// a Cura della Redazione //

Rumori Mediterranei ha sempre dato grande spazio alle culture musicali dei paesi bagnati dalle acque del Mediterraneo, un mare ricco di storia e teatro di grandi flussi migratori, ma anche di tante tragedie marinare e di eventi sismici violenti e ricorrenti. Il Festival ha alle spalle anche un’edizione dedicata alla Turchia. Nel 2012, infatti, la XXXII edizione, denominata “Cose Turke” è stata dedicata a questo grande paese.Quest’anno, invece, sarà protagonista di una sezione speciale intitolata “ROCCELLA & MARTONE FOR TURKEY” promossa per stimolare un forte sostegno alle popolazioni colpite dal recente sisma che ha causato numerose vittime. Saranno quattro i gruppi inclusi in questa sezione e verranno distribuiti sul territorio a Roccella e a Martone in due giornate. Si tratta di formazioni multinazionali guidate da musicisti nati in Turchia, e di cultura turca, ma che operano in grandi città come Ankara, Berlino, Londra e Copenaghen. Fanno tutti un genere che spazia dalla musica jazz, al pop, da quella etnica alla contemporanea ed è connotato da una contaminazione nella quale, però, la cultura musicale turca è la componente dominante. L’evento sarà preceduto da un incontro con i sindaci dei comuni che organizzano la rassegna e con Giorgio Marrapodi, ambasciatore italiano in Turchia. I tre illustreranno i motivi e le finalità di questo evento.

Martone, Piazza Matteotti, ore 19.15

Incontro con il Dott. Vittorio Zito, Sindaco di Roccella Jonica

Dott. Giorgio Marrapodi, Ambasciatore italiano in Turchia

Prof. Giorgio Imperitura, Sindaco di Martone

Martone, Piazza Matteotti, 29 agosto, ore 21.15

HAKAN BASAR TRIO

Hakan Başar, piano

Michelangelo Scandroglio, contrabbasso

Yoran Vroom, batteria

L’apertura della sezione speciale sarà affidata al trio di Hasan Bakar a Martone giorno 29 agosto. Bakar, un enfant prodige del jazz mediterraneo. ha appena 18 anni, ma musicalmente è esploso all’età di 12 quando ha suonato nel Festival del Jazz di Istanbul. Nato ad Ankara nel 2004, ha iniziato a suonare il pianoforte all’età di 8 anni, ha proseguito gli studi con il padre, chitarrista, dopo brevi lezioni private. Ha completato i suoi studi jazzistici usando come modelli Michel Petrucciani, Oscar Peterson, Keith Jarrett, Hank Jones, Bill Evans, Tommy Flanagan, Kenny Barron, Sonny Clark, Art Tatum, Scott Joplin, Thelonious Monk, Chick Corea. Aveva 10 anni quando tenne il suo primo concerto in un festival e ha realizzato le sue prime registrazioni in studio nel 2015. Gira il mondo con diverse formazioni, soprattutto trii. A Martone Bakar sarà accompagnato dal contrabbassista italiano Michelangelo Scandroglio e dal batterista olandese Yoran Vroom.

Martone, Piazza Matteotti, 29 agosto, ore 22.30

PILED UP/ CANSU TANRIKULU QUARTET

Cansu Tanrikulu, voce

Arne Braun, chitarra

Nick Dunston, contrbbasso

Lukas Konig, batteria

Il secondo set di Martone sarà affidato al quartetto di Cansu Tanrıkulu, una vocalist, polistrumentista, compositrice, produttrice e improvvisatrice di fama internazionale che vive a Berlino. È nata ad Ankara, in Turchia, nel 1991 e si è trasferita a Berlino nel 2015 dopo aver conseguito una laurea in psicologia cognitiva e un master in Jazz Performance. A Berlino si è laureata all’Universität der Künste Berlin (Jazz Institut Berlin). È una delle giovani voci più attive della scena musicale creativa europea e guida/coordina molteplici progetti internazionali di composizione ed esecuzione. Grazie alle sue grandi capacità performative Tanrıkulu è diventata una vocalist molto richiesta in Europa e negli Stati Uniti. Nella maggior parte dei suoi gruppi suona anche il synth, la chitarra e lavora con l’elettronica per arricchire il suo linguaggio vocale. A Martone presenterà, per la prima volta in Italia, il suo progetto PILED UP e sarà affiancata da Lukas König alla batteria, Arne Braun alla chitarra, Nick Dunston al contrabbasso, due validi esponenti del jazz europeo i primi due e di quello americano il terzo..

Roccella Jonica, Teatro al Castello, 30 agosto, ore 21.15

TROPICAL ANATOLIA / YPEK YOLU

Orhan Özgur, saz, voce

Malthe Jepsen, tastiere

Olaf Brinch, basso

Frederik Bülow, batteria

La seconda serata della sezione speciale si terrà al Teatro al Castello di Roccella Jonica il 30 agosto. Come primo set è prevista la performance del quartetto IPEK YOLU, un gruppo guidato da Orhan Özgür Turan, un virtuoso del saz, uno strumento chiamato anche la “chitarra saracena”. Ypek Youly è il nome turco della Via della Seta che collegava l’Oriente e l’Occidente ed è anche la direzione verso la quale si muovono i musicisti del gruppo sul piano musicale. Il quartetto, infatti, fonde diversi stilemi sonori producendo una fusion multiculturale di ritmi sudamericani, musica folk anatolica e musica rock degli anni ’60. Un mondo sonoro unico che collega giungle tropicali e polverosi deserti in un insieme musicale fatto di mille colori. Gli Ipek Yolu sono insieme da molti anni. Il leader della band, Orhan Özgür Turan, è un suonatore di saz molto popolare in Danimarca, grazie al suo impegno nella band Anatolian Folk Hudna. Olaf Brinch e Lasse Aagaard hanno lavorato insieme per molti anni. Frederik Bülow è un batterista danese che si è distinto anche sulla scena musicale scandinava. Gli Ipek Yolu a Roccella presenteranno molti brani tratti dall’album TROPICAL ANATOLIA prodotto nel 2020.

Roccella Jonica, Teatro al Castello, 30 agosto, ore 22.30

DILA VARDAR & THE ODD BEATS

Dila Vardar, voce

Fati Ebrem, chitarra acustica & wah wah

Alastair Caplin, violino

Taha Turan, basso

Stefano Illota, batteria

Il secondo concerto di giorno 30 al Teatro al Castello sarà all’insegna dell’hip-hop multietnico prodotto da una formazione guidata dalla cantante e danzatrice turca Dila Vardar. Al suo fianco gli ODD BEATS. La cantante e il gruppo si sono affermati e operano sulla scena londinese che è al momento la più potente fucina di jazz multietnico del mondo. Quello della Valdar e degli ODD BEATS è un ensemble votato alla performance dionisiaca e propone una fusion fatta di musica etnica turca e greca e ritmi di danza balcanica. Di grande suggestione i vocalismi e l’energia della Valdar e i complessi interventi del chitarrista Fati Ebrem con il suo uso molto originale del pedale wah wah.

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