«Tanti, ascoltando le mie composizioni, hanno notato che erano adatte a ospitare dei testi. La cosa mi intrigava ma ho sempre lasciato perdere privilegiando altri progetti. Poi ho coinvolto quattro brave vocalist, quattro artiste di livello, di diverse età ed è nato il progetto «Songbook».

// di Irma Sanders //

Francesco Maccianti, giunto al suo quarto lavoro con Abeat, propone un progetto in cui lirismo ed eleganza di tocco sposano magistralmente interpreti del bel canto. Quattro straordinarie cantanti, Claudia Tellini, Barbara Casini, Sara Battaglini e Jole Canelli, con stile, personalità ed espressività diverse, unitamente al supporto della solida ritmica composta da Francesco Ponticelli, Bernardo Guerra e Leonardo Marcucci ed alla vena solistica di Stefano Cocco Cantini, si amalgamo perfettamente proponendo un disco variegato nelle sue componenti stilistiche, di facile impatto e di alta qualità al contempo. Una regola d’ingaggio totalmente inedita nella dimensione artistica di Francesco Maccianti dove la ricercatezza compositiva si fonde alla fertile vena inventiva ed esecutiva della compagine nel suo insieme. Racconta il pianista: «Ho convocato singolarmente Barbara, Claudia, Sara e Jole a cui ho fatto ascoltare alcuni miei brani. Ognuna di loro ha deciso liberamente quali fossero quelli giusti su cui concentrarsi a livello di testo e interpretazione. Alla fine sono nati tre pezzi a testa, uno in portoghese, uno in spagnolo, due in inglese e otto in italiano, su cui abbiamo poi lavorato insieme limando e arrangiando il tutto».

Di estrazione classica, Maccianti vanta una carriera di forte valore artistico, dalle collaborazioni con alcuni dei più importanti musicisti italiani e stranieri all’impegno nell’insegnamento presso il Centro Attività Musicali, di cui è co-fondatore. «Songbook» è una reinvenzione della sua musica immaginata in una veste inedita ed adattata alle istanze della contemporaneità. Un’operazione fuori dagli schemi che porta con sé la firma di grandi musicisti della scena jazz e cantautorale italiana. Grazie al sostegno dei sassofoni di Stefano «Cocco» Cantini, Francesco Ponticelli al contrabbasso, Bernardo Guerra alla batteria e Leonardo Marcucci alle chitarre i brani di Francesco Maccianti hanno assunto una nova identità formale e sostanziale. L’album pubblicato da Abeat Records, vanta dodici canzoni di grana fine, dai moduli, dagli stilemi e dagli umori cangianti, che affascinano al primo ascolto per le dinamiche, le armonie, il ritmo raffinato e certe atmosfere fuori dal tempo. Conferma il pianista: «Con Bernardo Guerra alla batteria, Francesco Ponticelli al contrabbasso, il fratello di tante battaglie musicali Stefano ’Cocco’ Cantini ai sassofoni e per la prima volta nei miei ensemble un chitarrista, il bravo Leonardo Marcucci. Io, invece, oltre al pianoforte, ho suonato anche il Fender Rhodes e il sintetizzatore».

«L’essenza e la memoria» è uno dei componimenti affidati alla Tellini che, imperniato su «Path», realizzato dal pianista in un momento particolarmente difficile della sua vita ed usato come titolo per un album in trio, ne rende l’atmosfera drammatica per via del testo ed a causa di una singolare dissonanza tra la musica e l’espressione vocale. Non è solo jazz, ma dice Maccianti: «É una musica che mi rappresenta molto. Il confronto con queste artiste ha comportato arrangiamenti particolari». Tutte le tracce del disco sono state registrate alternando le interpreti, che si misurano su differenti territori stilistici: della canzone tradizionale e moderna, sia pur implementato con intensità e sulla base di un arazzo sonoro concepito per l’improvvisazione. Basta un fugace ascolto di «Due ombre» e la coinvolgente «Abbracci» interpretate dalla Canelli, «Petali» e «Sagome chiare» cantate dalla Battaglini e non ultimo «Strada di luna» affidato all’ugola della Casini. Non mancano momenti più aspri e trasversali, quasi ai confini della sperimentazione vocale come «Danza nel cubo» e «Misteri di Nazca» interpretati dalla Tellini, caratterizzati da rapidi cambi passo e fugaci salti accordali. La musica brasiliana e ispanico-latina, in «Caminhos» e «Falso Sensual», sono rappresentate dalle ottime performance della Casini, nonché magnificate da temi originali ricchi di nuances e di componenti idiomatiche provenienti da quelle latitudini. Sul versante delle ballate contigue alla tradizione jazzistica, la Cannelli dà il meglio di sé in «Sweet Moon» e la Battaglini in «The lonely Way Back Home». Soprattutto dal vivo le sorprese non mancheranno come conferma lo stesso Maccianti: «Dal vivo ci saranno anche piccole variazioni sul tema ma siamo molto contenti di proporre tutti i brani di questo progetto che rappresenta un nuovo modo per ascoltare la mia musica. Ci sono brani nuovi e strumentali, che erano in altri miei album, che ora sono cantati. Il risultato, però, va oltre. Ogni cantante e strumentista ha arricchito i pezzi con il suo stile, la sua sensibilità. Il risultato è un caleidoscopio di emozioni, di suoni, di musiche per una melodia contemporanea».

Maccianti Songbook

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