «Invisibili», «Ginkgo Biloba» e «Il Fiore del Dubbio»), mentre «My Favorite Things» (Richard Rodgers – Oscar Hammerstein II), «A Child is Born» (Thad Jones), «Ivan Sings» (Aram Khachaturian) e «One Summer’s Day» (Joe Hisaishi) completano la tracklist. Pianista jazz e compositore sensibile, dal playing arioso, improntato sull’importanza degli spazi, dal pianismo cantabile ed enfatizzato da un elegante senso melodico, Mauro Spanò è una nuova promessa del jazz italiano.

Grazie alle sue qualità, ha già stretto significative collaborazioni con jazzisti di caratura nazionale e internazionale come Pietro Tonolo, Alex Sipiagin, Robert Bonisolo, Paolo Birro, Giampaolo Casati, solo per menzionarne alcuni. Le sue doti artistiche sono state anche premiate in alcuni prestigiosi concorsi: primo premio al concorso internazionale “Giovani Musicisti” (Treviso) e ancora il primo premio al concorso nazionale “Chicco Bettinardi” di Piacenza. Attivo anche come didatta, per ciò che concerne la sua discografia figura nel quintetto Rame, formazione con cui ha pubblicato un album per la Emme Record Label. Con questo gruppo ha partecipato al concorso internazionale “Jazz Juniors” a Cracovia (Polonia) aggiudicandosi il terzo posto e all’EUROPAFEST di Bucarest (Romania) classificandosi fra i quattro finalisti. (Ri)tornando alla stretta attualità, a proposito di nuovi progetti discografici, ecco fresco di stampa il suo «Sentiero». Il mood di «Sentiero» (brano eponimo) è contemplativo.

L’eloquio di Gabriele Mirabassi profuma di classe cristallina, denso di trasporto emotivo, energia espressiva, abbacinante musicalità e ulteriormente impreziosito da dinamiche dall’alto senso estetico. L’atmosfera sognante e carezzevole di «Ginkgo Biloba» trasmette una sensazione di quiete interiore. Sostenuto dallo stimolante comping intessuto dal tandem Bordignon-Mampreso, il discorso improvvisativo di Spanò è snocciolato con gusto. Qui il clarinettista sviscera un’elocuzione ardente, spigliata, supportata da un’eccellente padronanza strumentale. In «Il Fiore del Dubbio» il clima è chiaroscurale. Ammiccando al free, Il pianista cesella intervalli ipnotici e costruisce tensivi intarsi armonici. Bordignon dà vita a un “solo” carico di nerbo, di grande intensità comunicativa. In solco contemporary jazz, «Sentiero» è figlio di una profonda ricerca interiore. Un disco ricco di pathos, dai tratti accentuatamente impressionistici che evocano estasianti paesaggi sonori scandinavi. Una sorta di fotografia interiore che esercita un forte potere immaginativo.

Mauro Spano

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